L'analisi

Dopo le elezioni comunali il Meratese svolta a destra

E’ una cartina meno «rossa», quella che emerge dalla tornata elettorale del 3 e 4 ottobre, che ha confermato una tendenza già intravista in quella del 2019.

Dopo le elezioni comunali il Meratese svolta a destra
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Il Meratese svolta a destra. E’ una cartina meno «rossa», quella che emerge dalle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre, che hanno confermato una tendenza già intravista nella robusta tornata elettorale del 2019.

La cartina del Meratese cambia colore

Due anni fa il vessillo leghista tornò infatti a sventolare su Merate, che già era guidato da una maggioranza di centro-destra, ma la Lega conquistò anche Cassago e la lista civica ispirata da Forza Italia strappò Airuno dalle mani della pasionaria democratica Adele Gatti. Oggi a cambiare colore sono tre paesi, tutti per altro inseriti nel Parco del Curone, dove gli equilibri di forza sono inevitabilmente destinati a rimodellarsi. Clamoroso il caso di Sirtori, dove la staffetta Maggioni-Negri è fallita portando all’elezione inattesa di Matteo Rosa, sostenuto da Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia; civiche, ma ispirate ai valori del centro-destra, sono le liste di Gennaro Toto, nuovo sindaco di Cernusco, e di Ivan Pendeggia, risultato nettamente vincente a Montevecchia. Altrettanti sono i paesi dove il centro-destra si è riconfermato in carrozza: a Olgiate la lista di Stefano Golfari ha fatto il solletico a quella di Giovanni Battista Bernocco, che si è imposta con percentuali bulgare; a Brivio e Nibionno il Pd non ha toccato palla, finendo per sostenere le liste vincenti ma senza ottenere in cambio seggi o assessorati. Unico Comune a rimanere di centro-sinistra è Barzanò, dove il giusto mix tra volti nuovi e continuità col passato ha premiato Gualtiero Chiricò.

La Lega esulta

«Un cambio epocale - lo ha definito Daniele Butti, referente provinciale della Lega - e bisogna parlarne perché non è un caso se in Brianza roccaforti del centro-sinistra cadono. Montevecchia amministrata dal Dopoguerra da una sola corrente cambia finalmente bandiera, così come Sirtori e Cernusco dopo oltre vent’anni. Dei 22 Comuni al voto quanto è rimasto a questo centro-sinistra? Il territorio lecchese ha espresso il suo verdetto, poco. Solo quattro Comuni: Barzanò, Olginate, Viganò e Garlate, di cui due monolista».

Cambiano gli equilibri

La vignetta di Giovanni Beduschi che raffigura i sindaci eletti (e rieletti) quest'anno

Con il Meratese sempre più spostato a destra mutano profondamente gli equilibri in diversi ambiti. Se per l’elezione del nuovo presidente della Provincia i numeri dovrebbero continuare a premiare il centro-sinistra, che governa a Lecco e in Comuni popolosi come Valmadrera e Oggiono, diverso è il discorso nel Parco del Curone, dove il presidente Marco Molgora avrà a che fare con una Comunità spaccata a metà tra il centro-destra (Merate, Olgiate, Cernusco, Montevecchia e Sirtori) e il centro-sinistra (Osnago, Lomagna, La Valletta Brianza, Missaglia e Viganò). Non è escluso anche che sul futuro di Retesalute i nuovi sindaci abbiano idee differenti rispetto a chi li ha preceduti; è invece pressoché certo che i discorsi su fusione e funzioni associate tra Osnago, Lomagna, Cernusco e Montevecchia siano ormai definitivamente da archiviare.

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