Crisi energetica al centro delle priorità dopo le elezioni: a Lecco Cassa integrazione ancora in crescita
La coalizione formata da Fratelli d'Italia, primo partito nel capoluogo e in tutta la provincia di Lecco, Lega (che anche sul nostro territorio non ha brillato), Forza Italia e Noi Moderati (il leader del Partito, Maurizio Lupi, è stato eletto proprio a Lecco) sarà chiamata a governare e in cima alla lista delle priorità ci dovranno necessariamente essere la crisi energetica e il caro bollette.
A poche ore dalla tornata elettorale che ha dato un risultato chiaro, la vittoria del centrodestra, la situazione economica è in cima alla lista, o per lo meno così dovrebbe essere, dei futuri governanti. Caro bollette e lavoro: queste le criticità impellenti. La coalizione formata da Fratelli d'Italia, primo partito nel capoluogo e in tutta la provincia di Lecco, Lega (che anche sul nostro territorio non ha brillato), Forza Italia e Noi Moderati (il leader del Partito, Maurizio Lupi, è stato eletto proprio a Lecco) sarà chiamata a formare il Governo e in cima alla lista delle priorità ci dovranno necessariamente essere la crisi energetica e la crisi economica che dalla prima deriva. E anche in provincia di Lecco l'attesa di interventi urgenti è alta considerato il quadro economico. Le difficoltà di famiglie e aziende sono evidenti: basti pensare che a Lecco la cassa integrazione è aumentata del 50% in un mese.
LEGGI ALCHE Pd sconfitto, Tropenscovino: "Ora il centrodestra ha la responsabilità di dare risposte alle famiglie"
Cassa integrazione a Lecco aumentata del 50% in un mese
Una crescita impressionante che emerge dall'ottavi rapporto UIL del Lario, agosto 2022, sulla cassa integrazione nelle Province di Como e Lecco. Un report che rileva una diminuzione della cassa integrazione totale nel mese di agosto 2022 rispetto a luglio 2022 in provincia di Como, mentre a Lecco un incremento del 53,3 %.
Rispetto allo stesso mese dello scorso anno il ricorso all'ammortizzatore sociale è in calo, ma l'aumento consecutivo invece degli ultimi due messi e una spia di allarme evidente. I lavoratori in cassa integrazione nei primi 8 mesi 2022 sono stati a Como mediamente 3.041 (-(-12.948 rispetto al periodo gennaio-agosto 2021), Lecco 982 (-6.242 rispetto al periodo gennaio-agosto 2021).
Anche le ore dei fondi di solidarietà diminuiscono nel periodo gennaio-luglio del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno passato in Lombardia in tutti i settori
Industria: Lombardia 468.652 ore Gen-Lug 2022, -95,1%
Edilizia: Lombardia 2.880 ore Gen-Lug 2022, -82,3%
Artigianato: Lombardia 0 ore Gen-Lug 2022, -100,0%
Commercio: Lombardia 16.321.220ore Gen-Lug 2022, -92,3%
In conclusione, la richiesta di ore di cassa integrazione totale nel mese di agosto aumenta in Provincia di Lecco e diminuisce a Como rispetto al mese precedente. Cresce in entrambe le province la cassa integrazione straordinaria ad agosto rispetto a luglio e ciò sta a significare che è in atto un processo di riorganizzazione per crisi aziendale e questo è molto preoccupante in quanto sono a rischio i posti di lavoro - sottolinea Salvatore Monteduro, Segretario Generale CST UIL del Lario - Per il futuro preoccupano le conseguenze derivanti dall’incremento del costo dell’energia. Stiamo già assistendo nel mese di settembre ad una richiesta da parte delle aziende di cassa integrazione ordinaria".
Quanto percepisce un lavoratore in Cassa integrazione
un lavoratore in cassa integrazione ha un trattamento di integrazione salariale all'80% della retribuzione globale che sarebbe spettata allo stesso per le ore di lavoro non prestate, comprese fra le ore zero e il limite dell'orario contrattuale, ed è comunque previsto un massimale, che per l’anno in corso non può superare i 1.222,51 mensili lordi.
Famiglie in difficoltà
"Ciò comporta una diminuzione del potere d’acquisto che si va ad aggiungere agli effetti negativi dell’inflazione in essere - aggiunge Monteduro - Nei primi 8 mesi del 2022 sono stati mediamente più di 4.023 lavoratori in cassa integrazione nelle nostre province, ai quali devono aggiungersi quelli coperti dai fondi integrativi di solidarietà e che in Lombardia nel periodo gennaio-agosto sono stati mediamente oltre 12.616 a questi vanno aggiunti quelli del FSBA (fondo di solidarietà bilaterale dell’artigianato). Moltissime famiglie pur avendo un lavoro ed un ammortizzatore sociale sono in difficoltà economica a far fronte ai bisogni di vita quotidiana. Gli interventi messi in campo dal Governo Nazionale con i vari decreti aiuti non sono sufficienti a salvaguardia del potere d’acquisto dei lavoratori e pensionati.
"Il sindacato torna a chiedere un tetto massimo per il prezzo del gas"
"Ancora una volta il richiamo alle forze politiche a fare le dovute pressioni all’Unione Europea per imporre un tetto del prezzo del gas e chiedere un nuovo programma SURE per coprire la cassa integrazione e gli ammortizzatori sociali, per attenuare l’impatto negativo della guerra".