Caro energia, le prime bollette hanno lasciato senza parole i lecchesi, Straniero: "Non possiamo stare a guardare"

Il Gruppo regionale del Pd ha presentato una proposta di risoluzione contro il caro energia, in favore dei settori produttivi, che impegni anche la Regione.

Pubblicato: 21 Febbraio 2022 12:23

Aggiornato: 21 Febbraio 2022 12:24

Le prime bollette con gli aumenti sono arrivate nelle case lasciando senza parole i cittadini utenti. Ma anche per le imprese è stato un colpo pesantissimo e le conseguenze rischiano di essere ancora peggiori. Per questo, il Gruppo regionale del Pd ha presentato una proposta di risoluzione contro il caro energia, in favore dei settori produttivi, che impegni anche la Regione.

Caro energia, le prime bollette hanno lasciato senza parole i lecchesi, Staniero: "Non possiamo stare a guardare"

“Le richieste che il nostro atto contiene sono fondamentalmente tre e ben precise – fa sapere Raffaele Straniero, consigliere regionale del Pd e capogruppo in Commissione Attività produttive –. Chiediamo alla Giunta regionale di prevedere un fondo per agevolare le imprese nella riconversione degli impianti energetici e consentire l’autoproduzione di energia elettrica. Inoltre, vorremmo che Regione assicurasse alle piccole e medie imprese la possibilità di effettuare gratuitamente check-up energetici al fine di consentire investimenti mirati al risparmio energetico. Infine, impegniamo il governo lombardo a stipulare una convenzione con l’Abi, l’Associazione banche italiane, e con Finlombarda per offrire condizioni agevolate alle aziende in difficoltà per il pagamento delle bollette”.

Finora il tema è stato affrontato solo dal Governo, ma per il Pd anche la Regione può fare la sua parte, “soprattutto sul fronte del risparmio energetico e dell’autoproduzione, che possono concretamente ridurre in modo strutturale gli shock dovuti alle turbolenze sul mercato delle fonti energetiche”, aggiunge Straniero.

Secondo il dem, “dalle istituzioni deve arrivare un messaggio chiaro a famiglie e imprese e la Regione non si è ancora mossa in questo senso. Alle imprese servirebbero soldi cash e questo è un affare del governo nazionale, ma la Lombardia non deve stare solo a guardare”.