Bande criminali minorili: parte dal Lecco la proposta di legge sulla delinquenza giovanile
La proposta è di intervenire con modifiche al Codice penale
Macchè "baby gang", qui si tratta di "bande criminali minorili". Per le quali la punizione deve essere certa. Introduce nel vecchio Codice Rocco una nozione inedita - con una dicitura autarchica che volutamente atterra ogni velleità glamour e pop - la proposta di legge avanzata dall’onorevole Alessio Butti di Fratelli d’Italia per contrastare il problema della delinquenza giovanile. "Una proposta che parte da Lecco" hanno ribadito l’un dopo l’altro i relatori al tavolo della conferenza stampa convocata nella mattinata di oggi, venerdì 11 marzo 2022 al bar "Il caffè" di piazza Cermenati.
Bande criminali minorili: parte dal Lecco la proposta di legge sulla delinquenza giovanile
Oltre al deputato comasco (eletto nel collegio lecchese) c’erano il coordinatore provinciale del partito Fabio Mastroberardino e i consiglieri comunali Giacomo Zamperini e Marco Caterisano. Vero è che Lecco, da un anno abbondante (dalla fine del lockdown) è «la scena» prediletta del fenomeno "Baby Gang" (al secolo Zaccaria Mouhib, 20 anni, al appena uscito dal carcere), dei suoi accoliti e ormai anche dei suoi emuli: video musicali rap che inneggiano a rapine a mano armata sui treni, con una scia di violenza urbana, sparsa tra centro cittadino e rioni, che si sfoga sempre più spesso con aggressioni ai danni di residenti inermi e ma anche dei poliziotti che presidiano e intervengono.
"Il disagio post Covid c’entra poco"
Caterisano che in quanto titolare di un bar in piazza Cermenati (è anche il presidente lecchese della Federazione degli esercenti, Fipe) fa da "vedetta" alla situazione taglia corto: "Il disagio post Covid c’entra poco. E’ delinquenza giovanile che prospera per la mancanza di pene certe". Certi sono i danni che derivano al tessuto commerciale dal clima di insicurezza creato dalle bande. Viale Turati fa da esempio plastico, ma si teme che con la bella stagione il problema dilaghi alle piazze del centro e al lungolago.
Tre aree di intervento
Zamperini ha distinto tra tre aree di intervento: certo occorre intercettare (potenziando Servizi sociali, Informagiovani, centri aggregativi, gli educatori di strada) quei ragazzi che hanno patito il Covid scadendo in uno stato di noia, frustrazione, dissociazione, «ma bisogna anche che la magistratura possa intervenire con misure coercitive» a tutela delle vittime. "Non è poi il problema isolato di qualche ragazzino - ha sottolineato il consigliere comunale - Qui si parla di gregge, di branco. La Città non può mettere la polvere sotto il tappeto, se non si interviene scatta una escalation".
Bande criminali minorili: "Il problema è più serio di quel che vuol credere"
"Siamo contenti che dopo troppi anni di logica della comprensione, finalmente anche l’Amministrazione comunale abbia compreso che il problema è più serio di quel che vuol credere" ha chiosato Mastroberardino, sottolineando come il fenomeno attecchisca soprattutto laddove (Lecco e Milano) a governare è il Centrosinistra.
La proposta con modifiche al Codice penale
Ma veniamo alla legge illustrata dall’onorevole Butti. "Si è affrontato il problema con sensibilità e attenzione certosina volendo coniugare misure di contrasto ma anche prevenzione - la premessa - Abbiamo interloquito con giuristi, costituzionalisti, ma anche con sociologi e giornalisti esperti di comunicazione giovanile". La proposta è di intervenire con modifiche al Codice penale, che come noto risale al 1930, e al Codice Minorile normato nel 1988 per poter offrire a magistratura e forze dell’ordine "strumenti moderni", adeguati ai tempi. Si delinea anzitutto il concetto di banda criminale minorile: "Qualsiasi aggregazione anche momentanea, di due o più persone minori degli anni 18 che, unitamente o disgiuntamente, commettono fatti costituenti reato".
Anche under 14
Si è considerati della banda anche se si hanno meno di 14 anni. Aver agito in qualità di banda costituisce una aggravante da cui discende tutta una serie di inasprimenti delle misure coercitive che il giudice può adottare nei confronti di un minorenne. Hai agito da babygang? Ebbene l’occhio di riguardo riservato ai minori per te si chiude: vieni arrestato se beccato in flagranza; sottoposto a fermo se sei indiziato di delitto; sei imputabile anche se hai meno di 14 anni; sei in ogni caso sottoposto a misure cautelari; non puoi contare più su una sentenza di non luogo a procedere per irrilevanza del fatto; né sul perdono giudiziale automatico nel caso in cui la pena sia inferiore ai due anni ("devi dimostrare di voler recuperare") ; la sospensione condizionale della pena viene subordinata alla prestazione gratuita di attività socialmente utili. Beninteso che "la pena deve rieducare e deve essere fatta su misura tanto più se si tratta di un minore".
Inasprimento e recupero
Inasprimento sì, ma anche recupero e rieducazione. Con un’altra consapevolezza: "Questi ragazzi agiscono senza la piena consapevolezza della gravità del reato che stanno commettendo". Ma qui si apre tutto un discorso sulla crisi socio educativa che chiama in causa scuola e famiglie. A queste ultime si dovrebbe però chieder conto delle responsabilità dei figli: "C’è da fare un ragionamento sull’Isee, se i benefici che concede non vengono messi a frutto". Fratelli d’Italia "straccia" infine il velo di ipocrisia sull’origine straniera degli accoliti di Baby Gang: "Oltre il cinquanta per cento sono italiani di seconda generazione" Butti ha puntato il dito anche sulle colpe di certa politica urbanistica che ha costruito "alveari" in periferia, anziché quartieri dotati di servizi: "L’integrazione non c’è stata, inutile dire il contrario".