Lettere al giornale

In due mesi lo tsunami invisibile si è portato via una generazione: non abbassiamo la guardia

Il pensiero di un'infermiera della Pneumologia del Mandic in occasione del Primo maggio.

In due mesi lo tsunami invisibile si è portato via una generazione: non abbassiamo la guardia
Pubblicato:
Aggiornato:

Buon primo maggio lo auguro a tutti i miei colleghi. Ora, dopo due mesi di emergenza Covid vissuta sulle nostre pelli, l'adrenalina che ci ha fatto reagire, si sta trasformando in stanchezza, nello stesso tempo in timore e senso di frustrazione di dover rivivere questo tsunami invisibile. Non abbassiamo la guardia! Noi non dimentichiamo: ricordiamo gli occhi del malati che abbiamo perso. Se ne  andata una generazione che ha combattuto per la nostra democrazia, fondata sul lavoro. Sento ancora con le mie mani la callosità delle loro, che nonostante i doppi guanti di protezione "traspirano" quella vitalità di una generazione che ha ricostruito il nostro Paese fondato sul lavoro, sacrifici, resilienza, di diritti. Mani indurite dai calli, visi segnati da rughe profonde, memorie di giornate passate sotto il sole cocente o il freddo pungente, mani che hanno spostato macerie, impastato cemento, piegato il ferro, lavorato il legno e salvato vite... Cosa vorrei augurarmi per questo Primo maggio? Non rivivere più tutto questo: perdere in due mesi la nostra memoria storica. L'ultimo atto di tenerezza, di una carezza, di una parola non hanno potuto darla la moglie, i figli, i nipoti, i fratelli, i pronipoti... ma c'erano uomini e donne che credono nella solidarietà, nell'unità, nel diritto alla salute, nel diritto di lavorare in sicurezza e non sottopagati, credono nella nostra Italia unita e non divisa da polemiche, perché questo non aiuta a salvare vite... Buon Primo maggio.
Patty, infermiera del reparto di Pneumologia dell'ospedale Mandic di Merate

Seguici sui nostri canali