Simpatiche Zampette

Parte Simpatiche Zampette: fotografiamo i nostri amici animali

Invia anche tu la foto del tuo compagno di giochi, la pubblicheremo gratuitamente sul Giornale di Merate

Parte Simpatiche Zampette: fotografiamo i nostri amici animali
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Per il 96% degli italiani gli animali domestici sono ormai considerati veri e propri membri della famiglia. Indubbiamente, che sia un cane o un gatto, un coniglio o un criceto, un canarino o un pesce rosso, un animale in casa cambia la vita in meglio: psicologi e sociologici confermano che i nostri compagni di giochi e coccole contribuiscono alla nostra gioia e al nostro benessere. Ecco perché anche quest’anno il nostro giornale celebra questo legame straordinario con i nostri meravigliosi amici rilanciando un’iniziativa che vuole emozionare, divertire e soprattutto coinvolgere tutti i lettori. Con “Simpatiche Zampette”, infatti, i protagonisti saranno i vostri amici animali.

Parte Simpatiche Zampette: fotografiamo i nostri amici animali

A partire dal 30 maggio, e fino al 24 giugno, sarà possibile inviare - attraverso il portale www.simpatichezampette.it o WhatsApp scrivendo al nostro numero 334 6860048 - foto divertenti o tenere che ritraggono i vostri animali, anche insieme a voi. E ogni settimana, dal  7giugno fino al 2 luglio, le troverete tutte pubblicate sul Giornale di Merate  in edicola.

Purtroppo le brutte notizie non mancano mai e le fatiche della vita quotidiana riguardano tutti, ma quando ci ritroviamo davanti un simpatico e dolce musetto tutto cambia e riscopriamo la bellezza nelle nostre giornate. Chi non adora coccolare e giocare con un animale domestico, piccolo o grande che sia? E per valorizzare questo legame uomo-animale vogliamo dedicarvi questa nostra ormai tradizionale iniziativa.  Quindi, cosa aspettate, scegliete una bella foto o mettetevi in posa e fatene una nuova, scrivete una dedica speciale e inviateci tutto: così voi e i vostri amici animali sarete protagonisti sul nostro giornale. 

Sempre più parte della famiglia

La presenza di animali d’affezione nelle case italiane è aumentata nel tempo, in particolare quella di gatti e cani. Nel 2021 Euromonitor ha stimato la presenza di 64,7 milioni di pet in Italia, di cui quasi 30 milioni di pesci, poco meno di 13 milioni di uccelli ornamentali, oltre 10 milioni di gatti, 8,7 milioni di cani, poco più di 3 milioni tra piccoli mammiferi e rettili. Il XV Rapporto Assalco-Zoomark presenta l’indagine realizzata da Bva-Doxa: il 42% delle persone intervistate vive con uno o più animali da compagnia e, di queste, il 9% ha adottato un pet negli ultimi due anni, ovvero nel periodo della pandemia Covid-19. L’85% dei proprietari afferma che, rispetto ad alcuni anni fa, oggi i pet partecipano a tutto quello che accade in famiglia. I proprietari sono equamente rappresentativi in termini di distribuzione geografica ed età, ma risulta una maggiore presenza di animali d’affezione nelle famiglie dove sono presenti bambini. E quasi la metà (48%) di chi non ha pet dichiara l’intenzione di prenderne almeno uno in futuro. 

 

Affettuosi compagni di gioco

Sapete che anche i cani sorridono? E fanno anche l’inchino. Perché? Per incitare a giocare e rassicurare nel caso di azioni potenzialmente ambigue come morsi o spinte. E’ questo il significato di due segnali molto comuni emessi dai cani durante il gioco secondo le ricerche di un gruppo di etologhe dell’Università di Pisa pubblicate sulle riviste “Current Zoology” e “Animal Behaviour”.

In particolare, la faccia da gioco è un’espressione facciale caratterizzata dall’apertura rilassata della bocca che somiglia fortemente al sorriso umano e a quello di numerose specie di scimmie. L’inchino è invece una postura che coinvolge tutto il corpo dell’animale e che viene eseguito quando il compagno di gioco comincia a perdere interesse e a rispondere alle azioni in modo rallentato. 

“Il cane è uno dei più popolari, se non il più popolare, tra gli animali da compagnia, e chiunque ne possieda uno è interessato a capirne il linguaggio - spiega la professoressa Elisabetta Palagi dell’Ateneo pisano coordinatrice delle ricerche, come riporta l’AdnKronos - grazie a questi studi si possono comprendere, un tassello alla volta, i raffinati segnali comunicativi che questi animali hanno sviluppato nel corso della loro storia evolutiva per comunicare con i propri simili e con noi”.

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