Fierone di Oggiono: due giorni di festa tra innovazione e tradizione
La 409esima edizione organizzata dalla Pro loco ha puntato tutto su bancarelle, equini per la parte zootecnica, e la buona cucina con piatti tipici.
Si è alzato il sipario sulla 409esima edizione del "Feròn de Ugion", il Fierone di Oggiono, questa mattina, domenica 27 ottobre 2024. Una grande festa iniziata in realtà già venerdì nella tensostruttura con la cucina aperta, a cui è seguito il tradizionale e partecipatissimo pranzo della tradizione ieri, sabato, a pranzo: un momento conviviale dedicato agli Over 65. E poi il momento clou questa mattina con il taglio del nastro da parte della Pro loco Oggiono, organizzatrice e anima del fierone, del sindaco e dei rappresentanti degli enti locali che hanno patrocinato questo ultrasecolare appuntamento (Comune, Provincia, Regione e Parco Monte Barro e Unpli Pro loco) che proseguirà anche per tutta la giornata di domani, lunedì 28 ottobre, e si concluderà alle 19 con le premiazioni degli allevatori.
Fierone di Oggiono: due giorni di grande festa tra tradizioni e novità
I grandi assenti del Fierone, nella parte zootecnica, sono i bovini, i suini e gli ovini, a causa delle sindromi come la Bluetongue e la peste suina che hanno colpito gli allevamenti in tutto il territorio. Un'emergenza a carattere nazionale che ha ripercussioni anche nel Lecchese. Tuttavia i volontari della Pro loco, guidati dal presidente Danilo Riva, si sono rimboccati le maniche e hanno cercato delle alternative, trovando la disponibilità degli allevatori e puntando tutte le principali attrazioni, come il "Battesimo della sella", su asini e cavalli. Non solo. Presenti anche esperti di falconeria con spettacolari esibizioni e domani spazio invece al pollame.
Il Fierone si è dunque aperto ufficialmente questa mattina, alle 10, con il corteo partito dalla zona della stazione che ha percorso tutto viale della Vittoria fino ad arrivare all'area manifestazioni: come da tradizione, in prima fila, il sindaco Chiara Narciso sul calesse guidato e messo a disposizione dalla Scuderia del principe, le donne vestite con abiti della tradizione, poi le autorità civili, il Corpo Musicale Marco d'Oggiono e infine i cittadini. Giunti poi al centro delle oltre cento bancarelle, nell'area manifestazioni, è stato il momento dei saluti, introdotti da Nicolò Corti della Pro loco cittadina, il quale ha sottolineato "la storicità della fiera dove nel passato ci si trovava per vendere o comprare bestiame, trovare utensili per la vendemmia e scambiarsi prodotti agricoli. La vera forza di questo evento è stata quella di adattarsi sempre al cambiamento e ai nuovi usi e costumi, rimanendo al passo con il presente senza però perdere mai questo grande legame con il passato".
Il sostegno e il grazie delle istituzioni
Proprio i valori della storicità e della tradizione sono stati sottolineati anche dai rappresentanti di Regione Lombardia, il sottosegretario Mauro Piazza e il consigliere Giacomo Zamperini, e della Provincia di Lecco, con il consigliere neoeletto Alessandro Negri. Per lui, già consigliere comunale a Oggiono, un'emozione in più visto che la sua prima uscita ufficiale in rappresentanza della Provincia è stata proprio nella sua città. Parole di profondo ringraziamento per tutti coloro che si sono impegnati, dai volontari alla banda, passando dalle Forze dell'ordine, fino alla Protezione civile e agli uffici comunali, sono giunte dal sindaco Narciso: "Questo è il bello della fiera, il fatto che coinvolge davvero tutta la comunità. Sono due giorni importanti per noi che rappresentano un patrimonio perché è un'occasione per ritrovarci insieme all'insegna della tradizione ma sempre guardando al futuro con la grande capacità di rinnovarsi ma anche di valorizzare ciò che abbiamo di più prezioso". A chiudere gli interventi don Maurizio Mottadelli che ha benedetto la fiera e ricordato come "l'uomo non debba sentirsi patrone del mondo, bensì suo custode e dunque prendersene cura nel pieno rispetto dell'ambiente anche attraverso un'agricoltura e un allevamento consapevoli". Infine, il taglio ufficiale del nastro e il via alla grande festa oggionese.