Vismara, schiarita sul futuro: Pini Holding acquista la "villa" di Ferrarini
La società valtellinese ha sul tavolo ormai da mesi un piano industriale che prevede continuità anche al salumificio di Casatenovo.
Schiarita nel futuro dei 160 lavoratori della Vismara di Casatenovo, le cui sorti dipendono direttamente dall'esito del concordato della casa madre, il Gruppo Ferrarini. Oggi, martedì 14 dicembre 2021, si teneva infatti la vendita all'asta della cosiddetta "villa", quartier generale del gruppo alimentare a Rivaltella, in provincia di Reggio Emilia. Se l'è aggiudicata la valtellinese Pini Holding, che proprio con Ferrarini ha presentato un piano industriale che garantirebbe continuità anche al salumificio di Casatenovo.
Pini acquista il quartier generale di Ferrarini
"L'acquisto della Villa di Rivaltella è il segnale più chiaro del nostro interesse per la crescita di Ferrarini ed è la dimostrazione di quanto crediamo nel progetto e nella sua storia. Storia di cui la villa rappresenta uno dei simboli" ha commentato Roberto Pini, amministratore delegato di Pini Holding, che quest'oggi si è aggiudicata oggi all'asta al Tribunale di Reggio Emilia la Villa Corbelli di Rivaltella, sede principale dell'azienda reggiana nella quale avviene la produzione del prosciutto cotto Ferrarini.
Schiarita sul futuro dei 160 dipendenti di Vismara
Proprio Pini, insieme alla famiglia Ferrarini, ha sul tavolo ormai da mesi un piano industriale che prevede, nero su bianco, continuità anche al salumificio Vismara di Casatenovo. A Pini-Ferrarini si contrappone un altro piano della cordata Intesa San Paolo-Unicredit-Gsi Bonterre che non fa cenno al futuro di Vismara. Proprio Intesa San Paolo, per altro, aveva chiesto la messa all'asta del quartier generale di Ferrarini, in quanto soggetto creditore.
"Siamo contenti del risultato ottenuto, innanzitutto per la continuità aziendale e la tranquillità di dipendenti e maestranze - ha continuato Pini - Adesso entra ancor più nel vivo il nostro progetto per la crescita in Italia dove come Pini Italia srl e Ghinzelli srl siamo i primi macellatori della filiera dop italiana con un milione e mezzo di capi annui tanto che Pini Italia attualmente ha una quota di mercato del 20%.
Con Ferrarini stiamo lavorando a percorsi integrati sulle filiere animal welfare, antiobiotic free e sulla filiera biologica utilizzando esclusivamente suini del circuito DOP nati, allevati e macellati nei nostri macelli italiani".
"L'acquisto - ha continuato Pini - è la migliore smentita alla fake news di delocalizzazioni di produzioni di Ferrarini, una volta ottenuta l'omologa del concordato. Come già detto non avrebbe senso acquistare una delle aziende simbolo dell'alimentare Made in Italy e la sua sede principale, per poi delocalizzare la produzione in Spagna. La scelta di Pini Holding di investire in Ferrarini parte dalla consapevolezza del valore delle produzioni oggi realizzate negli stabilimenti di Lesignano Bagni e Reggio Emilia e del valore delle persone che vi lavorano. Speriamo che dopo oggi nessuno dirà più che intendiamo delocalizzare le produzioni. Non è mai stato il nostro intendimento".