Technoprobe, un colosso da 550 milioni di fatturato che fa innovazione
Un colosso che fa dell’innovazione, della ricerca e dei brevetti (oltre 600) la propria filosofia.
Dieci anni fa aveva 143 dipendenti e fatturava 29 milioni di euro, mentre oggi i collaboratori hanno raggiunto le 2.700 unità e il volume d’affari è volato a quota 550 milioni. Bastano queste cifre per raccontare la straordinaria storia di successo di Technoprobe di Cernusco Lombardone.
Technoprobe, un colosso da 550 milioni di fatturato che fa innovazione
Un colosso che fa dell’innovazione, della ricerca e dei brevetti (oltre 600) la propria filosofia. E una realtà così importante non poteva sfuggire al presidente di Regione Lombardia che sabato scorso ha chiesto di visitare durante il suo tour in provincia di Lecco. Attilio Fontana - accompagnato dal consigliere regionale Mauro Piazza, dal presidente della Provincia Alessandra Hofmann e dai sindaci di Merate Massimo Panzeri e di Cernusco Gennaro Toto - sabato mattina è stato accolto da Roberto e Cristiano Crippa nell’ headquarter di Cernusco.
Il colosso brianzolo, fondato nel 1995, oggi conta su 14 sedi nel mondo, occupa 2.700 dipendenti di cui 1.700 in Italia (il 54% dei collaboratori hanno meno di 30 anni e il 34% sono donne) e vanta una capitalizzazione di 4,2 miliardi. Specializzata nel settore dei semiconduttori e della microelettronica, è leader al mondo nelle probe card.
Ma cos’è una probe card?
Si tratta di un’interfaccia elettromeccanica in grado di consentire il test di funzionamento di un chip quando questo è ancora sul wafer. I mondi applicativi che serve sono: data center, automotive e self-driving car, IoT, telecomunicazioni e media, industria aerospaziale, digital data e 5G, elettronica di consumo. E ovviamente lavora per i più grandi brand tecnologici a livello mondiale: da NXP a Intel, da TSMC a Samsung, da ST a Texas Instruments, fino a Qualcomm.
I primi passi di Giuseppe Crippa in un garage
Roberto e Cristiano Crippa, durante la visita di Fontana, hanno raccontato i primi passi nel garage di casa fatti dal fondatore - il papà Giuseppe Crippa, allora manager di STMicroelectronics - la decisione di aprire la prima piccola fabbrica in Brianza, l’espansione in Italia, l’inaugurazione della nuova sede di Cernusco nel 2017, i nuovi impianti di Osnago e Agrate Brianza, l’apertura a Catania, l’acquisizione dell’americana Microfabrica e contemporaneamente la fase di internazionalizzazione con l’apertura delle filiali in Francia, Singapore, USA, Filippine, Taiwan, Corea, Giappone e Cina. Un’azienda altamente innovativa, un campione del “Made in Italy” con l’ambizione di creare una sorta di Silicon Valley in Brianza. Ma anche un’azienda molto attenta alla comunità nella quale opera. Una responsabilità sociale che è stata concretizzata, ad esempio, quando Technoprobe decise di riconvertire un nuovo spazio produttivo aziendale in hub vaccinale e nella creazione dell’orto sociale affidato alla Coop Paso.
Le radici ben salde nel territorio
“Siamo italiani e vogliamo restare in Italia, e in particolare in Brianza - hanno spiegato Roberto e Cristiano Crippa al presidente Attilio Anghileri e agli altri ospiti - Qui abbiamo talenti che ci permettono di innovare continuamente, fare ricerca e proporre sempre soluzioni nuove ai nostri clienti. Vogliamo continuare a crescere e innovare. Siamo sempre alla ricerca di giovani talenti, ma ci piacerebbe poter contare su una presenza più forte di istituti tecnici”.