ECCELLENZE LECCHESI

Studio Chirico, l’eccellenza dei professionisti

L’attività, fondata nel 1985 da Francesco Chirico, oggi è portata avanti con successo dai figli Antonio e Stefano

Studio Chirico, l’eccellenza dei professionisti
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Tra gli studi professionali è certamente un caso di eccellenza, una bella realtà che si avvale di 15 collaboratori. Fondato nel 1985 da Francesco Chirico, ex funzionario dell'Ufficio Imposte (ora Agenzia delle Entrate) oggi l'attività è portata avanti con successo dai figli Antonio e Stefano, che nel frattempo hanno aperto pure una sede a Milano. "Abbiamo avviato un ufficio nel capoluogo lombardo nel 2013  dal momento che tra i nostri clienti abbiamo diversi importanti gruppi manifatturieri, alcuni anche di levatura internazionale. Una presenza a Milano è imprescindibile per chi vuole fare business a un certo livello", spiegano all'unisono i fratelli Antonio e Stefano Chirico. Nello studio lavora ancora il fondatore. "Papà Francesco, nonostante i suoi quasi 86 anni, è molto presente e segue ancora alcuni clienti. E' sempre stato un innovatore. Appena avviata l'attività in via Sassi (oggi trasferita in piazza Stazione) comprò un Pc Ibm e una stampante ad aghi con un investimento di 15 milioni di lire, una bella somma a quell'epoca quando il fax era appena stato inventato ed era ancora cosa per pochi eletti ".

Come sta cambiando il ruolo dei professionisti anche alla luce delle nuove tecnologie e in particolare dell'intelligenza artificiale?


"Stiamo diventando sempre più provider di servizi per le piccole e medie imprese perché oggi i sistemi di automazione rendono corposi gli investimenti e richiedono un personale sempre più qualificato anche dal punto di vista tecnologico che sappia usare macchine e programmi sempre più sofisticati. La trasmissione dei dati dall'azienda al commercialista, oggi, è più semplice e veloce:  ora le fatture sono elettroniche e grazie ai software i dati dei flussi bancari vengono "pescati" direttamente dal sistema. Ma c'è un ma: questa professione sta perdendo appeal tra i giovani. Oggi uno studio che cresce non trova un praticante neanche a pagarlo a peso d'oro. Una volta i tirocinii venivano svolti a titolo gratuito, ora sono discretamente retribuiti, ma mancano i tirocinanti ...".

Come si è modificato negli anni il rapporto tra cliente e commercialista?


"Negli Anni Novanta i professionisti e gli imprenditori si rivolgevano al commercialista per pagare le tasse. Oggi l'imprenditore, invece, è concentrato sul suo business e su come fare profitto, quindi ci chiede di assisterlo  nelle problematiche finanziarie, nella crescita, nell'internazionalizzazione. Certo, resta la parte fiscale: una volta l'imprenditore pagava il 53% di tasse, che era la somma di Iperg e Ilor, oltre all’imposta patrimoniale sulle società, mentre oggi si viaggia su aliquote nominali del 27%. Resta immutato il rapporto complesso con l'Amministrazione Finanziaria. Di semplificazione se ne parlava già quando mio padre aveva aperto lo studio, ma gli adempimenti sono rimasti quelli, forse sono addirittura peggiorati nonostante l'avvento della tecnologia. C'è troppa attenzione agli adempimenti e alle formalità e resta poco tempo per le cose più importanti ... Una volta si faceva la coda all'Ufficio  per avere i rimborsi Iva, si stava ore in Tribunale per depositare un bilancio e spesso si doveva tornare perchè mancava una semplice marca da bollo, rendendo esasperanti alcuni adempimenti ; tutte cose che oggi facciamo sfruttando il telematico, ma resta la gran mole di carta da compilare, i documenti lunghi e spesso poco comprensibili da  predisporre".

Chi sono i clienti dello Studio Chirico? 

"Andiamo dalle ditte individuali in regime forfettario alla multinazionale internazionale, ma il target medio per noi restano le piccole e medie imprese lecchesi e brianzole. Siamo contenti di lavorare, ma come tutti sogniamo un  sistema fiscale più  chiaro ed efficiente".

Tra le tante riforme che dovrebbe fare il Governo Draghi c'è anche quella fiscale...

"Le prime anticipazioni parlano di qualche  revisione tecnica, ma non di una vera e radicale riforma fiscale".

Come giudica il premier il mondo delle professioni?

"Mario Draghi è guardato dal mondo delle professioni e delle imprese con molta attenzione, gode di una stima considerevole  per la sua storia e per il suo eccellente curriculum. Una fiducia ben ripagata vista la concretezza che sta caratterizzando l'azione del suo Governo. Siamo passati dalla politica dei proclami a quella dei fatti e ci sembra un bel passo in avanti. Stiamo vivendo una fase di ripresa molto interessante, c'è effervescenza un po' a tutti i livelli, le agevolazioni messe in campo - a partire da quelle per l'Industria 4.0 - stanno riscuotendo un grande successo. D’altronde è cambiato anche il rapporto tra imprenditori e politica: una volta c'era più confronto, maggiore dialogo, mentre oggi l'imprenditore usa il politico di turno come interlocutore occasionale".

Dal suo osservatorio come giudica l'aumento delle materie prime e la difficoltà di approvvigionamento?

"E' un fenomeno che sta creando non pochi timori, tanto che alcune imprese stanno rallentando la produzione e alcune potrebbero essere addirittura costrette a sospendere le lavorazioni per mancanza di materie prime. L'economia, però, cresce, lo dimostra il Pil che potrebbe chiudere l'anno con un progresso del 6,1%. L'economia lecchese si sta confermando in forte ripresa, le aziende sono cariche di ordini, ma speriamo che questa crescita non venga interrotta dall'aumento del costo delle materie prime e dalle difficoltà di approvvigionamento delle stesse".

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