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Saldi invernali in provincia di Lecco: ecco quando iniziano e tutto quello che c'è da sapere

Un periodo che è anche un'ottima occasione per scovare qualche affare nelle vie e nelle piazze dei centri storici dei Comuni lecchesi

Saldi invernali in provincia di Lecco: ecco quando iniziano e tutto quello che c'è da sapere
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Saldi invernali, ecco quando iniziano a Lecco.  In molti li aspettano, per comprare quel maglione di cui hanno bisogno, quei pantaloni che hanno visto in vetrina o quelle scarpe che desiderano da tempo ma che costano un pochino troppo. Anche per quest'anno la Conferenza delle Regioni ha stabilito una data univoca di inizio valida quasi per tutti: si comincia venerdì 5 gennaio 2024. Anche se la Valle d'Aosta avvierà i saldi un po' prima, mercoledì 3 gennaio 2024.

Saldi invernali a Lecco: ecco quando iniziano e tutto quello che c'è da sapere

Diversa più o meno per tutti è la durata, con un minimo di 30 e un massimo di 60 giorni a scelta. E le modalità.

In Lombardia i saldi prenderanno il via il 5 gennaio e fino al 4 marzo 2024 con divieto di effettuare promozioni nei 30 giorni prima dell’inizio dei saldi.

Saldi invernali: i centri commerciali in provincia di Lecco

Nei saldi del prossimo gennaio 2024 saranno coinvolte tutte le attività dei principali centri commerciali della provincia di Lecco come Centro Commerciale Meridiana, Centro Commerciale Le Piazze - Lecco, Centro Commerciale Isolago, Adda Center a Merate, Centro Commerciale Barzago, Centro Commerciale Levada a Casatenovo o Centro commerciale Fuentes a Colico.

E i negozi di vicinato

Un periodo che è anche un'ottima occasione per scovare qualche affare nelle vie e nelle piazze dei centri storici dei Comuni lecchesi.

Le nuove regole del codice del consumo

Dal 1° luglio 2023, sono in vigore nuove misure sugli sconti di fine stagione previste da un decreto legislativo approvato lo scorso 7 marzo, che attua nell’ordinamento italiano la direttiva Ue 2019/2161.

La principale novità riguarda gli 'sconti farlocchi' praticati dai commercianti, ovvero l’odiosa pratica di alzare il prezzo di un prodotto prima di applicare la percentuale di sconto durante i saldi: la nuova normativa prevede l’obbligo per i negozianti di indicare chiaramente, oltre alla percentuale di sconto e al prezzo finale, anche il prezzo più basso (e non più il prezzo di listino) applicato alla generalità dei consumatori nei 30 giorni precedenti.

Quindi quando gli sconti divengono via via più alti, come accade durante i saldi, il prezzo precedente da indicare è quello riferito ai 30 giorni antecedenti l’avvio dei saldi.

I commercianti che non si atterranno a tale nuova regola, vanno incontro ad una sanzione pecuniaria da 516 a 3.098 euro (e-commerce compreso).

Qualche consiglio

  • Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Le vendite devono essere realmente di fine stagione la merce posta in vendita sotto la voce “Saldo” deve essere l’avanzo della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino.
  • Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.
    Quando è possibile il cambio di un prodotto: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, ma non è vero che i capi in svendita non si possono cambiare; il negoziante è obbligato a sostituire (o riparare) l’articolo difettoso (d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, Codice del Consumo) anche se dichiara che i capi in saldo non si possono cambiare. Se il cambio non è possibile, ad es. perché il prodotto è finito, avete diritto alla restituzione dei soldi (non ad un buono). Avete due mesi di tempo, dalla scoperta del difetto, non 7 o 8 giorni, per denunciare il difetto.
    Quindi... conservate sempre lo scontrino!
  • Prova dei capi: non c'è obbligo. E' rimesso alla discrezionalità del negoziante.
  • Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante e vanno favoriti i pagamenti cashless.
  • Fregature. Se pensate di avere preso una fregatura rivolgetevi ad una Associazione di Consumatori, oppure chiamate i vigili urbani.
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