Confindustria

Riva: "La liquidità alle aziende? Forse meglio tacere"

"Riaprire i cantieri e via alle grandi infrastrutture. Servono incentivi come la rottamazione delle auto e più coraggio"

Riva: "La liquidità alle aziende? Forse meglio tacere"
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Questa volta ha perso il suo tradizionale aplomb. E ha sfogato tutta la sua amarezza contro una classe politica inadeguata. “Abbiamo il diritto di essere rispettati, e di tutte le misure annunciate da questo Governo sembra essere efficace solo quella che limita la nostra libertà. Poi trovo vergognoso che lo stesso Primo Ministro irrida chi ha osato sbeffeggiarlo dopo l’annuncio del quinto modulo dell’autocertificazione”. Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, nonché della Electro Adda di Beverate di Brivio, è sempre stato un imprenditore schietto ma garbato. A spingerlo ai toni forti è stato l’annuncio della fase 2 fatta domenica sera dal premier Antonio Conte. E lo sconcerto non lo ha abbandonato neppure a una settimana di distanza.

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Dal 4 maggio almeno è ripartita tutta la manifattura.

“Quasi il 70% delle aziende del territorio stava ormai lavorando, negli ultimi giorni, anche se non a pieno regime, ma se non c’è fiducia nel Paese, se non ripartono i consumi, se non c’è voglia di vivere… quella di maggio sarà una ripartenza zoppa. Fra i colleghi, sono in molti a segnalare che gli insoluti di marzo e aprile vanno ormai dal 20 al 30%, tra l’altro per ordini di gennaio e febbraio, quando non era ancora esplosa la pandemia. Molti segnalano inoltre di avere commesse inferiori del 50% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso”.

Un quadro preoccupante, però il Governo ha messo in campo il decreto Liquidità.

“Lasciamo perdere… Le aziende non sono neppure state aiutate sul fronte della liquidità, che è rimasta nelle banche, nonostante le garanzie dello Stato al 100% per prestiti fino a 25 mila euro, e dall’80% al 90% per quelli fino a 5 milioni. Troppa burocrazia, tempi esageratamente lunghi, documenti a non finire. Posso capire un’istruttoria complicata per avere liquidità sopra i 5 milioni, dove occorre anche l’intervento di Sace, ma non per gli importi inferiori”.

 

L’intervista completa si può leggere sul Giornale di Merate in edicola da martedì 5 maggio: clicca qui per la versione sfogliabile.

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