Permedica, un'azienda in continua evoluzione
Bella realtà fondata da Marco Perego che fattura quasi 28 milioni di euro con una quota export del 50% e che occupa circa 150 collaboratori.
Permedica è un'azienda specializzata in dispositivi medici, in particolare protesi ortopediche e impianti dentali, per gli ospedali pubblici e privati. La qualità dei suoi prodotti è un elemento distintivo. L'innovazione fa parte del suo Dna, tanto che l'Industria 4.0 è una realtà da tempo. E non ha smesso di investire neppure durante il lockdown e si prepara ai grandi numeri. L'ultimo, in ordine di tempo, è l'entrata in funzione di un nuovo e sofisticato sistema di operation che sta facendo fare un nuovo salto di qualità a Permedica, una bella realtà fondata da Marco Perego che fattura quasi 28 milioni di euro con una quota export del 50% e che occupa circa 150 collaboratori.
Permedica, un'azienda in continua evoluzione
«Si tratta di una piattaforma che permette a tutti gli operatori dell'azienda di dialogare con il sistema, di sapere esattamente cosa fare quando entrano in azienda, di conoscere in automatico le liste delle priorità, grazie ad una serie di algoritmi che sanno prevedere quali articoli andranno in esaurimento - ci ha spiegato Federico Perego, 28 anni, entrato in azienda a soli 18 anni, laureato in marketing con MBA e successivo master in operation e supply chain - L'operatore non deve più confrontarsi con il capo reparto: si azzera la confusione, si risparmia tempo prezioso, perché sa esattamente quali e quanti prodotti deve fare. Tutti i reparti produttivi sono collegati, tutti i dati sono a disposizione di tutti garantendo al contempo la massima trasparenza mentre le riunioni vengono concentrate al miglioramento delle performance produttive e dei processi. Con questo sistema la produzione segue la curva della domanda».
Quando avete introdotto questo nuovo sistema?
«E' stato in gestazione per un anno ed è il frutto di un lavoro fatto di team, con tanta passione e impegno. Abbiamo iniziato a testarlo a giugno e stiamo andando a regime proprio in questi giorni. Non è stato facile perché abbiamo circa 50 mila referenze tra impianti e strumentari, ma questo metodo di comunicazione orizzontale ci permette di organizzare le priorità ma anche di conoscere la produttività, confrontarla con le performance del mese precedente e dell'anno scorso, di apprendere il delta della non conformità e dei consumi. In un settore così competitivo era un investimento indispensabile per stare su un mercato dominato dalle multinazionali americane. Sono colossi che fatturano decine di miliardi e noi possiamo ritagliarci un ruolo significativo solo se riusciremo ad essere flessibili, innovativi, smart e veloci».
La produttività ne ha risentito positivamente?
«Sì. L'obiettivo - centrato - era quello di non avere out of stock, backorders e non conformità. Abbiamo creato un buon ritmo di produzione: tutti gli operatori sanno subito cosa fare, si sentono maggiormente coinvolti, c'è una risposta corale che permette di gestire meglio i flussi produttivi. E infatti in questi primi tre mesi la produttività è migliorata del 14% nonostante i protocolli Covid, le ferie, i congedi parentali...».