Per colpa del Covid crollano nel Lecchese crollano le esportazioni
Il calo dell'export (-16,6%) è superiore alla media regionale, e questo dato è legato al peso della componente manifatturiera del nostro sistema economico".
Per colpa del Covid crollano nel Lecchese crollano le esportazioni
La situazione sul Lario
A Como sia le importazioni che le esportazioni evidenziano cali superiori ai 16 punti percentuali (rispettivamente -16,5% e -16,3%); da segnalare il calo dell’export della provincia di Lecco (-17%) che, tra i territori lombardi, è inferiore solo a Brescia e a Cremona (rispettivamente -18,1% e -17,4%). L’import lecchese diminuisce del 13,8%. Pertanto, peggiorano decisamente i saldi delle bilance commerciali in entrambi i territori lariani: quello lecchese del 21,1% (ovvero circa 210 milioni di Euro in meno) e quella comasca del 15,9% (185 milioni in meno). Tutte le province lombarde evidenziano cali delle esportazioni superiori ai 10 punti percentuali, con le sole eccezioni di Sondrio e Lodi (rispettivamente -1% e -7,8%); come detto, Lecco si posiziona al terzultimo posto, mentre Como occupa la quinta piazza. Per quanto concerne la variazione delle importazioni, le diminuzioni sono tutte superiori agli 11 punti percentuali, tranne Lodi e Varese (rispettivamente -7,3%, -8,5%). Como si colloca all’8° posto della graduatoria regionale e Lecco al 5°.
L'andamento settoriale
Nel primo semestre 2020 il contributo all’export lariano proviene prevalentemente dal settore “altro industria” (33% del totale) e dai prodotti in metallo (21,8%). Importante è anche l’apporto dei comparti tessile (14,8%) e chimica-gomma (14%). Tutti i settori fanno registrare diminuzioni rispetto ai primi sei mesi del 2019, con la sola eccezione del comparto alimentare (+7,5%): in particolare i prodotti in metallo (-258,3 milioni di Euro, -21,6%), “altro industria” (-246,8 milioni di Euro, -14,8%) e prodotti tessili (-207,8 milioni, -24,6%).
A Como, dopo “altro industria” (29,4% dell’export totale), il settore più rilevante è quello dei prodotti tessili (21,7%), seguito dalla chimica-gomma (19,3%). Tutti i comparti mostrano diminuzioni dell’export, a parte gli alimentari (+8,9%, +15,8 milioni di euro): in particolare prodotti tessili, “altro industria” e chimica-gomma (rispettivamente -177,3, -168,8 e -51,4 milioni di Euro, pari a -25,5%, -19,4% e -10,1%). A Lecco il metalmeccanico continua a rappresentare oltre un terzo del totale delle esportazioni (33,8%), ma il comparto principale è sempre “altro industria” (37,3%); al terzo posto si posiziona la chimica-gomma (7,4%). In questo territorio, oltre agli alimentari (+5,6%, +7 milioni di Euro) evidenzia un incremento dell’export rispetto al 1° semestre 2019 anche l’agricoltura (+0,9%, circa 30.000 Euro in più). Viceversa, da segnalare i forti cali di prodotti in metallo, “altro industria” e mezzi di trasporto (rispettivamente -210,4, -78 e -44,2 milioni di Euro, pari a -24,5%, -9,8% e -34,1%).
I settori principali delle importazioni lariane sono “altro industria” (25,8%), metalmeccanico (21,5%), chimica-gomma (17,5%) e tessile (12,2%). Solo gli alimentari evidenziano una crescita rispetto al 1° semestre 2019 (+5,4%), mentre i comparti con i cali più significativi sono i prodotti in metallo (-112 milioni di Euro, pari al -17,1%), la chimica-gomma (-106 milioni di Euro, ovvero -19,3%) e “altro industria” (-103,2 milioni di Euro, -13,7%).
A Como, dopo “altro industria” (25,3% delle importazioni totali), il settore più rilevante è quello della chimica-gomma (23,2%), seguito dal tessile (17,4%). Il solo settore degli alimentari mostra un incremento (+32,6 milioni di Euro, pari al +24,1%,), mentre le diminuzioni più significative riguardano chimica-gomma, “altro industria” e prodotti tessili (rispettivamente -86,8, -84,4 e -66,8 milioni di Euro: -21%, -19,2% e -21,4%). A Lecco il metalmeccanico rappresenta il 37,2% dell’import totale, seguito da “altro industria” (26,5%) e chimica-gomma (10,5%). Solo l’agricoltura registra una crescita (+4,5 milioni di euro, ovvero +13,5%), mentre i comparti che segnano i cali più importanti sono i prodotti in metallo, gli alimentari e la chimica-gomma” (rispettivamente -82,5, -21,1 e -19,2 milioni di Euro: -16,6%, -28,3% e -14,1%)
Mercati di sbocco
Nel primo semestre 2020 il principale mercato continentale di riferimento per l’economia lariana rimane quello europeo (che riguarda il 73,1% delle esportazioni e il 72,3% delle importazioni locali), pur registrando un significativo calo rispetto al valore assoluto registrato nei primi sei mesi del 2019: -16,9% per l’import e -19% per l’export. Il mercato asiatico è il secondo per importanza (21,8% delle importazioni lariane, con una diminuzione del 13,3%; 13,2% delle esportazioni lariane, -9,6%) ed è seguito da quello americano, che rappresenta il 4,6% dell’import e il 10,6% dell’export (rispettivamente +2,9% e -5,7%). Con l’Africa si realizza l’1,2% delle importazioni e il 2,4% delle esportazioni lariane (rispettivamente -9,4% e -21,7%). Limitati sono i rapporti commerciali con l’Oceania, pari allo 0,1% dell’import e allo 0,7% dell’export (rispettivamente +7,9% e -11,2%).
Con riferimento alle importazioni, Como evidenzia un peso inferiore a Lecco solo per il mercato europeo (rispettivamente 66,3% e 80%); per le esportazioni l’Asia riveste un peso più significativo a Lecco (16,1% contro il 10,9% di Como). [cfr. grafico pagina 6 dell’allegato statistico].
I principali Paesi di destinazione dell’export lariano continuano ad essere Germania, Francia e Stati Uniti (destinatari rispettivamente del 16,8%, dell’11,8% e del 7,7% del totale). Per le importazioni, dopo la Germania (22,4%) si posiziona la Cina con il 13%, seguita dalla Spagna con il 6,7%.
Bilancia commerciale con i principali Paesi di interscambio
Con la Germania - primo Paese sia per l’export che per l’import lariano - la bilancia commerciale del primo semestre 2020 è positiva per 157,2 milioni di Euro (di cui 83,3 milioni ascrivibili a Como e 73,9 milioni a Lecco).
Con la Francia (2° mercato di sbocco e 4° di approvvigionamento), l’attivo è stato di 342,5 milioni di Euro (Como 201,8 milioni; Lecco 140,7 milioni).
Con la Svizzera (4° mercato di sbocco e 8° di approvvigionamento), l’attivo è stato di 221,9 milioni di Euro (di cui Como 158,5 milioni e Lecco 63,4).
Con il Regno Unito (6° mercato sia per il nostro export che per l’import) il surplus è stato di 92,7 milioni di Euro (Como 57 milioni; Lecco 35,7).
Con la Spagna (5° mercato di sbocco e 3° di approvvigionamento) si è verificato un avanzo di 50 milioni di Euro (Como +54,8 milioni; Lecco -4,8 milioni).
La Cina è il 2° Paese di riferimento per le importazioni lariane, mentre meno significativo è l’export; il saldo è negativo per 230,1 milioni di Euro (di cui Como -176 milioni e Lecco -54,1 milioni).
Viceversa, gli Stati Uniti sono il 3° Paese destinatario delle esportazioni lariane, ma non rientrano tra i primi 10 con riferimento all’import; il saldo è positivo per 279,9 milioni di Euro (Como 164,7 milioni; Lecco 115,2 milioni).
La somma degli attivi commerciali con Germania, Francia e Stati Uniti rappresenta il 43,9% dell’intero avanzo commerciale lariano del 1° semestre 2020.
Galimberti
Il saldo della bilancia commerciale risente dell'effetto-lockdown pur rimanendo ampiamente positivo, a conferma del valore delle nostre imprese che ogni giorno si confrontano con i competitor di tutto il mondo. Con Paesi quali Germania, Francia, Stati Uniti, Regno Unito il surplus è particolarmente rilevante, a testimonianza della riconosciuta qualità delle produzioni 'made by Lario'. In questo momento, più ancora che in altri, fare squadra e lavorare insieme, ciascuno secondo il proprio ruolo, per gli stessi obiettivi saranno decisivi per sostenere il nostro tessuto economico.