Nonostante il Covid tra luglio e settembre previste 2410 assunzioni nelle imprese lecchesi. Ecco le figure più richieste
A cercare personale l’11,2% delle imprese lecchesi con almeno un dipendente
Nonostante l'emergenza Covid tra luglio e settembre previste 2410 assunzioni nelle imprese lecchesi . E' quanto emerge dalle le rilevazioni mensili sulle previsioni di assunzione che sono riprese dopo il lockdown e la prima fase dell’emergenza legata alla pandemia da Coronavirus. Si tratta dell’indagine Excelsior svolta mensilmente dalle Camere di Commercio (per le imprese oltre 40 addetti) e da Infocamere tramite l’invio di questionari online e interviste telefoniche. L’indagine è coordinata a livello nazionale da Unioncamere, in accordo con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
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Nonostante l'emergenza Covid tra luglio e settembre previste 7000 assunzioni nelle imprese lariane
Nel 3° trimestre 2020 le imprese delle province di Como e di Lecco prevedono di effettuare complessivamente 6.980 nuovi ingressi (di cui 4.570 per Como e 2.410 per Lecco). A cercare nuovo personale sarà l’11% delle aziende comasche e l’11,2% di quelle lecchesi con almeno un dipendente. Nella nostra regione i nuovi posti di lavoro saranno quasi 101.000; a livello nazionale supereranno quota 620.000.
Nel 3° trimestre 2020, il 29,9% delle entrate si concentrerà nel comparto industriale: si tratta di 2.090 nuovi contratti, di cui 420 riguarderanno il settore delle costruzioni. Gli ingressi nel terziario saranno 4.890 (70,1%); in particolare, le nuove assunzioni previste sono 730 nel commercio, 830 nel turismo e 3.330 negli altri servizi.
Nel mese di luglio 2020, sulle 2.760 assunzioni programmate dalle imprese lariane, la quota con contratto a tempo indeterminato risulta inferiore sia alla media regionale che a quella nazionale: area lariana 15,6%; Lombardia 25%; Italia 18,4%. Lecco si attesta al 18%, mentre Como al 14%; i due territori lariani precedono solo la provincia di Sondrio, dove solamente il 7% dei nuovi contratti di lavoro sarà a tempo indeterminato. I contratti di apprendistato rappresenteranno il 9,4% delle assunzioni lariane (più utilizzati a Lecco, dove oltre un quinto dei nuovi lavoratori avrà questo tipo di contratto), mentre ben il 66,7% del nuovo personale sarà assunto con contratto a tempo determinato (in questo caso la quota di Como è più elevata: 73% contro 54%). Sono le imprese comasche ad utilizzare maggiormente le altre forme contrattuali (12% contro il 2% delle aziende lecchesi).
I settori
A Lecco il comparto con la più altra quota di assunzioni a tempo indeterminato è quello dei servizi alle imprese (45% dei nuovi ingressi previsti); il tempo determinato è maggiormente utilizzato nelle costruzioni (83%), nei servizi alle persone (76%) e nel manifatturiero (66%). Da sottolineare anche un ricorso significativo ai contratti di apprendistato nel commercio e soprattutto nel turismo (rispettivamente 16% e 83%).
A Como, la maggioranza dei nuovi ingressi a tempo indeterminato previsti a luglio si concentra nel manifatturiero (62% delle assunzioni totali di quei settori); viceversa, il terziario vede una netta prevalenza di contratti a tempo determinato (nel turismo il 55%; nei servizi alle imprese il 72%; in quelli alle persone il 94%); questa è anche la modalità di gran lunga prevalente delle assunzioni nelle costruzioni (97%). Significativo anche il ricorso alle altre forme contrattuali nel turismo (43%).
Il 60,9% delle entrate programmate a luglio riguarda imprese di Como e Lecco con meno di 50 dipendenti; il 14,9% medie imprese; il 23,9% realtà imprenditoriali con oltre 250 addetti.
Chi verrà assunto?
Il 15,2% delle assunzioni previste a luglio dalle imprese lariane sarà riservato a figure “high skill” (dirigenti, specialisti e tecnici): valore inferiore alla media regionale (20,5%), ma superiore a quella nazionale (14,8%). Lecco (con il 17,7%) è in 4a posizione in Lombardia (preceduta da Milano, Varese e Monza Brianza); Como (con il 13,9%) è 8a (precede Brescia, Mantova, Lodi e Sondrio). Il 9,1% delle assunzioni previste a luglio dalle aziende lariane riguarderà personale laureato (contro il 14,4% lombardo e il 9,9% nazionale). Como - la cui quota si attesta all’8,1% - si piazza all’8o posto nella graduatoria lombarda, dopo Milano, Varese, Monza Brianza, Pavia, Cremona, Lecco (10,7%) e Bergamo. Nell’area lariana gli ingressi di diplomati previsti rappresentano il 54% delle assunzioni totali (il 31,2% con diploma di scuola media superiore e il 22,8% di Istituto professionale), mentre nel 37% dei casi è richiesto il semplice assolvimento dell’obbligo scolastico. Per queste ultime, Como con il 39,2% si colloca in penultima posizione tra le province lombarde (precedendo solo Sondrio), mentre Lecco con il 32,4% è 6a (dietro a Varese, Milano, Bergamo, Monza Brianza e Brescia).
I profili maggiormente richiesti
Tra i profili maggiormente richiesti sia dalle imprese comasche che da quelle lecchesi troviamo soprattutto figure a media e bassa specializzazione:
Per Lecco, “cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici” (180 persone); “operai nelle attività metalmeccaniche ed elettromeccaniche” (110 nuove assunzioni); “personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone” (100 assunzioni).
Per Como “cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici” (380 persone); “professioni scientifiche degli altri servizi alle persone” (200 nuove assunzioni); “personale non qualificato nei servizi di pulizia e in altri servizi alle persone” (150 assunzioni);
I giovani
A luglio il 37,3% degli ingressi previsti dalle aziende lariane sarà riservato a giovani con meno di 29 anni: percentuale superiore sia alla media lombarda (32,5%) che a quella italiana (32,1%). Le due province si collocano al 1° e al 2° posto della graduatoria regionale: Como con il 37,9% e Lecco con il 35,7%. Per alcune famiglie professionali la quota di “under 29” è particolarmente consistente: a Como, “area produzione di beni ed erogazione del servizio” (35,7%, pari a 350 figure), “aree commerciali e della vendita” (51,3%, pari a 180 unità) e “aree tecniche e della progettazione” (33,6%, ovvero 70 persone). Anche a Lecco le aree che riservano le maggiori opportunità ai giovani sono analoghe: “area produzione di beni ed erogazione del servizio” (38,7%, pari a 200 figure), “aree commerciali e della vendita” (38,5%, pari a 60 unità) e “aree tecniche e della progettazione” (31,8%, pari a 40 persone).
Le figure professionali di difficile reperimento.
Altro focus dell’analisi concerne le figure professionali di difficile reperimento. Nell’area lariana la loro quota si conferma consistente: a luglio si è attestata al 31,9%, mantenendosi superiore sia alla media regionale che a quella nazionale (pari, rispettivamente, a 27,7% e 26,8%). Questo fenomeno è particolarmente sentito dalle imprese lecchesi, che segnalano difficoltà ad assumere nel 38% dei nuovi ingressi (a Como la quota si attesta al 29%). A Como le famiglie professionali per cui le aziende trovano maggiori difficoltà sono: “area produzione di beni ed erogazione del servizio” (260 figure, con un’incidenza del 26,4% sul totale settoriale), “aree tecniche e della progettazione” (100 unità, 45,3%) e “aree commerciali e della vendita” (80 figure, 23,7%). Anche Lecco evidenzia le stesse criticità: “aree produzione di beni ed erogazione del servizio” (200 figure, che rappresentano il 37,8% del totale delle assunzioni settoriali), “aree commerciali e della vendita” (60 unità: 38,5%); “aree tecniche e della progettazione” (50 figure: 46,7%).