13° Rapporto

Mercato del Lavoro nel Lecchese: 3500 occupati in più

Il tasso di disoccupazione è sotto il 3%, i “neet”(coloro che non lavorano e non studiano) sono al 5%, contro una media nazionale del 23%

Mercato del Lavoro nel Lecchese: 3500 occupati in più
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È stato presentato nella mattinata di oggi, venerdì  12 maggio 2023, nella “Casa dell’economia” il 13° rapporto annuale dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro di Lecco, dal titolo “cresce l’occupazione in un sistema più esigente”, realizzato da Provincia di Lecco e Camera di Commercio di Como-Lecco nell’ambito del progetto “Polo di eccellenza per la gestione del mercato del lavoro e delle risorse umane in provincia di Lecco”.

13° rapporto annuale dell’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro di Lecco

Prima della presentazione dei dati da parte dei tecnici, hanno portato i loro saluti istituzionali Marco Galimberti, presidente della Camera di Commercio di Como e Lecco, Mauro Piazza, sottosegretario con delega Autonomia e rapporti con il Consiglio Regionale di Regione Lombardia e Alessandra Hofmann, presidente della Provincia.

Da sinistra la presidente della Provincia di Lecco Alessandra Hofmann, il presidente della Camera di Commercio di Como e Lecco Marco Galimberti e il sottosegretario regionale Mauro Piazza

Il sottosegretario Piazza ha sottolineato come Regione si sia fortemente impegnata, fin dalla scorsa legislatura con la Dote Unica Lavoro, nel favorire l’occupazione e come questo impegno stia dando i suoi frutti “Nel panorama italiano, la Lombardia si conferma ai vertici in termini di offerta di istruzione terziaria professionalizzante non accademica degli ITS, detenendo il primato regionale per numero di Fondazioni, percorsi erogati, alunni iscritti, diplomati e occupati. Ora il territorio può investire sul tema per dare risposte concrete per i bisogni delle aziende!”.

Mercato del lavoro al centro delle politiche provinciali

“Oggi, anche alla presenza di Regione Lombardia - ha detto la presidente Hofmann - sono fiera di ricordare che la nostra provincia ha portato a termine tutti gli obiettivi del programma Gol (Garanzia di occupabilità dei lavoratori); negli ultimi mesi, inoltre, il nostro sistema territoriale ha condiviso due progetti di Patti territoriali per la competenza e l’occupazione, frutto della collaborazione tra Provincia, Camera di Commercio e un’ampia platea di stakeholder pubblici e privati locali che ci aiuteranno sempre di più a mettere al centro le persone e i loro bisogni”.

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Dimezzata la disoccupazione

Sono stati poi presentati, da Gianni Menicatti e Andrea Gianni, di PST, i dati del rapporto che sono fortemente positivi in termini di occupati, ma mostrano qualche punto di attenzione. In provincia, infatti, il tasso di disoccupazione è sotto il 3%; i “neet”(coloro che non lavorano e non studiano) sono al 5%, contro una media nazionale del 23%. Gli occupati sono saliti di 3500 unità, i posti di lavoro di 2400, la disoccupazione è scesa di 4000 unità, praticamente dimezzata, mentre sono cresciuti i fabbisogni di nuove figure, da 2800 nel 2021 a 4000 nel 2022.

Il mismatch fra domanda e offerta di lavoro

Va posta invece attenzione a due aspetti, la riduzione della popolazione attiva in atto da un triennio nella fascia 15-64 anni e il mismatch fra domanda e offerta di lavoro, non solo in termini quantitativi, ma anche in quelli qualitativi; relativamente al mismatch il sistema formativo lecchese si è dimostrato di grande qualità, ma non sempre allineato alle esigenze delle imprese, anche a causa della forte propensione dei diplomati lecchesi verso una formazione universitaria (evidenza assolutamente positiva), ma che non sempre incontra le esigenze delle aziende.

 


Un’ampia analisi degli aspetti demografici è stata fatta poi da Giulia Rivellini, Professore ordinario di Statistica sociale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore che, collegata da remoto, ha sottolineato come punto focale l’incremento della popolazione anziana. Aspetto che è stato ripreso poi anche da Francesco Seghezzi, Presidente Fondazione ADAPT, associazione per gli studi internazionali e comparati sul diritto del lavoro e sulle relazioni industriali. “Il tema - ha detto Seghezzi - impatta sul mercato del lavoro in molti modi; in primo luogo rischiamo che ci sia il lavoro, ma non i lavoratori, e poi bisognerà che le imprese adeguino i loro modelli organizzativi per le esigenze di lavoratori più anziani".

L’importanza delle politiche attive del lavoro

Antonio Varesi, Professore ordinario Diritto del lavoro Università Cattolica del Sacro Cuore, che per molti anni è stato il coordinatore scientifico del progetto da cui è nato tra l’altro l’Osservatorio provinciale, ha ricordato l’importanza delle politiche attive del lavoro, “che funzionano bene proprio in luoghi, come la provincia di Lecco, dove la disoccupazione è bassa”.

In conclusione Carlo Malugani, Consigliere provinciale, ha ricordato gli investimenti in essere sui Centri per l’Impiego, anche grazie agli importanti stanziamenti messi a disposizione da Regione Lombardia per le sedi e le dotazioni tecnologiche.

Francesca Fiori

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