La seconda vita delle cialde del caffè: interessante progetto di Seruso, Nespresso e Cial
La partnership compie sei anni di notevoli risultati: presentata martedì scorso a Verderio
La partnership tra Silea, Seruso, Nespresso e Cial (Consorzio Nazionale degli imballaggi in alluminio) compie sei anni di notevoli risultati. Nella mattinata di martedì scorso, all’impianto di Seruso, con sede in via Piave a Verderio, si è tenuta la conferenza stampa che ha presentato i risultati ottenuti in questi anni di collaborazione.
Il progetto rappresenta un unicum in Italia, che permette di recuperare un materiale minuto come le capsule in alluminio del caffè, facendole confluire nella raccolta del multimateriale leggero (comunemente conosciuto come sacco viola) grazie alle avanzate tecnologie che offre l’impianto recentemente riqualificato.
Da Seruso le cialde del caffè... rinascono
«Il progetto è nato nel 2017 – ha spiegato Pietro Antonio D’Alema, direttore generale di Silea – e oggi coinvolge circa un milione di cittadini lombardi che quotidianamente consumano cialde di caffè. Per parlare concretamente di economia circolare occorrono modalità di raccolta differenziata pensate per semplificare la vita alle famiglie e impianti tecnologicamente avanzati, concepiti per le effettive esigenze delle filiere del riciclo». Come avviene, appunto, a Verderio. «Il progetto per il recupero delle capsule in alluminio rappresenta un esempio di partnership tra aziende pubbliche locali, realtà industriali e consorzi nazionali del riciclo - ha continuato D’Alema - Silea è stata la prima azienda italiana ad avviare questa iniziativa promuovendo la raccolta delle capsule in alluminio attraverso il semplice conferimento nel sacco multimateriale, insieme a plastica, lattine e tetrapak. Questo non sarebbe stato possibile senza la tecnologia di selezione automatica dell’impianto di Seruso».
Recupero dell'alluminio piccolo e leggero
Il recupero di alluminio piccolo e leggero avviene con un sistema di vagli in grado di dividere il flusso di rifiuti in tre frazioni – fine, intermedia e grossolana – e costituito dalla tecnologia Ecs (Eddy Current Separator) che sfruttando il magnetismo raccoglie l’alluminio piccolo e leggero separandolo dai materiali non conduttivi (come vetro, pietre, plastica, carta, legno), prima che vengano avviati al processo di riciclo.
«Nel resto d’Italia le capsule in alluminio esauste che rimangono piene di caffè dopo l’uso non possono essere conferite nella raccolta differenziata, ma costituiscono un rifiuto urbano indifferenziato – ha specificato Omar Sozzi, direttore di Seruso durante il tour dell’impianto – Grazie ai nostri 1,4 chilometri di nastri trasportatori e con il progetto di Nespresso, Cial, Silea e Seruso le capsule vengono, attraverso la raccolta differenziata, trasformate in nuova risorsa».
Verso l'economia circolare
L’impegno nella promozione di un’economia circolare e sostenibile ha messo in atto un modello integrato che facilita il coinvolgimento dei cittadini, che hanno la possibilità di contribuire direttamente e in maniera immediata alla salvaguardia dell'ambiente. Un sistema di successo, che testimonia l'efficacia di un approccio collettivo e coordinato tra aziende, consorzi e cittadini, e un modello da seguire e promuovere.
«Questo sistema collettivo – ha spiegato Silvia Totaro, responsabile Sostenibilità di Nespresso Italiana – rappresenta un progetto molto importante e un tassello fondamentale del percorso per incrementare il recupero e il riutilizzo delle capsule esauste in alluminio. In Nespresso sosteniamo un modello di economia circolare in cui i materiali siano concepiti come risorsa anche nel loro fine vita. Oggi celebriamo il sesto anno con oltre sette tonnellate di capsule di caffè trasformate da rifiuto a risorsa grazie al riciclo dell’alluminio. Siamo convinti dell’importanza di continuare a strutturare progetti e collaborazioni e continueremo a investire in Italia per ridurre l’impatto dei nostri prodotti e trasformare i materiali che le compongono in nuove risorse».
Oltre 280 tonnellate di materiale recuperato
Sono oltre 280 le tonnellate di alluminio recuperato in sei anni, di cui sette di sole capsule, raccolte in oltre 150 Comuni delle province di Lecco, Como, Monza e Brianza, Milano e Lodi che fanno riferimento all’impianto di Verderio. «La raccolta differenziata degli imballaggi in alluminio, in Italia, ha raggiunto in questi anni notevoli risultati, affermando il nostro Paese in una posizione di eccellenza nel panorama europeo, non soltanto per i dati di riciclo che, ad oggi, si assestano ben oltre il 70%, ma anche per la capacità di un sistema capillare che consente di valorizzare ogni tipologia di imballaggio, dal rigido al flessibile – ha spiegato Giuseppina Carnimeo, direttore Generale Consorzio Cial – Nell’ottica di un sempre maggiore impegno, finalizzato al recupero di questo prezioso materiale, la collaborazione con Nespresso, Silea e Seruso, rappresenta un ulteriore passo avanti verso il nostro principale obiettivo: Zero Discarica, 100% Recupero, obiettivo perseguibile anche e soprattutto grazie ai cittadini, primo anello della catena del riciclo».
Alessia Galbusera