La geopolitica condiziona i mercati: oltre 100 persone alla serata a Villa Giulia
Interessante e stimolante incontro organizzato da Allianz Bank Financial Advisors Lecco
Oltre cento persone - tra imprenditori, manager e liberi professionisti - nella serata di martedì scorso, 30 gennaio 2024, hanno partecipato alla riuscitissima serata dedicata a "Geopolitica, i mercati internazionali e i cambi di paradigmi", organizzata a Villa Giulia a Valmadrera dal team Allianz Bank Financial Advisors Lecco coordinato da Giuseppe Antonelli.
La geopolitica condiziona i mercati: oltre 100 persone alla serata a Villa Giulia
Economia, finanza e geopolitica sono sempre più connesse. L’esplosione del conflitto in Ucraina e la drammatica guerra tra Israele e Palestina rappresentano uno scenario che rischia di aggravarsi ulteriormente con il coinvolgimento degli Hezbollah in Libano e soprattutto con gli attacchi iniziati a novembre degli Houthi, sostenuti dall’Iran, alle navi commerciali che transitano nel Mar Rosso e il Canale di Suez. Aggressioni che hanno provocato la dura reazione degli angloamericani e le conseguenti proteste degli yemeniti, mentre da parte della Corea del Nord arrivano pure nuove provocazioni da Kim Jong-un.
Attualmente nessun continente è estraneo a conflitti armati e violenze. Le guerre più significative sono in corso nel già citato Yemen - non solo per quello che stanno facendo gli Houthi - Afghanistan, Myanmar, Etiopia, Sudan e Congo solo per fare alcuni esempi.
Per comprendere le ricadute di questi scenari sul piano geopolitico, ma soprattutto economico-finanziario, Allianz Bank Financial Advisors ha organizzato un’interessante serata di approfondimento con due ospiti d’eccezione: Enzo Corsello, managing director e country heald of Italy di Allianz Global Investors, e Emanuele Vizzini, DG e responsabile investimenti mark to market di Investitori SGR.
"Un'epoca di cambiamento"
"Stiamo vivendo in un’epoca di cambiamento. Dopo lo shock della pandemia e quello energetico, l’aggressione della Russia ai danni dell’Ucraina, ora stiamo assistendo al dramma umanitario che riguarda la Palestina. Sono scenari che hanno cambiato gli equilibri mondiali. Il mondo si è polarizzato con impatti notevoli: inflazione e rialzo dei tassi di interesse in primis", ha introdotto Giuseppe Antonelli, coordinatore del team Allianz Bank Financial Advisors Lecco che comprende Stefano Fossati, Stefano Cairoli e Federica Antonelli.
Il panorama internazionale descrive un passato di stabilità egemonica, iniziato con la caduta del Muro di Berlino e con lo smantellamento dell’Unione Sovietica.
"La stabilità egemonica garantita dagli Stati Uniti dopo il crollo del muro di Berlino e la dissoluzione dell’Urss ha assecondato un periodo di accelerazione della globalizzazione che riteniamo sia terminata il 24 febbraio 2022 - ha spiegato Corsello in un ampio e interessante approfondimento di grande attualità - Un periodo caratterizzato da conflitti militari sempre circoscritti a livello locale, senza che la loro portata potesse minacciare di estendersi a livello regionale o globale. Questo per via di uno scenario a forte controllo Americano e per l’assenza di potenze che ambissero a metterne in discussione la leadership. E’ proprio nell’ultimo biennio che la geopolitica torna a giocare un ruolo fondamentale: ritorniamo a vivere in un mondo frammentato, dove due grandi imperi lottano per l’egemonia planetaria. Da una parte gli Stati Uniti entrati in una fase di lento ma percepibile declino di potenza e dall’altra la Cina e la Russia che prendono fiducia per sfidare la potenza americana. A livello economico e commerciale ciò implica anche il passaggio a una fase di Ipoglobalizzazione, ovvero di rallentamento della globalizzazione così come l’abbiamo conosciuta negli ultimi 30 anni e alla rinascita dei nazionalismi e dei populismi".
Di fronte a un cambio di paradigma geopolitico così è naturale vivere una modifica economico e finanziaria.
"Abbiamo vissuto crisi nell’era della leadership americana, ma erano gestibili. Sicuramente non torneremo a stare come prima: la ipoglobalizzazione implica una minor contiguità tra le aree economiche. I prezzi non sono più stabili e sicuramente è cambiata la locazione del capitale, soprattutto nei nuovi trend di mercato - ha sottolineato Vizzini -. In un clima così, non privo di criticità, i fondamentali delle aziende hanno sempre un’importanza incredibile. Investimenti corretti in complessi stabili e la capacità di generare cassa e utili crescenti saranno la chiave della stabilità nel comparto produttivo".
Quale ruolo giocano l'Europa e l'Italia?
Lo scenario descritto ci riporta all’epoca delle Grandi Guerre. E quale ruolo giocano l’Europa e l’Italia in tutto questo?
"Il nostro continente avrebbe dovuto rispondere al progressivo cambiamento di scenario geopolitico traendone vantaggio e facendo crescere il proprio peso ma invece ne risulta indebolito. L’Europa è troppo attenta a legiferare su questioni di dettaglio ma è priva di un esercito e di una politica strutturata di erogazione di fondi per lo sviluppo e la cooperazione internazionali a favore di Paesi più deboli e risulta quindi relegata a un ruolo geopolitico di secondo piano - ha affondato Corsello- In questo contesto risulta positiva per il nostro Paese l’iniziativa del Governo Meloni che restituisce centralità del Mediterraneo in chiave geopolitica e che punta, attraverso il Piano Mattei, a rendere l’Italia il riferimento primo delle nazioni Africane che gravitano attorno al Mediterraneo. Non più solo buona cucina e bellezze storiche quindi, l’Italia punta a una presenza significativa sulle rotte geopolitiche sfruttando la sua posizione privilegiata su rotte marittime fondamentali".
L’importanza del controllo dei mari, e soprattutto dei suoi stretti, decreta l’equilibrio del mondo. Non a caso gli Stati Uniti, garanti della globalizzazione, hanno sette flotte distribuite in tutto il mondo. Il Mediterraneo, in particolare, è destinato a un ruolo di primaria importanza, in quanto collega ben tre continenti.
"Quello africano è fondamentale per la sua crescita demografica robusta e la ricchezza di materie prime. Il flusso degli approvvigionamenti energetici, soprattutto gas naturale, ma anche il petrolio, ormai si muove da sud a nord e non più da est a ovest: Qatar, Algeria e Mozambico, Angola sono ricchissimi di gas naturale", ha proseguito Corsello.
"Oggi l’Africa è quasi ininvestibile dal punto di vista finanziario. Offre enormi possibilità economiche, ma è necessaria un’analisi attenta e rivolta ai singoli Stati, specie del Nord - ha continuato Vizzini - Sarà protagonista per il prossimo scorcio di secolo, pertanto cerchiamo di cogliere queste tendenze monitorando le società che investono in quell’area, grazie al mercato di riferimento legato ai Paesi più industrializzati".
"Chi perde la battaglia tecnologica è destinato al fallimento"
In un mondo che cambia l’innovazione - gestione dei dati, cyber security, AI - è un fattore determinante, accanto alla demografia.
"La tecnologia civile e militare è un chiaro vantaggio per chi ne è padrone: Cina e Stati Uniti sviluppano, l’Europa regola. E’ un conflitto dentro al conflitto, chi perde la battaglia tecnologica è destinato al fallimento e la Cina lavora dietro le quinte per superare la potenza americana", ha evidenziato Corsello.
La tecnologia influenza anche il mercato finanziario. "Lo scorso anno è stato positivo per indici di Borsa: l’indice americano ha avuto un rialzo del 20%, il 15% solo ascrivibili a 7 società con maggiore affidamento all’AI. In questi giorni molte di queste società hanno annunciato che avrebbero fatto tagli per affidare i processi ai non umani - ha precisato Vizzini - Nel settore economico finanziario l’attività emotiva e morale del consulente patrimoniale è un valore aggiunto e questo modello non cambierà nel nostro Paese. Certamente nel mondo esistono modelli differenti capaci di puntare su consulenze robotizzate per i piccoli patrimoni".