I sindacati contestano le decisioni del Governo. "Il valore della vita non ha prezzo"
" Il valore della vita e della salute non ha prezzo e non può essere barattato con nessuna ragione economica".
I sindacati confederali contestano le decisioni del Governo. “Alcune attività consentite non sono essenziali. Il valore della vita e della salute non ha prezzo e non può essere barattato con nessuna ragione economica”.
I sindacati contestano il Governo
I sindacati confederali non ci stanno e contestano le decisioni prese ieri sera, domenica 22 marzo, dal Governo che, a differenza di quanto annunciato il giorno prima dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte alle parti sociali e al Paese, ha preso decisioni che lasciano aperte ancora molte attività che le organizzazioni sindacali considerano non essenziali.
“Il provvedimento assunto assunto domenica sera (in ragione delle forti pressioni esercitate dalle associazioni d’impresa, a partire da Confindustria, che anziché privilegiare la vita e la salute delle persone, hanno scelto ancora una volta il profitto e l’economia) inserisce tra le attività d’impresa da considerarsi essenziali una serie di attività di vario genere che di essenziale, strategico e necessario in questa emergenza non hanno nulla, con l’effetto di ridurre ai minimi termini il numero delle lavoratrici e dei lavoratori di aziende non essenziali che lunedì mattina (oggi ndr) potrebbero rimanere a casa”, rimarcano i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil della Lombardia, rispettivamente Elena Lattuada, Ugo Duci e Danilo Margaritella.
“Il valore della vita non ha prezzo”
“Lo ripetiamo da settimane – continuano i sindacalisti – così non si può! Il valore della vita e della salute non ha prezzo e non può essere barattato con nessuna ragione economica, lo stesso protocollo sottoscritto una settimana fa a difesa della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro non è stato ovunque applicato con rigore e puntualità.
“Se questo vale su tutto il territorio nazionale, con l’obiettivo di prevenire l’estensione dei contagi, tanto più è vitale in Lombardia, dove si tratta di invertire ‘senza se e senza ma’ la drammatica condizione della crescita costante dei contagi, dei ricoveri, dei morti che stiamo subendo, tra cui sempre più lavoratrici e lavoratori.
“Per questo, nel raccogliere l’invito dei tre segretari generali nazionali di Cgil, Cisl Uil al rispetto delle intese e alla mobilitazione generale nei settori di attività non indispensabili, crediamo che sia necessaria una forte iniziativa delle RSU e delle strutture categoriali territoriali affinché vi sia la chiusura delle attività aziendali non essenziali in questa fase di emergenza”.