Eccellenze lecchesi

Editoria Grafica Colombo, anno positivo

La società di Valmadrera nel 2020 ha riconvertito l’azienda e inventato un iconico espositore di gel igienizzante

Editoria Grafica Colombo, anno positivo
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Lanno scorso aveva riconvertito parte della produzione nei dispositivi di sicurezza, inventando un bellissimo espositore per gel igienizzante e messo a punto una serie di barriere in plexiglas per rendere più sicure le postazioni di lavoro. Ed è stato subito un grande successo. Lespositore è diventato un prodotto iconico ed è stato venduto direttamente in oltre 3.000 pezzi.

Editoria Grafica Colombo, anno positivo

L’Editoria Grafica Colombo di Valmadrera è una solida realtà iniziata da Alfredo Colombo e dalla moglie Lina, e continuata oggi dai fratelli MaristellaMarco e Giovanni. Occupa 10 dipendenti ed è specializzata nella stampa offset per la realizzazione di stampati commerciali, editoria e packaging. Negli ultimi anni si è aggiunta la nuova tecnologia digitale sia nel piccolo formato per piccole tirature, che nel grande formato per la comunicazione temporanea di stand e fiere.

«Il 2020 è stato un anno difficilissimo per tutti ma, nonostante ciò, siamo riusciti a mantenere il fatturato stabile - ci ha spiegato visibilmente orgoglioso Marco Colombo, che è stato presidente nazionale dei Giovani Imprenditori di Confartigianato - Abbiamo conseguito questo risultato perché, ai primi segnali di rallentamento del mercato a causa del Covid-19, abbiamo riconvertito parte della produzione con nuovi prodotti legati alla prevenzione e messa in sicurezza di ogni tipo di attività commerciale e industriale. Non abbiamo inventato nulla, in quanto facciamo prodotti simili con la stampa digitale grandi formati per le aziende che devono allestire stand e partecipare alle fiere. Settore purtroppo fermo dall’anno scorso. Grazie a questa riconversione siamo riusciti a non fare ricorso a strumenti come la Cassa integrazione, aiutati anche dal fatto di essere riusciti a cavalcare alcuni settori che sono andati bene. La sfida di innovare e diversificare ci ha dato ragione consentendoci di offrire soluzioni sempre nuove».

Quali?

«Il farmaceutico e il cosmetico sono andati molto bene e in questi settori abbiamo la fortuna di lavorare per il packaging di alcune aziende molto forti e dinamiche. E’ andato bene pure l’alimentare dove siamo presenti. Altri comparti però si sono fermati. Noi, ad esempio, lavoriamo per le aziende del legno arredo che fanno fiere in Italia e all’estero e questa attività è quasi completamente sparita».

Quali sono le prospettive per il nuovo anno?

«Ci sono segnali di incertezza, di rallentamento, di confusione: tutti aspettano la ripresa che però tarda ad arrivare. E la crisi di Governo non ha aiutato. Certo adesso si è da poco insediato il Governo Draghi e spero ci sia un cambio di passo oltre una maggiore attenzione per le attività, da quelle commerciali a quelle artigianali, passando per l’industria manifatturiera che caratterizza un po’ tutto anche il territorio lecchese. Questo è il momento di ridare fiducia a un Paese un po’ preoccupato e disorientato che vuole tornare in fretta alla normalità. Cosa che passerà soprattutto attraverso la campagna vaccinale che è iniziata al rallentatore».

Qual è invece lo stato di salute dell’industria lecchese?

«Le aziende che hanno avviato da tempo l’internazionalizzazione hanno avuto credo meno problemi, mentre chi lavora sul mercato domestico ha faticato di più. Nel complesso il mondo artigianale ha tenuto bene dando prova di resilienza, adattamento e di puntare anche sull’export».

Lavorare nel bel mezzo della pandemia sanitaria è sempre sicuro?

«Si. Sin dall’inizio del Covid-19 adottiamo tutte le protezioni del caso: mascherine, guanti, distanziamenti, igienizzanti oltre che garantire un ambiente di lavoro regolarmente sanificato».

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