L'analisi della camera di commercio

Economia lecchese: prima della "zona rossa" la situazione stava migliorando

"L'emergenza in corso presenta le caratteristiche di uno shock asimmetrico che colpisce duramente alcuni settori e ha impatti più attenuati su altri"

Economia lecchese: prima della "zona rossa" la situazione stava migliorando
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Economia lecchese: prima della "zona rossa" la situazione stava migliorando. "Dopo il primo lockdown, nel 3° trimestre 2020 l'economia lariana stava reagendo bene. Rispetto al trimestre precedente, infatti, si era verificato quel 'rimbalzo' che tutti speravamo, in termini di produzione, fatturato e ordini, sia per le imprese industriali che per quelle artigiane. Anche dai servizi e soprattutto dal commercio erano arrivati segnali positivi". Così il presidente della Camera di Commercio di Como-Lecco, Marco Galimberti commenta l'analisi congiunturale 3° trimestre 2020 Industria, artigianato, commercio e servizi realizzata dall'ufficio Studi e Statistica della CCIAA lariana.
"Naturalmente", prosegue il Presidente Galimberti, "paragonando i dati del 3° trimestre 2020 con quelli dello stesso periodo del 2019 sono evidenti le difficoltà attraversate dalle nostre imprese, molte delle quali ora si trovano a  dover affrontare un nuovo lockdown. L'emergenza in corso presenta le caratteristiche di uno shock asimmetrico che colpisce duramente alcuni settori e ha impatti più attenuati su altri. Tra i primi, oltre al turismo e alla ristorazione, va annoverato il tessile; tra i secondi il legno-arredo" Stiamo lavorando alla programmazione per il 2021, consapevoli che in questo momento è necessario uno sforzo straordinario e condiviso per sostenere la competitività del nostro sistema socio-economico".

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Economia lecchese: prima della "zona rossa" la situazione stava migliorando

Prima del nuovo stop imposto a molte imprese dall’attuale lockdown, l’analisi congiunturale del 3° trimestre 2020 mostra un andamento in chiaroscuro per l’economia lariana. Come era nelle attese, per tutti i settori produzione, ordini e fatturato risultavano in crescita rispetto al 2° trimestre, ma le diminuzioni nei confronti del periodo luglio-settembre dello scorso anno erano ancora sensibili, soprattutto per il terziario (in particolare nel territorio comasco).

Industria

Per quanto riguarda il settore industriale, entrambe le province lariane registrano variazioni pesantemente negative rispetto al 3° trimestre 2019 (Como è addirittura la provincia lombarda che vede calare maggiormente produzione e ordini):

  • per Como produzione e ordini calano di oltre 10 punti percentuali: rispettivamente -13,2% e -10,3% (contro il -5,2% e il -4,2% della Lombardia); il fatturato registra un -8,2% (contro il -4,4% regionale). Da segnalare comunque un miglioramento rispetto alla variazione tendenziale del 2° trimestre 2020 (produzione -28%; ordini -31%; fatturato -26,6%). L’indice medio della produzione industriale comasca si è attestato a 92,6 (media 2010=100), contro il 96,6 lombardo; inferiori alla media regionale sono anche gli indici medi di fatturato e ordini (rispettivamente 105,3 e 101,2, contro 118 e 113,4).     Tra i principali settori dell’economia locale solo il “legno-mobilio” evidenzia una crescita (+10,2% rispetto al periodo luglio-settembre 2019), mentre calano “tessile” (-30,6%) e “meccanica” (-11,4%). Tra i settori restanti, solo la “gomma-plastica” mette a segno un incremento tendenziale della produzione (+1,3%). Rispetto al 2° trimestre 2020, anche l’occupazione industriale a Como risulta in calo (-0,8%, contro il -0,4% della Lombardia); l’indice medio del 3° trimestre 2020 si è attestato a 90,4 (media 2010=100); in Lombardia è a quota 100,1. 

Analizzando nel complesso i primi nove mesi del 2020, produzione, ordini e fatturato delle aziende industriali comasche registrano variazioni medie in calo di oltre 15 punti percentuali (rispettivamente       -16,9%, -17,6% e -15%): tutte diminuzioni superiori alla media della Lombardia, che ha visto scendere la produzione del 12,3%, gli ordini del 10,9% e il fatturato del 11%. L’occupazione industriale è diminuita del 2,1% rispetto a fine settembre 2019 (Lombardia -1%).

 

  • Produzione, ordini e fatturato delle imprese industriali lecchesi evidenziano cali rispetto al 3° trimestre dello scorso anno, ma in deciso miglioramento nei confronti della variazione tendenziale del 2° trimestre 2020 (la produzione diminuisce dell’1% contro il -14,3% dell’indagine precedente; ordini         -2,3% contro -17,5%; fatturato -2,8%, contro -15,1%). Gli indici medi si mantengono superiori a quota 100 e più alti della media regionale: a Lecco l’indice della produzione si è attestato a 108,1, quello degli ordini a 114,6 e quello del fatturato a 121,6. Tra i principali settori dell’economia lecchese, “tessile” e “meccanica” registrano cali della produzione rispetto al periodo luglio-settembre 2019 (rispettivamente   -21,3% e -0,6%), mentre tiene la “siderurgia” (+0,1%). Tra gli altri settori3, da evidenziare il +13,6% dei “minerali non metalliferi”, il +3,2% dei “mezzi di trasporto” e il +2% della “carta-stampa”. Nel 3° trimestre l’occupazione industriale lecchese è cresciuta dello 0,2% e l’indice medio del 3° trimestre 2020 si è attestato a 104,9 (media 2010=100), quasi 5 punti percentuali sopra la media regionale. 

Focalizzando l’attenzione sui primi nove mesi del 2020, la produzione industriale lecchese registra un calo di quasi 7 punti percentuali (-6,9%), mentre ordini e fatturato scendono di quasi 9 punti percentuali (rispettivamente -8,7%, e -8,6%), tutte diminuzioni comunque inferiori alla media della Lombardia. L’occupazione industriale resta invariata rispetto a fine settembre 2019.

Artigianato

 

Anche la produzione del comparto artigiano evidenzia cali tendenziali in entrambe le province lariane; Como mostra, comunque, un andamento migliore rispetto al settore industriale: la produzione cala del 2,8% e gli ordini del 2,3% (contro il -13,2% e il -10,3% dell’industria), mentre il fatturato diminuisce dello 0,7% (contro il -8,2%). A Lecco, invece, si verifica la situazione opposta, con l’artigianato più in difficoltà del comparto industriale: la produzione di quest’ultimo cala dell’1% (quella artigiana del 2,2%), gli ordini del 2,3% (contro il -7,6%) e il fatturato del 2,8 (-3,9%).

  • A Como i cali di produzione, ordini e fatturato sono più bassi rispetto alla media lombarda (pari rispettivamente a -5,3%, -7,9% e -5,5%). Da segnalare, altresì, un deciso miglioramento rispetto alle variazioni tendenziali del 2° trimestre 2020 (quando la produzione aveva registrato un -26,2%; ordini      -23,7%; fatturato -25,6%). Tra i tre settori principali dell’economia comasca, solo il “legno-mobilio” evidenzia una crescita della produzione rispetto al 3° trimestre 2019 (+2,3%), mentre calano “tessile”    (-26,1%) e “meccanica” (-1,6%). L’indice medio della produzione artigiana nel 3° trimestre 2020 si è attestato a 87,7 (media 2010=100); quello degli ordini a 93,8 e quello del fatturato a 92,8. I valori comaschi sono superiori alla media lombarda, ad eccezione della produzione (che a livello regionale si attesta a 91,4; ordini 86; fatturato 91,3). Rispetto a fine giugno 2020, l’occupazione è cresciuta dello 0,2% e l’indice si è attestato a 96,4 (contro il -0,3% lombardo; l’indice regionale è a quota 97,7). 

Analizzando i primi nove mesi del 2020, produzione, ordini e fatturato delle aziende artigiane comasche registrano cali in doppia cifra (rispettivamente -14,2%, -12% e -12,3%); ordini e fatturato diminuiscono meno della media lombarda (rispettivamente -14,5% e -14,1%), mentre la produzione evidenzia una variazione in linea con quella regionale (-14,3%). L’occupazione nel comparto artigiano è diminuita del 2,1% rispetto a fine settembre 2019 (contro il -1,7% della Lombardia).

Anche a Lecco si verificano cali di produzione, ordini e fatturato meno elevati rispetto alla media lombarda. I dati risultano in miglioramento rispetto al 2° trimestre 2020 (le cui variazioni tendenziali erano state: produzione -23,9%; ordini -16,7%; fatturato -26%). Tra i settori più rappresentativi diminuisce la produzione di “meccanica” (-1,5%) e “legno-mobilio” (-9,8%), mentre risulta in forte ripresa il “tessile” (+30,9%)4. Negli altri settori calano soprattutto “abbigliamento” e “carta-stampa” (rispettivamente -17,2% e -19%), mentre aumentano “siderurgia” (+10,1%) e “gomma-plastica” (+1,2%). L’indice medio della produzione artigiana si è attestato a 102,6 (media 2010=100); quello degli ordini a 93,1 e quello del fatturato a 99,5. L’occupazione è calata dello 0,7%; ciononostante il numero indice rimane superiore a quello comasco, ed è pari a 102,1.

Prendendo in considerazione i primi nove mesi del 2020, produzione, ordini e fatturato delle aziende artigiane lecchesi registrano variazioni medie in calo di oltre 11 punti percentuali (rispettivamente           -11,9%, -11,6% e -13,1%): tutte diminuzioni comunque inferiori alla media della Lombardia. L’occupazione industriale è diminuita dell’1,6% rispetto a fine settembre 2019.

 

Commercio e servizi

A Lecco torna positiva la variazione tendenziale del volume d’affari del commercio (+9,6% rispetto al 3° trimestre 2019), mentre rimane negativa quella dei servizi (-10,1%). A Como, entrambi i comparti evidenziano cali (-1% il commercio e -10,2% i servizi). L’occupazione registra una crescita in tutti e due i settori a Como (+0,4% nel commercio e +2,5% nei servizi), mentre a Lecco risulta in calo quella dei servizi (-0,6% contro il +5,6% del commercio).

  • Nel territorio comasco, in entrambi i comparti si nota un miglioramento rispetto al 2° trimestre 2020: la variazione del volume d’affari del commercio rispetto al 2° trimestre del 2019 era stata del -10,6%, quella dei servizi del -29,1%. Nel 3° trimestre 2020 l’indice medio di quest’ultimo comparto si è attestato a 87,3 e quello del commercio a 85; a livello regionale i due indici sono attestati rispettivamente a quota 93,1 e 85 (le variazioni tendenziali sono state pari a -7,3% per i servizi e a -0,7% per il commercio). Rispetto al 2° trimestre 2020, risulta in miglioramento la variazione tendenziale dell’occupazione dei servizi (il confronto con il 2° trimestre 2019 aveva registrato un -0,5%) mentre, pur restando positiva, risulta in calo quella del commercio (nel 2° trimestre si era attestata a +1,2%). Nel 3° trimestre 2020 l’indice ha raggiunto quota 102,9 per il commercio e 137 per i servizi (gli indici regionali sono rispettivamente 101 e 110,4; variazione tendenziale +1,2% e -0,7%).

Analizzando i primi nove mesi del 2020, le imprese comasche del commercio hanno evidenziato un calo del volume d’affari (-6,7%, contro il -7,3% regionale) e una crescita dell’occupazione (+1,2% contro il +1,1% della Lombardia). Nei servizi, a Como, si è registrato un forte calo del volume d’affari (-15,8%), mentre risulta in crescita l’occupazione (+0,9%, a fronte del -13,6% e del -0,6% regionali).

 

  • Anche la provincia di Lecco mostra un miglioramento in entrambi i comparti rispetto all’indagine precedente: la variazione del volume d’affari del commercio rispetto al 2° trimestre 2019 era stata del             -2,3%, mentre quella dei servizi del -19,1%. L’indice medio nel 3° trimestre è pari a 97,/ per le imprese del commercio e a 82,6 per quelle dei servizi. Rispetto al 2° trimestre 2020, migliora la variazione tendenziale dell’occupazione del primo comparto (il confronto tra il 2° trimestre del 2019 e del 2020 aveva registrato un +4,1%), mentre peggiora ulteriormente quella dei servizi (nell’indagine precedente si era attestata a -0,3%). I numeri indice di entrambi i comparti risultano superiori all’anno base (commercio 105,9 e servizi 102,9).

Prendendo in considerazione i primi nove mesi del 2020, le imprese lecchesi del terziario hanno evidenziato cali significativi del volume d’affari nei servizi, mentre risulta in crescita quello del commercio (rispettivamente -14,9% e +0,7%). L’occupazione risulta in crescita in entrambi i comparti: +4,3% nel commercio e +0,1% nei servizi.

Le aspettative (pre zona rossa)

Nella lettura dei dati che seguono, va tenuto conto che l’indagine è stata condotta nella prima metà di ottobre, quando ancora la situazione sanitaria non aveva registrato il peggioramento delle ultime settimane e non erano stati adottati i recenti decreti per il contenimento dei contagi da Covid-19. 

  • Per Como il saldo tra imprenditori industriali ottimisti e pessimisti relativo alla produzione passa da            -10,9% della precedente indagine a -14%; quello della domanda interna da -17,4% a -17,9%; quello della domanda estera da -8,5% a -8%. Sull’occupazione la differenza migliora, passando dal -22,8% dell’indagine precedente al -15,8%. Le aspettative del comparto artigiano rimangono anch’esse negative, ma in miglioramento: il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo all’occupazione passa da            -20,4% a -7,6%; quello della produzione da -47,8% a -16,3%; quello della domanda interna da -56,5% a -19,6% e quello della domanda estera da -27,9% a -8,2%. In miglioramento anche le aspettative del commercio (comunque con un saldo tra pessimisti e ottimisti negativo): per le vendite del 4° trimestre 2020 la differenza tra coloro che si aspettano un aumento e coloro che prevedono una diminuzione passa da -20,8% a -8,8%; per l’occupazione da -12,9% a -4,3%. Viceversa, risultano in peggioramento le aspettative nei servizi: le differenze tra ottimisti e pessimisti passano da -21,4% a -26,5% per le vendite, e da -11,1% a -16,7% per l’occupazione.
  •  A Lecco, nell’industria i saldi tra imprenditori industriali ottimisti e pessimisti registrano un significativo miglioramento: produzione da -24,4% a -6,1%; occupazione da -14,5% a -2%, domanda interna da -27,7% a -11,5%; tornano positive le aspettative della domanda estera, da -23,2% a +4,3%. Anche i saldi dell’artigianato, pur restando decisamente negativi, fanno intravedere un miglioramento per produzione, domanda e occupazione. La differenza relativa alla prioduzione si attesta a -34,1% contro il -52,6% dell’indagine precedente; quella della domanda interna passa da -52% a -37,5% e quella estera da -22,5% a -18,5%. Viceversa, peggiora il saldo dell’occupazione, attestandosi a -12,4% contro il -11,7% della precedente rilevazione. Nel terziario, le aspettative degli imprenditori del commercio sul volume di affari tornano a evidenziare un saldo positivo, passando da -8,8% a +1,6%, mentre sull’occupazione, pur in territorio negativo, si nota un miglioramento da -4,5% a -1,6%.        Anche nei servizi le aspettative su volume d’affari e occupazione (pur con saldi negativi) mostrano miglioramenti: il saldo relativo al volume d’affari passa da -34,1% dell’indagine precedente a -17,5%, mentre quello dell’occupazione da -12,9% a -8,2%.

 

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