Gitalia Jacquard,

Dai vestiti alle.... mascherine: azienda lecchese promossa dall'Istituto superiore di sanità

L'azienda tessile storica che fa capo alla famiglia Ruggeri e specializzata nella produzione di tessuti per l’abbigliamento di gamma medio-alta e alta, si è aggiudicata il bando Invitalia per un progetto di implementazione e riconversione di un comparto aziendale finalizzato alla produzione di mascherine

Dai vestiti alle.... mascherine: azienda lecchese promossa dall'Istituto superiore di sanità
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Dai vestiti alle.... mascherine: azienda lecchese promossa dall'Istituto superiore di sanità . Gitalia Jacquard, l'azienda tessile storica di Costa Masnaga che fa capo alla famiglia Ruggeri e specializzata nella produzione di tessuti per l’abbigliamento di gamma medio-alta e alta, si è aggiudicata il bando Invitalia per un progetto di implementazione e riconversione di un comparto aziendale finalizzato alla produzione di mascherine facciali ad uso medico, oltre che per camici, tute, copricapo e calzari a marchio CE, questi ultimi citati sono anche progettati con tessuti high-tech lavabili e riutilizzabili e quindi sostenibili per l’ambiente. Ed è arrivata in questi giorni da parte dell’Istituto Superiore di Sanità l’autorizzazione per la produzione e commercializzazione delle mascherine, che premia un investimento in linea con lo spirito di innovazione caratteristico della storia di Gitalia.

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Dai vestiti alle.... mascherine: azienda lecchese promossa dall'Istituto superiore di sanità

Il progetto prevede il macchinario per la creazione delle mascherine, la realizzazione della camera bianca, l’allestimento di un reparto di sartoria con tavolo da taglio di ultima generazione e diverse strumentazioni per completare la produzione con camici, tute, calzari e cuffie, consentendo l’attuazione di un percorso produttivo totalmente made in Italy.

I fratelli Marco e Luca Ruggeri

“Abbiamo deciso di convertire un comparto della nostra azienda e quindi aggiungere un reparto dedicato alla produzione di dispositivi. Lo stato di emergenza globale, a cui abbiamo assistito negli scorsi mesi, ci ha indotto a pensare di dover fare la nostra parte, venendo incontro alla necessità di produrre in Italia e garantire agli italiani la disponibilità di mascherine, tute, camici e simili” raccontano i fratelli Marco e Luca Ruggeri

 

L’iter per poter convertire un reparto aziendale finalizzato a questo scopo è complesso e prevede diverse fasi: la selezione da parte di Invitalia, la certificazione e la concessione delle autorizzazioni, poi finalmente l’entrata in produzione a pieno ritmo, con il conseguente inserimento di risorse dedicate.  “L’obiettivo è poter soddisfare il fabbisogno non solo del nostro territorio, ma anche delle altre province italiane, con prodotti certificati che offrono la garanzia di una realizzazione totalmente nazionale. Utilizziamo inoltre due tessuti da noi studiati e certificati in categoria 1, ossia adatti per rischi minori, e in categoria 3 per il medicale” aggiunge Marco Ruggeri.

L'azienda

 

Nata nel 1955, Gitalia ha sempre continuato a svilupparsi, nonostante le difficoltà attraversate dal settore, grazie alla continua ricerca e innovazione dei materiali, per proporre al mercato tessuti di pregio e di alta qualità tecnica.

Grazie alla crescita dell’ultimo decennio, nel 2018 il Presidente dell’azienda Gianni Ruggeri ha deciso di scommettere sul comparto tessile italiano e di investire in un ampliamento che verrà finalizzato nel 2021. A questa importante implementazione aziendale si è aggiunta quindi negli ultimi mesi anche la produzione di dispositivi come mascherine e tute. 

L'importanza del made in Italy

“Sarà fondamentale poter contare anche sulla consapevolezza per l’acquisto di dispositivi italiani. Nel senso che per poter garantire all’Italia di avere una sua produzione non basta la buona volontà di chi, come noi, ha deciso di dedicare un comparto della propria azienda. È fondamentale anche chi ha la necessità di acquistare dispositivi favorisca e scelga i prodotti made in Italy, in modo da costituire un vero circolo virtuoso” sottolinea Luca Ruggeri. “Finita la tempesta, si è portati ad acquistare prodotti importati che magari in linea teorica sembrano riportare prezzi più vantaggiosi, ma bisogna prestare attenzione, perché potrebbe non trattarsi di prodotti sottoposti agli stessi controlli e alle certificazioni che svolgiamo in Italia”.“Per evitare il rischio di dipendere totalmente da importazioni estere, occorre promuovere un’efficace campagna di sensibilizzazione per l’acquisto di dispositivi made in Italy - prosegue Marco Ruggeri - come quelli proposti da Gitalia e, naturalmente, anche da altre aziende. La tendenza degli italiani a prediligere prodotti di origine nazionale è un pilastro fondamentale per il rilancio del mercato interno che deve essere sostenuto e valorizzato come volano per la ripresa e la crescita economica del nostro Paese”.

“A nome di Gitalia Jacquard - conclude Marco Ruggeri - desidero ringraziare quanti hanno collaborato alla buona riuscita del progetto e, in particolare, i collaboratori esterni ed interni all’azienda, lo studio Corbetta, Confindustria Lecco e Sondrio ed Invitalia, che ha reso tutto ciò una reale possibilità”.

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