Economia

Confindustria Lecco Sondrio annuncia la fusione con Confindustria Bergamo entro il 2022

Le due associazioni hanno avviato proprio oggi (venerdì 25 gennaio) l'iter, che si concluderà tra un anno circa. Nascerà un'Associazione di quasi duemila imprese che danno lavoro a oltre centomila persone

Confindustria Lecco Sondrio  annuncia la fusione con Confindustria Bergamo entro il 2022
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La notizia, non fossimo nel bel mezzo di una pandemia, farebbe clamore. E invece passerà forse un po’ sottotraccia. Ma non è certo cosa da poco se si tiene conto che si sta parlando dell’istituzione che rappresenta l’imprenditoria del Lecchese e della Valtellina, ovvero due delle province motore dell’economia nostrana: Confindustria  Lecco Sondrio  si fonderà con Confindustria Bergamo, dando vita a un’unica associazione di rappresentanza degli imprenditori delle tre province.

Confindustria Lecco Sondrio annuncia la fusione con Confindustria Bergamo entro il 2022

Lo hanno reso noto proprio gli enti stessi con un comunicato stampa diffuso nel pomeriggio di oggi, lunedì 25 gennaio. I Consigli generali di Confindustria Bergamo e Confindustria Lecco Sondrio hanno infatti approvato il protocollo che rappresenta il primo passo formale verso la fusione, che dovrebbe avvenire nel 2022, solo dopo l’approvazione da parte delle Assemblee dei Soci. L’obiettivo è dare vita a «un’Associazione unica di riferimento, autorevole e forte – si legge nel comunicato -, ancora meglio attrezzata per rispondere alle sfide di un contesto nazionale e internazionale di crescente complessità, sempre più competitivo, che risentirà a lungo delle conseguenze legate alla pandemia di Covid-19».

La voce girava da diverso tempo, ma le tempistiche erano ancora fumose. Il progetto basa i suoi presupposti sulla forte interconnessione esistente tra i due territori, che condividono diverse peculiarità: la vocazione manifatturiera, l’intensa specializzazione meccanica, l’alta propensione all’internazionalizzazione. I numeri delle due Associazioni sono molto importanti: a Confindustria Bergamo sono associate circa 1.200 imprese che danno lavoro a 83.600 dipendenti; a Confindustria Lecco Sondrio sono invece associate circa 710 imprese, che danno lavoro a 35.000 dipendenti. La fusione darà quindi vita a un’Associazione di quasi duemila imprese che danno lavoro a oltre centomila persone.

La nuova organizzazione potrà contare su 144 dipendenti (101 a Bergamo e 43 a Lecco e Sondrio) e l’infrastruttura digitale e tecnologica esistente consentirà la totale integrazione dei sistemi informativi. Gli associati avranno a disposizione le tre sedi di Lecco, Sondrio e Bergamo per confrontarsi, con quest’ultima che s’è da poco trasferita dal centro della città al Kilometro Rosso, una posizione strategica dotata di un immobile avveniristico, che potrà essere utilizzato da tutti gli associati per eventi e incontri di business. Le sedi di Lecco e di Sondrio resteranno comunque un punto di riferimento per le imprese sul territorio.

Il presidente di Confindustria Lecco Sondrio, Lorenzo Riva

«La propensione a collaborare, a creare sinergie e allargare gli orizzonti di cooperazione è un elemento strategico per affrontare le sfide della modernità – ha invece dichiarato il presidente di Confindustria Lecco Sondrio, Lorenzo Riva -. Il percorso che avviamo oggi con l’Associazione di Bergamo va senza dubbio in questa direzione, la stessa che abbiamo imboccato alcuni anni fa e che ha portato alla proficua unione delle territoriali di Lecco e di Sondrio. Come per ogni unione di successo, saremo guidati dalla volontà di valorizzare i molti aspetti che i territori e le imprese condividono, ma ancor più nel mettere a fattor comune e integrare le peculiarità dei singoli, senza snaturarle. Noi riteniamo che sia questa la via da percorrere, siamo convinti di avere scelto una strada di successo e siamo certi che il passo di oggi possa essere anche precursore per alleanze più larghe».

Il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia

«In un contesto sempre più complesso come quello attuale – ha affermato il presidente di Confindustria Bergamo, Stefano Scaglia – diventa ancora più importante aprire i propri confini, condividendo competenze e conoscenze e riconoscendo la propria identità non più nella mera appartenenza a un territorio, ma nei comuni valori dell’impresa manifatturiera innovativa e sostenibile; una rappresentanza ancora più forte e strutturata sarà quindi un interlocutore naturale e privilegiato per tutti gli stakeholder, a cominciare dalle Istituzioni locali e nazionali. La struttura organizzativa della nuova Associazione sarà in grado, da una lato, di cogliere tutte le opportunità di sinergia e, dall’altro, di preservare e valorizzare le peculiarità degli associati e dei territori rappresentati».

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