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Confartigianato Lecco, Petracca: “L’impresa artigiana non è una scelta di serie B”

Intervista al segretario generale: dall’ottimismo per il 2024 ai servizi erogati alle aziende, passando per il ruolo chiave della formazione e... la visita a Papa Francesco

Confartigianato Lecco, Petracca: “L’impresa artigiana non è una scelta di serie B”
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Il nostro viaggio a colloquio con le associazioni di categoria attive sul nostro territorio prosegue con Confartigianato Imprese Lecco. Abbiamo incontrato Matilde Petracca, segretario generale dal 1° gennaio 2023 e nell’organico dell’associazione da oltre vent’anni. Con lei abbiamo discusso dell’anno in corso e dell’operato di Confartigianato, puntando l’attenzione sulla formazione, sui servizi forniti e sul «saper fare» tanto caro agli artigiani lecchesi.

Come si è aperto questo 2024 per le imprese della provincia di Lecco e di Sondrio?

Dal punto di vista associativo sicuramente in modo molto dinamico, ricco di progetti e di grande entusiasmo. Questo primo periodo è stato vivace e proficuo, con una grande partecipazione degli associati alle nostre iniziative. A livello generale si sta riscoprendo quel senso di appartenenza che si era un po’ sopito durante la pandemia. In termini più generali auspico che si torni a una situazione stabile, condizione fondamentale per i nostri imprenditori: in questi anni difficili hanno resistito, ma le criticità permangono. Devono essere consapevoli che Confartigianato è a loro fianco, pronta per accompagnarli e aiutarli ad affrontare le diverse problematiche, dall’aumento dei costi delle materie prime a quello dell’energia, passando per i tassi di interesse.

Quali sono le sensazioni per il prosieguo dell’anno? C’è il rischio che le imprese passino dall’incertezza alla preoccupazione?

Siamo ottimisti: i nostri imprenditori hanno il ferro nel sangue e inoltre la montagna tende a rendere tenaci. Sono caratteristiche intrinseche e lo affermo con una punta di orgoglio. Frequentando la consulta nazionale mi sono accorta che la resilienza che hanno mostrato i nostri imprenditori non si è manifestata in ugual modo in altri territori d’Italia. Non credo ci possa essere spazio per la preoccupazione, ma in ogni caso l’associazione è a disposizione con i propri esperti e le loro competenze per provare a dare risposte alle esigenze che ci vengono manifestate.

Come sta Confartigianato Imprese Lecco? E cosa significa oggi fornire servizi per le imprese?

Attualmente siamo in piena campagna tesseramento: siamo una realtà solida, con una grande base associativa. Ci stiamo rendendo conto che tante imprese del territorio si stanno sempre più avvicinando a noi: utilizzano in modo sperimentale alcuni servizi e poi restano con noi. Significa che stiamo andando nella direzione giusta, modulando i servizi erogati in base al bisogno delle aziende. Forniamo una risposta su misura e di cui ci si può fidare: se un imprenditore si mette nelle nostre mani sa che potrà stare tranquillo.

In programma ci sono eventuali progetti speciali?

Personalmente ho sempre bisogno di nuovi stimoli e di conseguenza stiamo lavorando internamente su due filoni che porteremo a compimento nel corso del 2024. Il primo è la certificazione di parità di genere, mentre il secondo riguarda la sostenibilità. In questo mandato stiamo poi portando avanti il «percorso delle eccellenze territoriali»: con le delegazioni lavoriamo per proporre momenti in cui valorizzare l’eccellenza artigiana del territorio con visite in alcune di queste realtà, come fatto a Merate e a Oggiono e come faremo a Introbio.

Il tema della formazione è strettamente legato alla diffusa carenza di lavoratori qualificati: quali sono le strategie che avete in essere per modificare la situazione?

Si tratta di un argomento che mi sta particolarmente a cuore. Nell’ormai lontano 2001 ho contribuito a creare l’ufficio formazione, che in precedenza non esisteva, seguendo l’idea di Cesare Fumagalli, il quale considerava la formazione come leva indispensabile per lo sviluppo delle aziende. Spetta a noi comprendere le loro esigenze, sia legate alla crescita delle competenze che dei loro collaboratori, cercando di trasformarle in proposte formative personalizzate. A disposizione abbiamo ELFI – Ente Lombardo per la formazione di impresa, che ci permette di accedere a strumenti di formazione finanziata. Non è tutto: il Gruppo Scuola si è ricostituito recentemente, dialoga tantissimo con le istituzioni ed è attivo in progetti di orientamento, anche per i genitori. Oggi dobbiamo combattere i pregiudizi: deve essere chiaro che lavorare in un’impresa artigiana non è una scelta di serie B, ma permette di acquisire grandi professionalità. Ricordo anche che con il Lecco Skills Training Lab abbiamo voluto riqualificare persone che già lavorano nelle nostre aziende. Penso poi al dialogo costantemente aperto con il Politecnico, all’attivazione avvenuta durante lo scorso autunno di un nuovo servizio di ricerca e selezione del personale, ma anche a tutta la formazione normata, con cui riusciamo ad aiutare chi, per lavorare, ha bisogno di titoli che poi vanno mantenuti.

È vero che sta venendo meno il saper fare tipico delle nostre realtà, anche a causa della mancanza di giovani a cui trasmetterlo?

Credo che attualmente la riscoperta del lavoro manuale sia di moda. Anche se a volte il lavoro artigiano non è considerato attrattivo da parte dei giovani. Ciò che possiamo fare è intervenire sull’orientamento, ringiovanire l’immagine del lavoro artigiano. A livello nazionale abbiamo sottoscritto una convenzione con Tik Tok: eravamo titubanti, ma chi ha utilizzato questa piattaforma come strumento di marketing ha realizzato numeri da record. Di conseguenza proporremo percorsi di accompagnamento, facendo in modo che l’imprenditore impari ad usarla per la sua attività. In parallelo a livello regionale e nazionale stiamo lavorando per fare in modo che i contratti artigiani siano più attrattivi, inserendo strumenti utili alle aziende e ai lavoratori in tema di regime orario e flessibilità. Le nostre imprese in larga parte retribuiscono i propri dipendenti in modo analogo all’industria, senza però godere di analoghi strumenti contrattuali. L’impegno di Confartigianato è rivolto a superare questa situazione di svantaggio.

Intelligenza Artificiale: qual è il valore aggiunto di quest’opportunità da sfruttare?

Confartigianato si sta muovendo con convinzione in questo senso. A novembre abbiamo proposto una masterclass sull’AI, partecipatissima. Il messaggio trasmesso dai relatori è che l’intelligenza artificiale cambierà il nostro lavoro, ma non dobbiamo averne paura: serviranno competenze diverse, ma l’imprenditoria artigiana è caratterizzata da creatività e passione che niente potrà sostituire. Tuttavia l’AI potrà aiutarci: serve avere fiducia nei confronti di questo strumento, una volta conosciuto lo si potrà gestire.

Chiudiamo con la vostra recente visita a Papa Francesco: che sensazioni vi ha lasciato?

Siamo stati la delegazione più numerosa a livello lombardo, con ben 174 persone presenti. È il segno che gli imprenditori si sono riavvicinati con una rinnovata voglia di partecipare che vedo ovunque, anche nella nostra sede, nelle aule piene, nelle riunioni di gruppi e categorie. La visita a Papa Francesco è stata un’esperienza che ha rinfrancato appartenenza e coesione: quello del Pontefice è stato un messaggio di fiducia, legato al dono della manualità. Un uomo fragile, umile, ma che esprime un’energia enorme. Tra i 174 presenti una trentina erano colleghi: fra gli obiettivi del mio mandato mi sono posta quello di ricompattare la nostra squadra, perché sono convinta che un gruppo unito lavori più volentieri e riesca a dare il meglio.

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