Commercio nel Lecchese e in Brianza: "Siamo preoccupati"
"Le limitazioni alle attività della grande distribuzione, del piccolo e medio commercio, alla piccola e media ristorazione rischiano, nel medio periodo, di produrre effetti negativi sull’occupazione"
«La situazione è molto complicata. E noi, come sindacato, siamo preoccupati». Francesco Barazzetta della Fisascat Cisl Mbl traccia così, in modo sintetico, la situazione che il settore del commercio sta vivendo in Brianza e nel Lecchese. Una analisi quella del sindacalista, che prende avvio dagli ultimi provvedimenti che hanno introdotto nuove limitazioni in particolare nel settore della ristorazione, dei bar, ma anche la chiusura dei centri commerciali non alimentari nel fine settimana.
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Commercio nel Lecchese e in Brianza: "Siamo preoccupati"
«Le nuove norme hanno un senso dal punto di vista della prevenzione medico-sanitaria – sottolinea Barazzetta -. Detto questo, il nostro comparto sta soffrendo le limitazioni alle attività della grande distribuzione, del piccolo e medio commercio, alla piccola e media ristorazione. Limitazioni che rischiano, nel medio periodo, di produrre effetti negativi sull’occupazione».
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La flessione dei fatturati
Seconda un prima, parziale, analisi condotta dal sindacato, il divieto imposto ai grandi supermercati di vendere prodotti non alimentari la domenica, ha portato a una flessione media dei fatturati del 30-50%. «Si tratta di una indagine condotta in modo informale – precisa Barazzetta -, ma dà il segno di un calo marcato delle entrate che si riflette anche su un minore impiego del personale. Pensate ai lavoratori impegnati nei reparti non alimentari, in queste settimane saranno costretti a stare a case in ferie o in permesso. Quanto è sostenibile questo sistema?». In difficoltà anche il piccolo commercio e la ristorazione. «I negozi e i ristoranti – continua – sono in sofferenza da febbraio. Non possedendo grandi capitali e non avendo un ampio accesso al credito fanno fatica a tirare avanti. Penso anche agli esercizi commerciali e agli artigiani (parrucchieri, calzolai, ecc.) che operano all’interno dei grandi centri commerciali».
Blocco dei licenziamenti
Secondo la Cisl Monza Brianza Lecco Al momento l’impatto sui lavoratori è stato minimo. Ciò soprattutto perchè nei mesi scorsi, gli ammortizzatori sociali hanno permesso di attutire gli effetti negativi della pandemia. Il recente Dcpm ha prolungato il periodo di cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti (il Decreto Ristori ha prorogato il blocco dei licenziamenti fino al 31 gennaio 2020). «Sono provvedimenti che giudichiamo positivi – conclude Barazzetta -. Sono strumenti che permettono di tamponare una situazione difficile. Questo non elimina la nostra preoccupazione sulle possibili ricadute occupazionali nel medio periodo. La nostra speranza è che questa crisi venga superata con la collaborazione di tutti. Come sindacato cercheremo di aiutare i lavoratori in questa fase così delicata».