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Carly Fiorina e Marcus Buckingham ospiti di Novatex

"Sii leader e guida il cambiamento": ecco il Natale Novatex

Carly Fiorina e Marcus Buckingham ospiti di Novatex
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Carly Fiorina e Marcus Buckingham sono stati i due straordinari relatori dell’evento, organizzato da Novatex, all’Hotel Principe di Savoia di Milano, in occasione del World Business Forum, dal titolo particolarmente ambizioso e stimolante «Straordinario, la nuova normalità: il dopo. Scopri il tuo meglio. Fai quello che ti piace. Sii leader e guida il cambiamento».

"Sii leader e guida il cambiamento": ecco il Natale Novatex

«Non è il più forte che sopravviverà, ma chi saprà adattarsi – ha esordito l’ex top manager di HP davanti a una platea di oltre 100 persone tra imprenditori, manager e liberi professionisti - Questo vale per le aziende ma anche per la specie. Chi continuerà a fare le cose come prima, nella migliore delle ipotesi, non crescerà. Nessuno di noi apprezza il cambiamento, tutti vogliamo stare con chi la pensa come noi, ma impariamo cose nuove solo quando siamo sfidati da una nuova idea. Se volete un’azienda dinamica e che cambi dovete mettere insieme persone diverse e che hanno punti di vista differenti per sfidare il pensiero di gruppo. Il mondo continua a cambiare».
Carly Fiorina ha poi raccontato la sua esperienza in HP. Entrata nel 1999, prima donna a guidare un’azienda della Fortune 50, ha portato la società a diventare l’undicesima azienda più grande degli Usa, per poi essere licenziata dal suo stesso CdA. Ha avuto anche una breve esperienza politica: «Ero ingenua. In politica si gestisce il potere anziché risolvere i problemi e poi oggi è troppo arrabbiata, tossica».

Ma cosa sta succedendo nel mondo, soprattutto dopo il Covid?

«Il disagio globale continuerà per un po’ di tempo. Ci saranno più conflitti, più guerre, anche se spero non delle dimensioni di quella in Ucraina. E’ necessario rivedere le catene di approvvigionamento anche se la globalizzazione non è finita. Oggi le scelte devono essere molto ponderate  perché il denaro è molto costoso e bisogna usarlo in modo saggio». E a maggior ragione la questione della leadership diventa determinante. «Avere un titolo non significa essere leader – ha chiosato – Il leader non è tale perché è stato nominato Ceo ma in base alle scelte. Il manager fa il massimo con le cose di cui dispone e accetta ogni ostacolo, mentre il leader cambia l’ostacolo e le condizioni. Il mondo è complicato, si muove velocemente e nessuno lo conosce a fondo quindi dobbiamo circondarci di persone che non sono come noi e che la pensano diversamente per cambiare e per evolvere. In questo percorso decisionale possiamo essere aiutati anche dai clienti, dai collaboratori, dalle persone che sono in trincea».
Carly Fiorina per semplificare ha spiegato il suo approccio: «Sono entrata nel mondo del lavoro come semplice segretaria, ero a un livello basso, ma vedevo tanti problemi che nessuno risolveva. Ho lavorato con i miei colleghi e li ho risolti con loro».

Marcus Buckingham, londinese di nascita ma statunitense di adozione, è un  personaggio poliedrico: motivatore, scrittore, intervistatore. Il suo mantra è coinvolgere le persone e suggerisce alle aziende di sfidare i propri collaboratori ad essere migliori, ma per raggiungere l’eccellenza occorre lavorare per creare le migliori condizioni. Il suo ultimo libro “Love + Work” cerca di riassumere gli scenari attuali dove le persone hanno spostato molte delle loro attenzioni sulla qualità della vita.

Da dove bisogna partire?

«La fiducia è un requisito importantissimo – ha esordito – Lavorare sulla fiducia significa coinvolgere le persone. Il 71% dei dipendenti di Elon Musk sono controllati da un Pc e quindi significa che lì non regna la fiducia». Oggi bisogna comprendere che il mondo sta cambiando. «Il lavoro del futuro è ibrido. Lo chiedono le persone», ha aggiunto. Un dato riscontrato pure nella recentissima indagine svolta dall’Istituto ADP e coordinata dallo stesso Buckingham intervistando 27.193 persone, mille per ogni Paese, Italia compresa. «Come Ceo posso anche volere tutte le persone in presenza, ma se non permetto il lavoro ibrido i collaboratori se ne vanno. E quando l’attività deve essere svolta in presenza le modalità devono essere concordate anche con il dipendente».
Alla domanda: «Ma se le persone non si incontrano sul posto di lavoro non si rischia di perdere il senso di appartenenza?», Marcus ha risposto: «Deve essere compiuto ogni sforzo per permettere di conciliare meglio il lavoro con la vita personale: dobbiamo essere più aperti, più intelligenti. Questa è una sfida anche per i manager perché devono costruire uno spirito di gruppo tenendo conto dalla modalità ibrida; i collaboratori devono sentirsi coinvolti, concentrati e produttivi ma per farlo dobbiamo coinvolgerli».

Come può avvenire il coinvolgimento, perché potrebbe essere che vi siano interessi divergenti fra individuo e organizzazione?

«Sicuramente se si vorrà avere un successo si dovranno coinvolgere entrambe le parti, si dovrà arrivare a un ingaggio totale fra leader e collaboratori. Devo capire se il mio compagno di squadra mi sostiene, devo dialogare con i collaboratori per capire quali sono i loro punti di forza e quelli invece di debolezza. Un quadro che possiamo completare attraverso un dialogo aperto e costante con loro».

Come si può diventare leader e portare le aziende al successo dopo il Covid?

«Nietzsche diceva che ogni essere umano ha bisogno di attenzioni e questo vale anche sul lavoro. Per ottenere un maggiore coinvolgimento dobbiamo dialogare e migliorare con le persone, capire cosa sta succedendo, dedicare loro attenzioni: solo così potremo avere un’azienda migliore. Ci sono diversi allenatori e tante persone in grado di applicare la leadership ma il potere dell’attenzione è fondamentale».

Come sarà «Il Dopo del New Normal»?

Sicuramente più veloce  e soggetto al cambiamento, dove la generazione Z presenterà le proprie esigenze che saranno sicuramente differenti da quelle attuali. Il leader dovrà essere riconosciuto, sensibile e aperto a percepire i cambiamenti, in pratica pronto ad ascoltare e cambiare.

La serata è stata introdotta e condotta da Natale Castagna, presidente di Novatex

La serata è stata introdotta e condotta da Natale Castagna, presidente di Novatex, una splendida realtà industriale con sede a Oggiono e a Ferrandina con alle spalle una storia di successo che dura da 45 anni. L’azienda partecipa da 19 anni al Wobi dove circa 1.500 tra imprenditori e manager italiani si confrontano ogni anno con questi pensatori visionari, organizzando anche un  evento privato  per un momento di riflessione dedicata.

 

«Questo è un momento importante per la nostra economia e anche per il futuro del sistema manifatturiero lecchese – ha esordito Castagna davanti a oltre cento persone, in gran parte lecchesi - Siamo alla ricerca di ispirazioni, di come possiamo declinare ancora meglio il tema della responsabilità sociale, di come attrarre collaboratori che oggi vogliono lavorare meno ma meglio. Questo incontro è anche un’opportunità per tutto il nostro territorio che deve rafforzare la sua posizione di leadership e che deve pensare a un nuovo modo di fare rete individuando un network che ci permetterà di crescere insieme, dobbiamo risvegliare la volontà del Fare».
Novatex, nata nel 1977, è specializzata nella produzione di reti per la protezione del foraggio,  lavora a ciclo continuo sette giorni su sette, ha due stabilimenti, uno a Oggiono (146 dipendenti) e un secondo a Ferrandina (79), occupa complessivamente 224 collaboratori e una rete vendita 85 agenti, con due terzi dedicati all’esportazione.  E’ un’azienda in costante crescita - anche grazie alle acquisizioni di Orla (1996), Polisium (2014) e Sidagri (2015) - ha chiuso il 2021 con un bilancio consolidato di 81,5 milioni, mentre le previsioni per questo esercizio sono di arrivare a 92 milioni. Novatex  nel 1999 ha compiuto un importante passo coniugandosi con il Gruppo Israeliano: Tama, leader mondiale nella pressatura del foraggio che si articola in 11 siti produttivi, 25 società commerciali, occupa 1.850 dipendenti e vanta un fatturato consolidato di oltre 750 milioni di dollari.

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