Fuori provincia

70 anni di Baker Hughes: Talamona "Innovation Hub" della Valtellina

La plant manager Teresa Pucci: "Siamo attenti a incuriosire anche i più piccoli con la tecnologia"

70 anni di Baker Hughes: Talamona "Innovation Hub" della Valtellina
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Una storia lunga 70 anni quella che unisce la comunità di Talamona all’innovazione tecnologica nel settore dell’energia. Spegne infatti 70 candeline di presenza sul territorio il sito produttivo di Baker Hughes. Costruito da Snam nel 1953 per la produzione di cucine a gas, dopo l’acquisizione da parte di Nuovo Pignone, negli anni Settanta e Ottanta si focalizzò nella realizzazione di palette a turbine.

70 anni di Baker Hughes: Talamona "Innovation Hub" della Valtellina

"Oggi Talamona realizza prodotti ad altissimo contenuto tecnologico: pale turbina, pale compressore assiale, ugelli turbina e bruciatori di camera di combustione per turbine a gas, componenti cuore che guidano le prestazioni delle turbomacchine - spiega la plant manager di Baker Hughes a Talamona, Teresa Pucci - Il polo è stato oggetto di importanti investimenti negli anni: tra il 2013 e il 2016 sono state aggiunte due linee di produzione di parti per compressori (diaframmi) e per turbine a gas (ugelli) mentre nel 2019 ne è stata inaugurata un’altra per la realizzazione di rivestimenti superficiali per componenti di turbine a gas. Una lavorazione altamente specializzata".

Le ultime novità solo pochi mesi fa.

"Abbiamo inaugurato altre due linee produttive a maggio dell’anno scorso - prosegue Pucci - Da una parte il raddoppio della linea per rivestimenti di parti calde per turbine a gas e dall’altra una catena dedicata alla produzione di ugelli di tecnologia aeroderivativa per un investimento totale di 2,5 milioni di euro. Nel 2023 ci sarà un’altra inaugurazione per una nuova linea specializzata sulle turbine a gas".

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Il polo di Talamona

Un vero e proprio polo dell’innovazione tecnologica che si estende per 77mila metri quadrati e che oggi occupa 300 dipendenti, 250 interni e una cinquantina di contract per la fornitura di servizi necessari al funzionamento del sito produttivo.

"Grazie agli investimenti di Baker Hughes il polo di Talamona ha cambiato pelle, guarda all’innovazione tecnologica per dare vita a soluzioni che permettano sempre di più un accesso a l l’energia sicuro e pulito per le persone e il pianeta - sottolinea la plant manager - Oggi l’età media dei nostri dipendenti è bassa, 41 anni, e l’80% di loro arriva dalle province di Sondrio e Lecco. Siamo locali ma anche globali perché il rimanente 20% del personale arriva da ben 8 nazioni del mondo".

Varietà di provenienza, ma anche di competenze.

"Fino a cinque anni fa, il profilo principale tra i nostri dipendenti era l’ingegnere meccanico o industriale, ma oggi dobbiamo guardare alla sfida della transizione energetica e abbiamo bisogno di profili diversi rispetto al passato - aggiunge Pucci - C’è chi arriva dal mondo della metallurgia, chi dalla fisica o dalla matematica ma anche chi ha studiato psicologia, ingegneria chimica e scienza dei materiali, affinché insieme possano dare vita a soluzioni innovative".

La ricerca del profilo adatto

Non sempre però trovare le competenze ricercate è semplice e per questo Baker Hughes è attiva sul territorio per raccontarsi e fare interessare le nuove generazioni alle materie Stem.

"Siamo molto attenti a incuriosire i più giovani, fin dalla scuola primaria, per stimolare un’attitudine dei bambini nei confronti della tecnologia - spiega la plant manager - Inoltre intratteniamo fruttuose relazioni con il Politecnico di Milano e altre otto università italiane perché da tesi e stage realizzati presso le nostre sedi possono nascere collaborazioni progettuali importanti. Vero è che a volte tutto questo non basta".

E allora Baker Hughes si mette in gioco, anche a livello formativo.

"Se non troviamo sul mercato le competenze di cui abbiamo bisogno, creiamo gli ambienti adatti a farle crescere con delle academy - spiega - Un esempio virtuoso è il progetto “Sunrise” che si svolge proprio a Talamona. Tra maggio 2022 e maggio 2023 sette ragazze tra i 19 e i 25 anni, che all’inizio del percorso non avevano skills tecniche, stanno seguendo una formazione di 400 ore per diventare tecnici di produzione della transizione energetica. Ho parlato di ragazze perché questo programma vuole contribuire a ridurre il gender gap ancora forte e presente nel settore dell’energia in generale" .

Si punta anche alla sostenibilità sociale

L’attenzione al benessere dei dipendenti va di pari passo con la valorizzazione del territorio in cui è presente Baker Hughes.

"A Talamona abbiamo all’attivo collaborazioni con una ventina di associazione del territorio con l’obiettivo di essere partner di eventi che promuovono l’inclusione - va a concludere Pucci - In Valtellina non era mai stato organizzato da un’azienda privata un evento dedicato al Pride, così abbiamo invitato in sede lo scorso aprile esponenti della comunità LGBTQIA+ per raccontare le proprie esperienze ai nostri dipendenti. D’altra parte teniamo non solo alla crescita dei nostri collaboratori ma anche alla loro salute. Così recentemente abbiamo inaugurato in sede nuovi spogliatoi e un’area di yoga e meditazione, realizzata nell’ambito del Progetto Whp promosso da Ats della Montagna".

La plant manager di talamona Teresa Pucci

Baker Hughes è in 120 Paesi e ha oltre 50mila dipendenti

Baker Hughes, azienda statunitense leader nella tecnologia al servizio dell’energia che dà vita a soluzioni per i clienti dell’energia e dell’industria in tutto il mondo.

Con business in oltre 120 Paesi del mondo e circa 54.000 dipendenti, progetta e produce soluzioni per i clienti dell’energia e dell’industria con l’obiettivo di renderla sempre più sicura, più pulita e più efficiente per le persone e per il pianeta, rendendo possibile la transizione energetica. La multinazionale ha chiuso il 2022 con ordini pari a 26,7 miliardi di dollari a livello mondiale e un fatturato di 21,1 miliardi di dollari.

In Italia Baker Hughes conta più di 5.300 dipendenti in otto sedi produttive sul territorio nazionale da Nord a Sud, ognuna con delle peculiarità e delle mission produttive specifiche: Avenza (Carrara), Bari, Casavatore (provincia di Napoli), Firenze, Massa, Talamona, Vibo (provincia di Vibo Valentia) e Cepagatti (provincia di Pescara). Il più grande sito industriale è quello di Firenze che ospita anche il centro di ricerca e sviluppo con 20 laboratori e più di 1.200 ingegneri altamente specializzati nello sviluppo di nuove tecnologie.

Baker Hughes in Italia opera principalmente attraverso la società Nuovo Pignone, cuore pulsante del segmento Gas Technology della divisione Industrial & Energy Technology (IET) sia per quanto riguarda l’area Equipment sia per quella Service. In alto il taglio del nastro a maggio 2022 per l’inaugurazione della nuova linea produttiva.

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