Eccezionale evento culturale e spirutuale

Sale il sipario sull'edizione 2023 di Capolavoro per Lecco con "Il mistero della paternità. Il segno di Michelangelo"

Dal 5 dicembre 2023 al 3 marzo 2024 a Palazzo delle Paure Capolavoro per Lecco 2023: attraverso Michelangelo una riflessione sulla centralità della paternità di Dio nel Natale

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Genio artistico per eccellenza, illuminato, irrequieto, irascibile, orgoglioso,  capace di trasfigurare la materia e di toccare le corde più profonde dell'anima.  Creatore superbo con una vita estrema, come estreme sono  le sue opere immortali. Sarà Michelangelo Buonarroti il protagonista  della quinta edizione di Capolavoro Per Lecco, l’evento espositivo promosso dall’Associazione culturale e dalla Comunità pastorale Madonna del Rosario in collaborazione con il Comune di Lecco che, ancora una volta, troverà spazio nella prestigiosa cornice di Palazzo della Paure dal prossimo 5 dicembre 2023. "Il mistero della paternità. Il segno di Michelangelo", questo il titolo del grande evento, perché chiamarlo mostra è davvero riduttivo.

"Il mistero della paternità. Il segno di Michelangelo": svelato il Capolavoro per Lecco 2023

"Un mistero nel senso cristiano del termine - ha sottolineato oggi, venerdì 20 ottobre durante l'incontro di presentazione ufficiale Monsignor  Davide Milani, Prevosto di Lecco e presidente dell’Associazione Culturale Madonna del Rosario non una cosa che non si capisce, ma una cosa talmente grandiosa di cui possiamo comprendere e percepire solo una parte, come l'universo". U mistero che verrà sondato e che interrogherà le anime attraverso diverse opere a partire dal disegno "Sacrificio di Isacco", realizzato da Michelangelo Buonarroti intorno al 1530, lo stesso periodo in cui realizza il Giudizio Universale  apparso un’unica volta in mostra dopo il restauro del 2017 che ha permesso di ritrovare l’immagine delineata dall’artista sul verso del foglio.

Un particolare del disegno di Michelangelo

Din Milani: "Padri lo si è non solo quando ti nasce un figlio tuo"

“Anche quest'anno proponiamo uno sguardo nuovo sul mistero del Natale -  ha proseguito Don Milani – Se infatti da sempre si tende a valorizzare nel mistero della nascita di Gesù la dimensione della maternità, si rischia di sottacere la figura del Padre, che invece è protagonista nel mistero dell’incarnazione”.

La riflessione prenderà spunto da un soggetto – il Sacrificio di Isacco (Genesi 22) – che fa da ponte di collegamento tra il mistero del Natale e il mistero della Pasqua: Gesù Cristo che nasce a Betlemme è il nuovo Isacco. Anche in termini artistici la vicenda di Abramo e di suo figlio Isacco è occasione pressoché unica di raffigurare un evento “contro natura” – il padre che sacrifica il figlio per volere di Dio - scongiurato dall’intervento di Dio stesso solo un istante prima della catastrofe. I drammi del padre e quello del figlio nell’interpretazione artistica si traducono in un groviglio di emozioni fortissime che si dipanano con i tempi dati dalla narrazione biblica.

"Quella della paternità è una esperienza che facciamo tutti nella vita, come genitori o come figli - ha aggiunto il Prevosto - Ma cosa ha a che fare l'opera di Michelangelo con la paternità. La storia di Abramo, grandioso padre delle principali religioni monoteiste, che diventò padre a 120 anni la conosciamo tutti. E conosciamo anche il sacrificio che Dio Gli chiese. Un sacrificio che noi interpretiamo come una prova di fede di un Dio molto esigente. In realtà scopriamo che non è così non solo per l'esito di salvezza, ma perché capiamo il messaggio di Dio che sta dicendo ad Abramo che quel figlio tanto amato non è una sua proprietà. Ognuno di noi è di se stesso e viene chiamato da Dio a trovare il proprio posto nel mondo. E sempre pensando al Natale e alla paternità non possiamo non fermarci a riflettere sulla figura di Giuseppe che non è stata messa lì a caso perchè nel presepe una ragazza madre non sarebbe stata bene. Giuseppe, quando ha scoperto che Maria era incinta, avrebbe potuto ripudiarla. Ma non lo ha fatto questo  ci insegna che padri lo si è non solo quando ti nasce un figlio tuo.  Quella che noi organizziamo anche quest'anno non è una mostra ma è uno spunto che lanciamo per spingerci a interrogarci su questo tema attraverso un linguaggio che è quello dell'arte. Lo facciamo, come sempre, partendo dalla vigilia della festa di San Nicolò, che è una festa religiosa e civica e questo simboleggia anche la collaborazione che abbiamo con il Comune di Lecco"

Comune che, nella persona del vicesindaco e assessore alla Cultura Simona Piazza si è detto orgoglioso e grato di questa collaborazione.  “Anche quest’anno Capolavoro per Lecco ci offre l’occasione di una riflessione personale e comunitaria  su un tema di grandissimo valore e straordinaria attualità, quale è quello della paternità. ha detto Piazza – E lo fa a partire dall’opera di uno dei più grandi artisti protagonisti del Rinascimento italiano, dando vita così ad un evento espositivo capace di dare lustro e visibilità alla nostra Città”.

Il capolavoro 2023: il disegno del Sacrificio di Isacco di Michelangelo Buonarroti

Tre quest'anno i curatori della mostra Susanna De Maron, Giorgio Melesi e Laura Polo d’Ambrosio ed è stata proprio quest'ultima oggi a descrivere la maestosità dell'opera di Michelangelo.

"Il capolavoro protagonista dell’esposizione sarà come detto sarà lo straordinario disegno del Sacrificio di Isacco,  Il capolavoro è custodito presso la Fondazione Casa Buonarroti (inv. 70 F), che – così come lo scorso anno era stato per i Musei Vaticani con il Beato Angelico – è partner di questa edizione di Capolavoro per Lecco, grazie alla preziosa disponibilità e collaborazione della Presidente Cristina Acidini e del Direttore Alessandro Cecchi - ha raccontato -  Il foglio autografo di Michelangelo parte dai precedenti rinascimentali - in particolare dal Sacrificio di Isacco scolpito da Donatello per l’opera del Duomo di Firenze - e ne amplifica la portata drammatica sia attraverso il serrato dialogo tra Abramo e l’angelo sia per mezzo della torsione dei corpi. L’opera, databile intorno al 1530, rivela una fase matura dell’attività del grande artista e sembra preannunciare il movimento tormentato del Giudizio finale nella Cappella Sistina. Il foglio michelangiolesco, inoltre, risulta particolarmente importante per la presenza di un’immagine dello stesso soggetto sul verso, che solo il restauro ha permesso di ritrovare, quando nel 2017 è stato rimosso il controfondo che lo nascondeva. Il disegno scoperto sul verso è un rapido e potente schizzo a matita nera realizzato dall’artista “girando il foglio” e, attraverso l’osservazione ravvicinata di entrambe le facce, sarà possibile leggere il succedersi dei due disegni.  L’immagine del Sacrificio d’Isacco, probabilmente apprezzato per il suo potenziale drammatico,  venne ripreso dagli artisti successivi.

Le altre opere in mostra

In mostra accompagneranno il disegno di Michelangelo altre tre opere di analogo soggetto: la seicentesca tela del “Sacrificio di Isacco” dipinta da Giuseppe Vermiglio e le repliche delle due formelle a rilievo create nel 1401 da Filippo Brunelleschi e Lorenzo Ghiberti.

Lorenzo Ghiberti, Sacrificio di Isacco, Museo Nazionale del Bargello_part┬® ph. Antonio Quattrone

Le repliche delle due formelle, con cui i due massimi artefici del primo Rinascimento fiorentino parteciparono al concorso indetto dall’Arte della Seta o di Calimala per affidare la realizzazione della porta nord del Battistero, esemplificano la varietà di soluzioni figurative che gli artisti seppero trarre dalla sostanziale fissità e inalterabilità del tema dato. È proprio con quel concorso in apertura del XV secolo che si fa iniziare il primo Rinascimento fiorentino. Dunque tali opere rappresentano il punto di origine, ma anche la soglia da oltrepassare da parte dello stesso Michelangelo.

Filippo Brunelleschi, Sacrificio di Isacco_part┬® ph. Antonio Quattrone

Infine in mostra sarà presente anche una delle tele raffiguranti il Sacrificio di Isacco del pittore milanese Giuseppe Vermiglio, artista ammirato dallo stesso Roberto Longhi come “uno dei più sinceramente caravaggeschi” tra quelli presenti a Roma nei primi anni del Seicento. Ma se in quelle prime variazioni sul tema del Sacrificio di Isacco il Vermiglio rivela una stretta dipendenza dai modelli del Merisi, nei dipinti di analogo soggetto databili agli anni Venti del Seicento, quando il Vermiglio ritorna a Milano, il pittore elabora invece una concezione compositiva di sapore classicistico. Il Sacrificio di Isacco della Fondazione Gastaldi Rotelli presente in mostra appartiene a questo secondo gruppo di opere.

Un percorso espositivo coinvolgente 

L’allestimento dell’evento espositivo è stato progettato dai curatori della mostra per accompagnare il visitatore all’opera attraverso un percorso sviluppato nel cromatismo dello spazio espositivo. Una traccia che nei diversi “incontri” introduce da subito all’opera di Michelangelo; un “insieme” di colore, solcato dalla sola luce che orienta l’incedere.

"Il percorso guida il visitatore alla progressiva scoperta delle opere e lo accompagna ad una graduale immersione nella riflessione sul tema proposto, alternando momenti di racconto da parte dei ragazzi, ad altri di approfondimento multimediale, ad altri ancora di contemplazione personale -sottolineato - A noi interessava conoscere Michelangelo non solo come autore, ma come persona per cui abbiamo cercato di creare un ambiente che potesse interpretarlo e ci siamo immaginati un colore che è la Lacca di Garanza scura. L'incontro con Michelangelo sarà attraverso questo aspetto cromatico".

Non mancano spazi destinati ai laboratori riservati ai visitatori più piccoli, che saranno introdotti alla scoperta di una possibile espressività attraverso una diretta manipolazione della “creta”.

Il contributo fondamentale dei ragazzi

"Anche quest’anno, infine, il progetto Capolavoro per Lecco si caratterizza per il coinvolgimento, attraverso un’esperienza formativa, degli studenti di tutte le Scuole Superiori del territorio in un contesto di cittadinanza attiva e di percorso di PCTO - ha chiosato la professoressa De Maron -  Si tratta di un’esperienza che chiede ai ragazzi di mettersi direttamente in gioco nella valorizzazione e comunicazione digitale e social del patrimonio comune, considerato bene prezioso. Il valore orientativo dell’esperienza sarà l’incontro degli studenti con gli esperti coinvolti nel progetto".

Il PCTO si svolge nell'ambito del progetto "Cultura è partecipazione. La sfida per i giovani del lecchese", realizzato da Associazione Culturale Madonna del Rosario con Fondazione Ente dello Spettacolo con il contributo del bando “Emblematici provinciali,” promosso da Fondazione Cariplo in collaborazione con Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus, un progetto finalizzato a coinvolgere i giovani nella programmazione culturale del territorio lecchese".

Il progetto Capolavoro per Lecco è coordinato da un gruppo di lavoro di cui fanno parte, oltre al presidente dell’Associazione culturale Madonna del Rosario Mons. Davide Milani: Giorgio Cortella, Angela D’Arrigo, Susanna De Maron, Giancarlo Ferrario, Rosita Forcellini, Mario Galli, Laura Polo D’Ambrosio, Giorgio Melesi.

 

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