CULTURA

Lumis Arte presenta la mostra "Affacci"

Appuntamento oggi, venerdì 7 ottobre alle ore 19, nello spazio espositivo dell'Enoteca con Cucina "Dai Bighei" di Arlate di Calco

Lumis Arte presenta la mostra "Affacci"
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L’associazione culturale Lumis Arte presenta la mostra “Affacci” che, dedicata al tema del rapporto tra acqua e architettura, rappresenta un nuovo momento di analisi del linguaggio visivo proposto negli anni dal fotografo Daniele Re. L’apertura della mostra si terrà venerdì 7 ottobre alle ore 19:00, con un aperitivo offerto dall’Enoteca con cucina “Dai Bighei”.

In quest’occasione sarà possibile i curatori di Lumis Arte (Lorenzo Messina e Daniele Re), che presenteranno ai visitatori il percorso delle fotografie.
L’inedita serie degli “Affacci” tenta di usare la fotografia naturalistica per descrivere il paesaggio lariano secondo una poetica diversa da quella vedutista e un po’ romantica che l’ha sempre caratterizzato, ma senza prescindere da questa.

Affacci, la mostra presentata da Lumis Arte

Gli “Affacci”, realizzati nel 2021, seguono un percorso che corre lungo tutta la sponda del Lario, alla ricerca di quei particolari punti in cui il paesaggio del lago rivela la propria identità fondata sull’incontro tra l’acqua e la roccia. Gli affacci sono le darsene, i porti protetti dai frangiflutti, gli imbarcaderi, gli esili attracchi in prossimità della riva, le passeggiate da cui mirare il panorama o
piccoli angoli riposti ai piedi di ripide scale che discendono verso il lago, nascoste da una inaspettata vegetazione.

In continuità con il proprio lavoro, Daniele Re affronta il tema del paesaggistico cercando di tracciare un’ipotetica linea di sviluppo sull’iconografia del Lario e sull’innovazione della tecnica fotografica. Da qui la scelta di usare come supporto della ripresa solo pellicola in bianco e nero, eliminando i colori, per meglio cercare le atmosfere luminose che avevano attratto i fotografi della Belle Époque.

Gli “Affacci” nascono dallo studio condotto su immagini d’archivio (Carlo Bosetti e Giuseppe Pessina) e da una pratica fotografica che unisce la ripresa analogica del foro stenopeico all’elaborazione digitale dei negativi ottenuti.

Chi è Daniele Re?

Daniele Re (Lecco, 1991) si interessa da tempo alla cultura visuale. Durante gli studi superiori, si avvicina all'arte, alla letteratura e alla fotografia. Nel 2012 si diploma all’Istituto Italiano di Fotografia di Milano. Prosegue il suo percorso di studi all’Università di Bergamo dove, con il prof. Elio Grazioli, si laurea in Lettere con una tesi triennale dedicata al fotografo lecchese Giuseppe Pessina (1879-1973) e in Culture moderne comparate con una tesi magistrale incentrata sui rapporti tra arte e fotografia, dedicata a Luigi Erba. Durante gli anni universitari collabora con il Si.M.U.L. (Sistema Museale Urbano Lecchese) per lo studio, la conservazione e la valorizzazione del Fondo Fotografico Pessina, da cui nasce il primo lavoro di tesi.

Inoltre ha svolto attività di curatela per le mostre temporanee dello stesso fondo (“Giuseppe Pessina. L'Esposizione Internazionale di Milano del 1906” del 2015 e “Materiali per la memoria. Le fotografie di Giuseppe Pessina” del 2016) e di altri allestimenti permanenti (“Please touch me. Ad occhi chiusi nel museo #1” del 2017) e temporanei (“Nel segno della montagna” del 2019 e “Il fiume Adda. Di immagine in immagine, tra tempo e luce” del 2020-21). Dal 2010, come supporto della sua ricerca, usa la fotografia analogica realizzata principalmente con il foro stenopeico.

La mostra dell'Associazione Lumis Arte all'Enoteca "Dai Bighei"

L’Associazione Lumis Arte è felice di presentare la sua prima mostra all’Enoteca con cucina “Dai Bighei”, luogo in cui l’arte visiva e l’arte culinaria vanno armonicamente ad incontrarsi. Lumis Arte è formata da osservatori della cultura contemporanea per progettare e realizzare eventi artistici, dando attenzione al valore scientifico, divulgativo e didattico, senza dimenticare il coinvolgimento emotivo di cui l’espressione artistica è capace. Lumis Arte nasce per trovare soluzioni nuove alla comunicazione culturale, oltre a conservare e valorizzare gli archivi di artisti e fotografi, che rischierebbero di essere dimenticati.

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