La mamma di Ambra De Dionigi: "Se hanno un po' di coscienza devono parlare"
Per ora la sua speranza è rimasta inascoltata: a distanza di cinque giorni dalla tragedia nessuno ha avuto il coraggio di ammettere le proprie responsabilità
“Non devo lanciare appelli…la coscienza ce l’abbiamo e se hanno un po’ di coscienza devono dire, devono parlare”. Poche parole cariche di costernazione, incredulità, rabbia quelle che Cinzia Baruffaldi, mamma della Giovane Ambra De Dionigi, travolta e uccisa a lato della Statale 36, ha rilasciato al telefono alla Rai parlando della morte della figlia.
Travolta e uccisa a lato della Statale 36, la mamma: "Se hanno un po' di coscienza devono parlare"
Per ora la sua speranza è rimasta inascoltata: a distanza di cinque giorni dalla tragedia nessuno ha avuto il coraggio di ammettere le proprie responsabilità , nessuno ha ammesso di essere al volante di quel furgone bianco che i Carabinieri cercano, nessuno si è rivolto alle forze dell'ordine per spiegare le circostanze della tragedia che nella primissima mattinata del 23 dicembre 2024 ha spezzato la vita di una ragazza di 29 anni.
“Era lì da amici, è uscita a fumarsi una sigaretta, ha fatto due passi a piedi e……” ha detto la mamma nel tentativo di contestualizzare la presenza di Ambra, spirito libero, in quel punto del controviale della Statale 36 a Nibionno dove è stata trovata prima di vita.
Uccisa e sfigurata dall'impatto con un mezzo bianco secondo i militari: Ambra, originaria di Pasturo, quando è stata individuata non aveva addosso documenti e le forze dell'ordine hanno impiegato un giorno per dare un nome a quel corpo straziato.
Le indagini per cercare il pirata della strada proseguono. Fondamentali, oltre ai frame immortalati dalle telecamere, potrebbero essere anche i resti del mezzo coinvolto nell'incidente che i Carabinieri hanno recuperato sulla sede stradale. Anche l'autopsia potrà fornire elementi importantissimi, soprattutto per capire se ambra sia morta sul colpo o se poteva essere salvata con tempestivi soccorsi.