Cultura

KEOPE: l'invenzione "magica" di Amedeo Maffei

Un filosofo pratico, antesignano nel suo campo

KEOPE: l'invenzione "magica" di Amedeo Maffei
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Varcare il cancello di Villa Futura a Sirtori è come sbarcare sulla shakespeariana isola di Prospero per trovare un rifugio dalla tempesta della vita quotidiana. Se nel capolavoro del Bardo troveremmo ad accoglierci i poteri meravigliosi del mago, a Villa Futura troviamo KEOPE, l’invenzione “magica” di Amedeo Maffei.

Amedeo Maffei, un "filosofo pratico", antesignano nel suo campo

Fondatore del Centro per la ricerca sul Comportamento Umano, con sede in quella che fu la residenza Borromeo, Amedeo Maffei è stato un antesignano nel suo campo. Un «filosofo pratico», come si definì lui stesso, che applicò i suoi studi sulla psiche alla ricerca della strada lungo la quale condurre le persone alla leggerezza e al benessere dello stato d’animo. Una strada che lo portò all’ideazione e alla realizzazione di KEOPE, una speciale chaise longue ergonomica a risonanza propriocettiva, che attraverso la modulazione meccanica restituisce al sistema centrale il suo ruolo principale di equilibratore del nostro benessere psicofisico. Talmente avveniristica da essere esposta in modo permanente al Museo delle Macchine di Leonardo da Vinci, nel Palazzo della Cancelleria Vaticana a Roma, quale unica invenzione del XX secolo.

KEOPE: diversi effetti benefici in ambito neurofisiologico e anatomico-posturale

Nel corso degli anni si sono susseguite diverse pubblicazioni scientifiche sugli effetti benefici di KEOPE, soprattutto in ambito neurofisiologico e anatomico-posturale, che potrebbero essere testati anche in trial clinici randomizzati sui disturbi del movimento e in patologie quali Parkinson o la Corea di Huntington. E’ recente uno studio che ha preso in osservazione l’utilizzo di KEOPE in un trattamento terapeutico non farmacologico in pazienti affetti da fibromialgia. I risultati di tale ricerca sono stati illustrati a Villa Futura sabato 4 febbraio nel corso della giornata “Insieme per stare meglio”, organizzata dalla famiglia Maffei,  le figlie Michela e Arianna, la moglie Roberta Sartore, la nipote Gaia  e Lorenzo Giuliani, come ideale ripresa della mission di KEOPE dopo la scomparsa di Amedeo Maffei nel 2021 e dopo la pandemia.

Amedeo Maffei, il ricordo della figlia

«Mio padre era un visionario – ha ricordato commossa Michela Maffei - Un uomo che vedeva quello che ci sarebbe stato e che poteva accadere. Credeva in qualcosa di meraviglioso, che era tirare fuori dalle persone il bello che tutti abbiamo, e credeva che qualcosa dovesse restare. Ha vissuto per la ricerca e per la gente, per fare qualcosa che lasciasse un’impronta. Vi parlo da figlia orgogliosa ma anche da persona che ha imparato tanto. E sembra banale, però quell’imparare tanto adesso è il momento di metterlo in pratica. Lui voleva regalare al mondo qualcosa che anche il giorno che non ci fosse più stato avrebbe continuato a essere una forza».

La sfida: raccogliere l'eredità di Maffei e proiettarla nel futuro

Raccogliere l’eredità carismatica di Amedeo Maffei sulla psicosomatica e proiettarla nel futuro non è stata e non è una sfida facile. Al dovere morale avvertito dai famigliari di internazionalizzare KEOPE, si è aggiunto lo spirito scientifico di Stefano Lucioni, Elisa Rimoldi e Laura Labanca, che hanno condotto l’indagine sulla fibromialgia.
«Ho conosciuto KEOPE nel 2019, perché una mia paziente affetta da fibromialgia si era rivolta a Laura Labanca per provare una seduta – ha spiegato Stefano Lucioni -  Ho fatto una seduta anche io, e l’effetto della fluttuazione è stata una sensazione unica. Avendo problemi di vertigine posturale parossistica, per problemi di cervicale, ho constatato un calo degli episodi di malessere. Questa forma di vibrazione multifocale, diffusa su tutto il corpo, permette di avere una stimolazione dei recettori che abbiamo nella cute, evitando degli effetti sulle strutture più profonde e sugli organi interni». Il dottor Lucioni, nell’inviare altre sue pazienti a sostenere trattamenti con KEOPE, ha iniziato a  riscontrare risultati sempre più positivi al punto di pensare insieme a Laura Labanca a un lavoro scientifico. Il progetto di studio viene proposto alla tirocinante Elisa Rimoldi, che doveva preparare la sua tesi nel corso triennale di medicina generale, non sapendo se ci sarebbe stata una significatività.
Individuate le 16 persone di età compresa tra 43 a 65 anni, a cui chiedere di partecipare al percorso di studio, a Elisa Rimoldi è toccato quindi il compito di indagare quale potesse essere l’impatto di KEOPE utilizzata nell’ottica di tentare una terapia non farmacologica in un gruppo di pazienti che avessero diagnosi di fibromialgia, facendo attenzione soprattutto al dolore generalizzato. Ad ogni partecipante è stato consegnato un questionario, che è andato a rilevare i tre tempi dello studio: 1 - prima di iniziare il trattamento con KEOPE, 2 - dopo 10 sedute intensive,  3 - dopo 10 sedute di mantenimento. Il questionario chiedeva di rispondere, attribuendo dei punteggi da 0 a 10, sugli effetti di KEOPE per quanto riguardava la funzione fisica, lo stato di salute generale e sintomi composto. Le conclusioni dello studio hanno portato a risultati significativi, evincendo una differenza statisticamente significativa già tra il tempo 1 e il tempo 2. Dall’analisi dei punteggi si sono registrate importanti variazioni nei  livelli della rigidità, della dolorabilità, della qualità del sonno e dell’umore. Nel passaggio dal tempo 2 al tempo 3, la differenza dei punteggi è minore, indicando quindi una stabilità del quadro.
Laura Labanca ha illustrato il protocollo seguito per le sedute di trattamento, personalizzato a seconda del livello di dolore e di debilitazione mentale e fisica, in modo da perseguire uno stato distensivo in un graduale working in progress. Alla fine degli interventi sono state condivise con il pubblico alcune testimonianze estremamente positive di pazienti che si sono sottoposte al trattamento con KEOPE.

Il principio di Amedeo Maffei: mente e corpo sono un'unica entità

Roberta Sartore, moglie di Amedeo Maffei, nel ringraziare chi ha continuato a credere in quello che KEOPE può ancora dare, a cominciare da Laura Labanca, ha sintetizzato il valore della giornata: «abbiamo sempre creduto nell’importanza della scienza e dei suoi riscontri, ma l’emozione è qualcosa che entra nell’anima. Non c’è niente di più bello di aiutare alcune persone a superare problemi quotidiani, più o meno difficili, e a migliorare la qualità della vita da un punto di vista psicofisico, perché è impossibile separare due aspetti. Mente e corpo sono un’unica entità, una alimenta l’altro e viceversa: su questo principio Amedeo Maffei era il nostro maestro. Poter portare avanti questa macchina, la filosofia di Amedeo, è lo scopo principale della mia e della nostra vita. La sua è stata una perdita così importante, eppure immediatamente ha fatto nascere in me una forza che è legata al fatto che abbiamo un obiettivo grande da portare avanti».
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