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Il professor Umberto Galimberti ha tenuto una conferenza ad Imbersago
Una conferenza da tutto esaurito quella che si è svolta nella sera di venerdì, 21 aprile 2023, nella mediateca del Comune di Imbersago, quella tenuta dal professor Umberto Galimberti sui giovani e il mondo giovanile.
Un futuro sempre più incerto per i giovani
Dopo una breve introduzione del sindaco Fabio Vergani e del consigliere Francesco Cagliani, il professor Galimberti è intervenuto su molte questioni diverse tra loro: secondo il suo parere, il futuro per i giovani appare sempre più incerto e meno sicuro, ed è per questo che essi hanno sulle loro spalle delle responsabilità particolari.
La necessità di insegnanti empatici
Un ruolo fondamentale nella crescita del giovane è giocato dalle figure di riferimento, i genitori, ma anche gli insegnanti, che per Galimberti devono essere empatici per poter svolgere il proprio lavoro di educatori, non di semplici istruttori. La propria identità, infatti, si struttura sempre nel rapporto con l’altro.
La politica deve creare le giuste condizioni socio-economiche
La politica non può limitarsi a riconoscere del denaro per incentivare le nascite, ma deve farsi carico di scelte forti, creando le condizioni socio-economiche per garantire ai giovani un lavoro con un buon reddito, autonomia e tutele.
La società non può isolarsi e vietare i flussi migratori
In ultimo, una società non può rimanere chiusa in se stessa, isolandosi e vietando i flussi migratori, perché migrare, oltre ad essere un diritto umano, è anche una caratteristica tipica dell’uomo fin dalla sua esistenza sulla Terra.
L’Italia, più di altri stati, per millenni è stata terra di incontro e di scambio tra culture e popoli diversi.
Pessimismo riguardo al futuro della società occidentale
Per quanto riguarda il futuro della civiltà occidentale, Galimberti non è ottimista e crede che essa - così come la conosciamo oggi - sia destinata gradualmente a scomparire.
La conferenza ha suscitato l’ammirazione dei presenti, che si sono fermati a fine serata a scambiare due parole con il professore e a farsi firmare una copia dei suoi libri.
Paolo Brambilla
