Cultura

I Passaporti dei Promessi Sposi: un magnetico Mauri è Padre Cristoforo

E' un magnetico Michele Mauri a prestare volto, voce e anima ad uno dei personaggi iconici del capolavoro Manzoniano

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E' un magnetico Michele Mauri a prestare volto, voce e anima a Padre Cristoforo nell'ambito de "I Passaporti dei Promessi Sposi". E' lui il protagonista della terza "tappa" del nostro viaggio alla scoperta del progetto culturale di Paolo Vallara che offre  una lettura diversa del capolavoro del Manzoni, che comincia attraverso le “vere’ generalità dei suoi protagonisti. Protagonisti "in mostra" anche nella splendida esposizione allestita in Torre Viscontea che resterà visitabile fino al prossimo 7 novembre il giovedì e la domenica dalle 10 alle 18 e il sabato dalle 14 alle 18.

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Padre Cristoforo

Da anni vivo nella gratitudine per il segnale che mi mandasti, facendomi riparare in quel convento dopo il mio grande peccato: avere tolta la vita a un altro uomo.

Continuo a ritenere che tutte le ugge subite dai prepotenti, tutte le scelleratezze che scorrono, ogni giorno, davanti ai miei occhi, debbano essere sopportate per pagare quel gesto che non mi sono mai perdonato. Mi impongo di amare tutti, anche i più crudeli peccatori, perché fatti a tua immagine, o Signore.

MA PADRE NOSTRO, SEI O NON SEI ANCHE 

IL DIO DELLA GIUSTIZIA? 

Come puoi ancora tollerare tanta iniquità, e soprattutto quelle commesse in tuo nome o da persone che sono ministri della tua Chiesa? La mia mente, il mio cuore, faticano a comprenderlo.

Io credo nella consolazione della preghiera, nella consolazione dell’abito, nella fortificazione della povertà, ma …

Ma forse un segnale positivo me l’hai dato, questa volta: quei due poveri giovani, Renzo e Lucia, dopo tante sofferenze l’hanno avuta vinta! Mi strugge che per trovare la pace, però, abbiano dovuto morire migliaia di innocenti. Se non ci fosse stata la peste, infatti, e Don Rodrigo, pietà per l’anima sua, non fosse volato nel regno di Satana, quella pace e sicurezza non l’avrebbero mai trovata. 

E poi, diciamocelo, una esperienza così tremenda sarà rimasta in loro per sempre, soprattutto in quella fragile Lucia (ma è davvero fragile? Per i lettori del romanzo scritto per tramandarne le vicende, non lo è…). Sempre tremeranno, quando dovranno incontrare un uomo più potente di loro, un parroco vile come Don Abbondio, un arrogante o un disonesto. Si sentiranno soli, sperduti, senza difese…

Ma no, perdonami Signore: ora loro hanno più fede, più certezza che sempre potranno confidare nell’aiuto della tua Provvidenza.

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