Yara Gambirasio, il giudice chiede di indagare sulla pm per depistaggio
Secondo il gip della Procura di Venezia, i campioni di Dna della 13enne di Brembate Sopra, rinvenuta a Chignolo d'Isola, potrebbero essere stati manomessi.
Indagare sulla pm del caso di Yara Gambirasio per valutare l'ipotesi di depistaggio nelle prove. Stando a quanto riportano le agenzie di stampa nazionali, a chiederlo è il gip della Procura di Venezia Alberto Scaramuzza, che dopo la richiesta del pool di legali di Massimo Bossetti ha chiesto l'inserimento nel registro degli indagati di Letizia Ruggeri.
Secondo la difesa di quello che è ritenuto l'assassino dell'adolescente di Brembate Sopra, trovata morta il 26 febbraio 2011 in un campo a Chignolo d'Isola, la pm avrebbe interrotto la catena del freddo della conservazione delle tracce del Dna che hanno ricondotto appunto a Bossetti, condannato all'ergastolo, di fatto quindi rendendole inutilizzabili.
Yara Gambirasio, chieste indagini sulla pm Ruggeri
Difficile al momento dire se la richiesta del gip di Venezia possa in qualche modo imprimere una svolta alla vicenda, ma certo si tratta di un fatto clamoroso, che riaccende i riflettori su una storia che ha sconvolto l'Isola Bergamasca e l'Italia (con tanto di docu-fiction realizzata per Netflix, con protagonista proprio la pm Ruggeri).
Quello che contestano ormai da tempo dagli avvocati difensori di Bossetti, su tutti Claudio Salvagni, è la presunta interruzione della catena del freddo degli oltre 40 campioni di Dna ritrovati sul corpo esanime della 13enne di Brembate Sopra rinvenuta a Chignolo, trasferiti dal frigorifero dell’ospedale San Raffaele di Milano all’ufficio Corpi di reato del tribunale di Bergamo. I campioni, conservati a 80 gradi sotto zero, secondo i legali di Bossetti sarebbero sostanzialmente stati manomessi e non sarebbero stati utilizzabili a fini processuali.