Viale Verdi, nasce una petizione per salvare gli alberi
Il dibattito si fa sempre più acceso a Merate.
Dopo aver preso posizione con una lunga lettera, Legambiente Lecco si fa promotrice di una petizione per non abbattere i pini di viale Verdi a Merate. E il dibattito sulla vicenda diventa pressoché infinito.
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Legambiente lancia la petizione
L'associazione ecologista ha lanciato sulla piattaforma Change.org una raccolta firme per evitare l'abbattimento degli alberi nei pressi dell'asilo nido (qui il link per firmare). "Il Comune di Merate nel marzo del 2018 ha stipulato con la Provincia di Lecco l’Accordo di programma per progettare la riqualificazione intera di Viale Verdi. Ancora prima, nel 2016, era stato indetto il Concorso di idee ViviAMOilViale, assegnando la vittoria ad un progetto che spiccava per l'ampio ricorso al verde e contemplava la realizzazione di orti didattici ed altri spazi ludico-creativi a servizio della città nell’area verde prospicente l’Asilo Nido, la Scuola dell’Infanzia e il Centro Diurno Disabili - ha spiegato l'associazione - Il progetto, ora in fase definitiva, non prevede più la riqualificazione in chiave sociale delle aree verdi rimaste, rendendo il Viale più pericoloso, insalubre, grigio e trafficato. In particolare spicca la decisione di trasformare proprio lo spazio verde antistante le tre strutture educative e riabilitative in un maxi parcheggio, sacrificando gran parte di un prato e abbattendo più di venti alberi adulti e sani".
Viale Verdi, dibattito infinito
"Legambiente Lecco, raccogliendo l'appello di tanti cittadini, chiede di capovolgere l’ottica con la quale è stato pensato questo progetto: se le aree verdi presenti non vengono sfruttate perché la vicinanza della strada le rende insicure, allora lavoriamo sul renderle sicure per far si che possano essere fruite, e non viceversa. Riteniamo fondamentale che la revisione del progetto coinvolga i cittadini interessati all’interno di un processo realmente partecipativo di ascolto e analisi delle esigenze dei residenti, così come degli utenti delle strutture di servizio interessate dall’intervento. Chiediamo all'amministrazione la costituzione di un’assemblea pubblica organizzata secondo le metodologie della progettazione partecipativa e inclusiva (attraverso l'uso di focus group, tavoli di lavoro, mappe di comunità, etc)".