Lotta al Coronavirus

Vaccinazioni Covid nel Lecchese: "Gli anziani verranno contattati telefonicamente"

Gli elenchi dei vari target della popolazione da vaccinare sono già pronti e, insieme ai sindaci, si stanno organizzando gli spazi.

Vaccinazioni Covid nel Lecchese: "Gli anziani verranno contattati telefonicamente"
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La campagna delle vaccinazioni Covid nel lecchese prosegue: dopo la somministrazione agli operatori sanitari, si sta mettendo in moto la macchina per immunizzare le persone ultraottantenni. Il punto è stato fatto in un incontro che si è tenuto la scorsa settimana tra i dirigenti delle Ats Brianza e Asst Lecco Monza e Brianza e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali (al quale hanno preso parte membri della Fnp Cisl). Questa settimana si è di fatto concluso primo ciclo di vaccinazioni e dovrebbero iniziare i richiami (con la somministrazione delle seconde dosi). A seguire dovrebbero iniziare le vaccinazioni degli ultraottantenni.

Vaccinazioni Covid nel Lecchese: "Gli anziani verranno contattati telefonicamente"

"Il vaccino Pfizer, quello che viene somministrato attualmente – spiegano i responsabili sindacali – non si presta a vaccinazioni di massa. Sono troppo complicate le norme di conservazione. Quindi la seconda fase si basa sulla disponibilità di vaccini più adatti (Moderna e Astra Zeneca) che potrà essere effettuata negli studi dei medici di medicina generale e in aree predisposte dai Comuni".

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Gli elenchi dei vari target della popolazione da vaccinare sono già pronti e, insieme ai sindaci, si stanno organizzando gli spazi. Ma come sarà organizzata la procedura di vaccinazione? Secondo quanto riferiscono i sindacati, gli anziani saranno contattati telefonicamente. Poi, nel momento in cui saranno effettuate le prenotazioni, saranno inviati via mail le spiegazioni dell’Aifa (agenzia del farmaco) sul vaccino, i modelli di anamnesi e di consenso informato (da firmare e consegnare al momento della vaccinazione).

"A quel punto – concludono i responsabili sindacali – è sufficiente recarsi al punto vaccinale dove, prima della somministrazione delle dosi, la situazione della singola persona viene valutata da un medico. La Cisl promuove la vaccinazione perché è uno strumento che non solo tutela la propria salute, ma preserva anche quella degli altri. È, come ha detto papa Francesco, una scelta etica, una scelta di solidarietà2.

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