Vaccinazioni antinfluenzali: l’Ats Brianza scrive ai sindaci per cercare spazi. “Negli studi medici manca il distanziamento”
Il problema, visto il persistere dello stato di emergenza legato al Covid-19, è che gli ambulatori medici in tanti casi non assicurano il necessario distanziamento.
Vaccinazioni antinfluenzali: l’Ats chiede aiuto ai Comuni. In molti casi gli studi medici non sono adatti per una campagna a tappeto, di qui la lettera che l’Azienda di tutela della salute ha inviato a tutti i sindaci del territorio.
Vaccinazioni antinfluenzali: l’Ats Brianza chiede aiuto ai Comuni
Mentre sono in corso i test sierologici per gli insegnanti che si apprestano a iniziare un nuovo anno scolastico è già tempo di pensare alle vaccinazioni antinfluenzali, che in epoca di pandemia acquistano ancora maggiore importanza.
L’Ats Brianza si è mossa per tempo e, in attesa del vaccino, qualche settimana fa ha inviato una lettera a tutti i sindaci del territorio. In calce la firma del direttore generale dell’Ats Brianza Silvano Casazza e del presidente della Conferenza dei sindaci Flavio Polano. Nella missiva si chiede una mano per l’organizzazione della campagna, anche per la possibile co-circolazione di virus influenzali e Covid-19.
Nella missiva “viene fortemente raccomandata non solo la somministrazione del vaccino antinfluenzale”, ma vengono altresì indicati alcuni livelli/obiettivo di copertura che nella popolazione anziana, e in altre sottopopolazioni a rischio, si auspicano “essere almeno pari al 75%” sottolineano Casazza e Polano nella missiva. Anche in Brianza per raggiungere quella quota di copertura c’è quindi da fare un bel balzo in avanti. L’Ats, di concerto con le Asst di Monza, Vimercate e Lecco, ha quindi definito un apposito piano di lavoro, individuando nei medici di medicina generale “i soggetti che possono garantire la copertura vaccinale degli anziani di età pari o superiore ai 65 anni”.
Il problema però, visto il persistere dello stato di emergenza legato al Covid-19, è che gli ambulatori medici in tanti casi non assicurano il necessario distanziamento. Quindi bisogna trovare altri luoghi per effettuare le vaccinazioni ed è qui che entrano in gioco i sindaci.
I primi cittadini, previo contatto con i medici di medicina generale che operano sul territorio comunale, sono stati quindi invitati dall’Ats a “individuare gli spazi adeguati al distanziamento e riparati dalle intemperie, visto anche il periodo stagionale; assicurare la collaborazione della Protezione civile o altri gruppi di volontariato presente per regolare l’accesso dei pazienti”.
Ats elenca anche i requisiti minimi obbligatori o auspicabili che devono essere garantiti per le vaccinazoni. Partiamo da quelli obbligatori: percorsi separati di entrata e uscita dei pazienti; frigorifero per la catena del freddo; possibilità di accesso a un bagno con lavandino per l’igiene delle mani e contenitore per lo smaltimento dei rifiuti. Il requisito auspicabile è una postazione per la registrazioni delle vaccinazioni effettuate.
Alla lettera, l’Azienda di tutela della salute ha allegato una scheda in cui i sindaci devono segnalare quale è lo spazio messo a disposizione, per quanti giorni alla settimana e in quali orari e se c’è il supporto della Protezione civile (ai sindaci è stato chiesto di fornire risposta entro domani, venerdì 28 agosto).
Per i sindaci , insomma, dopo la non facile gatta da pelare per la ripresa scolastica (con tanto di referendum costituzionale a una settimana dall’inizio delle lezioni e conseguente ricerca di spazi per i seggi per non interrompere le lezioni appena iniziate) anche un altro tema da affrontare.
Ricordiamo che la vaccinazione antinfluenzale è gratuita per gli over 65, i bambini fino a 6 anni, le categorie professionali più a rischio, medici, infermieri, operatori sanitari e socio sanitari. Per i bambini fino a 6 anni, ha assicurato l’assessore regione al Welfare Giulio Gallera «sarà disponibile un nuovissimo vaccino spray, senza quindi il trauma della puntura, che in altre parti del mondo viene utilizzato con ottimi risultati».