Lomagna

Una marcia per dire no alla violenza contro le donne

I partecipanti hanno indossato ciascuno un simbolo rosso

Una marcia per dire no alla violenza contro le donne
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Una bellissima giornata di sole ha accompagnato la marcia silenziosa che ha sfilato per le vie di Lomagna nella mattinata di sabato 23 novembre, partendo dal Parco Verde di via Volta sino ad arrivare alla panchina rossa di Piazza Citterio. Rossi erano anche i segni indossati dai partecipanti alla camminata, donne e uomini di tutte le età che hanno accolto l’invito della sindaca Cristina Citterio, la quale con tutta l’amministrazione comunale ha voluto organizzare un momento di riflessione per tenere alta l’attenzione sul tema della violenza contro le donne, a pochi giorni dal 25 novembre.

La sindaca Cristina Citterio e Giulia Carozzi

Prima di dare inizio alla camminata, i presenti hanno potuto assistere alla lettura di brani proposti dall'associazione Bibliocultura 2.0, cui ha dato voce Giulia Carozzi. Tra queste, la poesia Valore di Erri De Luca, un brano tratto da La musica è un tutto: Etica ed estetica di Daniel Barenboim e, infine, la prefazione al libro Etica per giorni difficili di Vito Mancuso. Per concludere, la celebre frase di Peppino Impastato: «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà».

«Non siano numerosi, ma se solo siamo riusciti a generare una domanda in chi ci ha visti passare oggi per le vie del paese, avremo centrato il nostro obiettivo» ha poi affermato Citterio, prima di dare il via agli interventi musicali del maestro Federico Porcelli, al pianoforte, e delle cantanti liriche Ester Piazza ed Elena Nannini, che hanno proposto una serie di brani aventi come protagoniste le donne nella lirica, impegnate a lottare per la propria libertà contro le imposizioni e le violenze provenienti da padri, mariti e altri uomini intenzionati a porle sotto il proprio controllo. Tra le opere scelte, l'Ave Maria di Desdemona nell'Otello di Verdi, un pezzo struggente che la donna intona poco prima di morire per mano del protagonista, geloso del rivale Jago; Lascia ch'io pianga del Rinaldo di Händel, intonato dal personaggio di Almirena e rivolto al suo carceriere Argante; infine, Se tu fossi nei miei occhi per un giorno, dalla colonna sonora del film Nuovo cinema paradiso.

Particolarmente intenso è stato poi il momento di lettura dei nomi di tutte le donne che nel corso di quest'anno sono state vittima di femminicidio nel nostro paese: ben 99, tra il primo gennaio e il 18 novembre del 2024 - una ogni 72 ore.

«L'augurio dell'amministrazione comunale è che la bellezza possa essere a portata di tutti, anche di chi in questo momento si trova in una condizione di violenza e di costrizione e magari non l'aspetta neppure più - ha affermato Citterio in conclusione - Dobbiamo continuare a dire "Ora basta" e "Mai più sole", ricordandoci che è attiva una rete di servizi che possono aiutare le donne ad uscire da una condizione di violenza, sia essa fisica o psicologica. La panchina dinanzi alla quale ci troviamo oggi ci ricorda che esiste un numero, il 1522, che le donne possono contattare per ricevere aiuto; noi come società civile non smettiamo di incoraggiarle a riprendere in mano la propria vita, perché spesso chi è vittima di violenza sperimenta una condizione di soppressione della propria personalità anche dal punto di vista psicologico, e pensa di valere zero, quando invece il valore di ciascuna di noi è immenso. Dobbiamo allora cercare di supportare e infondere tanta forza in queste donne, affinché possano riprendere in mano la propria vita e tornare a volersi bene».

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