Una folla commossa ha detto addio a Stefano Bonacina
"E' stato un grande esempio per tutti, oggi è difficile trovare persone come lui, che donano il proprio tempo agli altri"
La maglia bordeaux dell'Acd Calolziocorte poggiata sulla bara, gli occhi lucidi della folla che ha gremito la Arcipresbiterale, l'omaggio del sacerdote ad un uomo che se ne è andato troppo presto. E' stata una cerimonia funebre toccante, durante la quale si sono percepiti lo sconcerto, la frustrazione, l'impotenza di fronte ad una morte tanto precoce e assurda, quella celebrata nel pomeriggio di oggi, venerdì 5 maggio 2023 a Calolzio per dire addio a Stefano Bonacina.
La maglia bordeaux dell'Adc Calolziocorte poggiata sulla bara per l'addio a Stefano Bonacina
Il giovane papà, volto noto e apprezzato nel modo calcistico del territorio, esperto di informatica, è morto a soli 56 anni all'ospedale di Merate per le conseguenze di una intossicazione alimentare che non gli ha lasciato scampo.
Bonacina dopo il malore è stato portato al Pronto soccorso dell’ospedale di Merate. Da lì il trasferimento d’urgenza nel reparto di terapia intensiva dove le condizioni di salute dell’uomo sono peggiorate ulteriormente, fino al suo decesso.
Tante, tantissime le persone che oggi si sono strette alla moglie Adriana ai due figli, Davide e Letizia, nel tentativo purtroppo vano di alleviare il loro lacerante dolore.
Presente i ragazzi dell'under 15 dell'Acd Calolzio che il 56enne con amore, passione e dedizione allenava. Presenti i dirigenti della società, il presidente Roberto Stucchi, la vice Simona Colombo, la segretaria Cinzia La Manna, i responsabili del settore giovanile Gian Paolo Polvara e Pietro Riva.
A presiedere il rito funebre è stato don Valentino Ferrari, coadiutore dell'unità pastorale, Calolzio Foppenico e Sala.
"Non ho avuto l'onore di conoscere personalmente Stefano, ma ho raccolto testimonianze di chi gli era amico ha detto il sacerdote dal pulpito - Era un uomo sempre disponibile e con un sorriso per tutti. Era a amato, e lo dimostrano le tante persone presenti qui oggi. La morte di una persona cara, un amico o un famigliare è sempre lacerante. Ma noi che crediamo in Cristo abbiamo una speranza, quella che Gesù ci aspetta. La fede non toglie il dolore per il distacco. Anche Maria ha sofferto di fronte alla croce. Noi non dobbiamo avere paura della sofferenza, ma dobbiamo chiedere al signore di darci la forza di continuare ad abbracciarci tra noi. Stefano non ha vissuto solo per se stesso ma si è dedicato agli altri. E' stato un grande esempio per tutti, oggi è difficile trovare persone come lui, che donano il proprio tempo agli altri".
Mario Stojanovic