Cassazione

Ucciso davanti a moglie e figli, confermata la condanna dell'aggressore

Marwen Tayari di Terno d'Isola era morto dopo aver ricevuto diverse coltellate

Ucciso davanti a moglie e figli, confermata la condanna dell'aggressore
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Anche dalla Cassazione è arrivata la conferma per la condanna a 21 anni per Alessandro Patelli, il giovane bergamasco che l'8 agosto 2021, sotto casa sua in via Novelli a Bergamo, uccise con sei coltellate il 34enne tunisino di Terno d'Isola Marwen Tayari in seguito a una lite.

La sentenza, arrivata nella tarda serata del 9 aprile, conferma dunque la pena determinata in primo grado e già confermata in appello.

La difesa

Patelli non era presente a Roma, ma accanto al suo avvocato Ivano Chiesa c'erano la madre e una zia. Il legale milanese è tornato a sostenere la tesi della legittima difesa e a criticare «la vergognosa aggravante», ovvero quella di carattere razziale.

Secondo i giudici, all'origine del delitto c'è il banale diverbio che l'imputato ebbe con la vittima, per avere urtato sua figlia dodicenne seduta sui gradini del palazzo. Per la difesa risultava invece decisivo lo sgambetto fatto da Tayari a Patelli: «se non lo avesse fatto, non sarebbe successo nulla, è un dato di fatto».

Le parti civili

Per le parti civili, ovvero i familiari tunisini, la compagna di Tayari Eleonora Turco e le due figlie che allora avevano 2 e 12 anni, c'era l'avvocato Loredana Marinacci.Per loro sono state disposte provvisionali per un totale di 300 mila euro.

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