Tenta di rubare un carro funebre, arrestato un lomagnese
Le forze dell'ordine sono intervenute dopo che è scattato l'allarme, il 23enne è comparso davanti al giudice ma è stato rimesso in libertà

Tentano di rubare un carro funebre, ma il colpo fallisce grazie all’arrivo di Carabinieri. E' successo nella notte di oggi, sabato 15 marzo 2025, a Desio e in manette è finito un lomagnese.
Agenzia di pompe funebri nel mirino di tre ladri
Ci hanno provato tre ladri, a Desio, entrati in azione nella notte, tra venerdì 14 e sabato 15 marzo, dopo essersi introdotti negli uffici dell’agenzia di pompe funebri Spreafico di via Diaz. Come raccontano i colleghi di Primamonza.it, oltre a un foglio con una cinquantina di marche da bollo da 16 euro l’una, i malviventi hanno preso le chiavi di tre “mezzi aziendali”, ma l’arrivo dei Carabinieri sul posto ha impedito di mettere a segno il colpo. A finire in manette è stato uno di loro, A.B.I., 23enne di Lomagna nato in Romania, incensurato, trovato in possesso di qualche dose di cocaina e arrestato con le accuse di furto aggravato e resistenza, visto che avrebbe cercato di opporsi all’arresto dei militari del Nucleo Radiomobile al termine di un breve inseguimento che si è concluso nelle vicinanze del cimitero vecchio.
Il ladro fermato è di Lomagna
A intercettare l’intrusione dei ladri è stato il sistema di sorveglianza installato all’interno dei locali dell’impresa di pompe funebri, che ha fatto sì che scattasse l’allarme alle forze dell’ordine dopo aver inoltrato “l’alert” alla figlia del titolare dell’attività, che ha visto sul proprio telefono cellulare le immagini dei banditi con i cappucci o i cappelli calati sulla testa.
Questa mattina, sabato 15 marzo, nel Palazzo di giustizia di Monza, il 23enne ha affrontato l’udienza di convalida dell’arresto, che è stato giudicato legittimo, ma al termine è stato rimesso in libertà essendo incensurato. Sulle circostanze dell’arresto il ragazzo ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere, mentre il suo difensore era intenzionato a chiedere che venisse giudicato avvalendosi di un rito alternativo.