Tamponato da un'auto pirata, cerca testimoni
Un cittadino di Lomagna si rivolge ai clienti dell'Esselunga di Cernusco Lombardone.
Tamponato da un'auto pirata, cerca testimoni per trovare il conducente che ha provocato l'incidente e che poi se l'è data a gambe per non pagare i danni. E' l'appello lanciato da Gianni Casu, 70enne di Lomagna, rivolgendosi ai clienti dell'Esselunga di Cernusco Lombardone.
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Tamponato da un'auto pirata, è alla ricerca di testimoni
Un appello inusuale, per rintracciare eventuali testimoni del tamponamento in cui è rimasto coinvolto e trovare il conducente dell’altra vettura, che se l’è data a gambe per non pagare i danni. Si rivolge direttamente ai clienti dell’Esselunga di Cernusco Gianni Casu, 70enne di Lomagna, che nella tarda mattinata del 29 maggio si era recato con il nipote a fare la spesa nel suo supermercato di fiducia. «Erano all’incirca le 11 e dopo aver caricato le borse in auto sono uscito dal parcheggio. La mia auto, una Seat Ibiza, era già completamente fuori dallo stallo quando una Opel Meriva di colore nero ha fatto retromarcia senza guardare, tamponandomi il paraurti» spiega Casu, che sul territorio è molto conosciuto sia perché anni fa era stato in Consiglio comunale a Lomagna, sia perché ricopre la carica di presidente del Circolo Sardo di Carnate. «Ho subito fatto presente l’accaduto al conducente, che però ha ingranato la prima ed è uscito a tutta velocità dal parcheggio vuoto davanti alla sua auto. E’ partito talmente in fretta che ha persino preso il cordolo di sostegno di un palo, staccandone un pezzo - ha aggiunto Casu, che lì per lì non si è però rassegnato e ha inseguito il pirata - Sono riuscito a bloccarlo e sono sceso, facendogli presente che non ci si comporta così. L’automobilista, un uomo che avrà avuto 50 o 60 anni, è ripartito e se non mi fossi spostato mi avrebbe persino schiacciato un piede».
L'appello: "Spero che qualcuno mi aiuti a ritrovarlo"
Quei pochi attimi hanno permesso al lomagnese di fotografare la targa dell’auto del pirata, con la quale non può però fare molto: «Mi sono mosso con la mia compagnia assicurativa, ma senza testimoni non si può ottenere granché, sarebbe la mia parola contro la sua. Altrimenti potrei procedere contro ignoti, ma poi queste pratiche vanno sempre a finire in niente. Per questo ho chiesto i filmati di sorveglianza del parcheggio, ma il supermercato non può consegnarmeli e quindi sto cercando qualcuno che abbia assistito al sinistro». Subito dopo il tamponamento, infatti, Casu ha parlato con una cliente del centro commerciale, che aveva assistito alla scena e per aiutarlo aveva persino annotato la targa della Meriva: «Spero di poterla ritrovare, nella concitazione non ho pensato di chiederle i dati o un recapito. C’erano diverse persone nel parcheggio e spero che qualcuno mi contatti e mi aiuti». A muovere il pensionato non è una motivazione economica quanto, piuttosto, una questione di principio: «In macchina con me c’era mio nipote di 12 anni che inizialmente si è spaventato molto. Se si fosse fatto male? Oppure se l’automobilista, facendo retromarcia in maniera distratta, avesse investito un cliente che passava con il carrello? Non è questo il modo di comportarsi e sono già stato dai Carabinieri per capire come muovermi e fare denuncia. Gli 80 o 90 euro per pagare il paraurti nuovo non sono niente in confronto alla gravità del gesto compiuto da questa persona e, per principio, non sono disposto a lasciar perdere». Proprio per questo motivo Gianni Casu spera, attraverso il suo appello, di ritrovare la signora che aveva annotato la targa dell’auto in fuga o qualche altro cliente che quella mattina si trovava nel parcheggio dell’Esselunga. Chi dovesse avere informazioni a riguardo può inviare una mail all’indirizzo redazione@giornaledimerate.it.