Struggente addio ad Andrea Mastropaolo. "Quando era con la sua piccola Bianca i suoi occhi si illuminavano"
Don Eugenio: "Io sono convinto che in quello schianto Andrea abbia avuto un sussulto come lo ebbe da bambino quando si presentò all'altare per il battesimo"
Una cerimonia struggente, e non poteva essere altrimenti. Perchè dire addio ad un giovane di 29 anni, al papà di una bimba di soli due anni e mezzo, al figlio di due genitori spezzati dal dolore, ad un uomo che ha amato ed è stato amato, è una cosa straziante. Lo ha ben spiegato oggi, giovedì 8 giugno 2023, don Eugenio Folcio durante la cerimonia funebre di Andrea Mastropaolo, morto nella serata di lunedì in un tragico incidente stradale a Verderio mentre tornava da Busnago dove come panettiere all'Iper.
Struggente addio ad Andrea Mastropaolo, morto in auto a soli 29 anni
"Ogni parola pesa oggi, fa fatica a penetrare nel nostro cuore - ha detto il parroco di Novate, la frazione meratese dove Andrea era cresciuto in via De Gasperi, dove ancora oggi abitano papà Francesco e mamma Marisa - Le nostre parole si scontrano sulla scogliera dell'amore e ci fermiamo a ricordare il passato. È giusto, ma la domanda più importante è questa: dov'è Andrea adesso? I suoi sogni, i suoi progetti, così come le sue inquietudini, le sue nostalgie. È veramente tutto finito, tutto azzerato?".
Interrogativi che possono trovare la risposta solo nelle Fede, ha spiegato il sacerdote di fronte alle tante persone che hanno gremito la chiesa della Madonna della Pace.
"Siamo qui come cristiani, credenti e amici che cercano una risposta. E il Signore ci dà risposte, perché è lui stesso, Cristo risorto, la risposta. Solo lui può dire al papà e alla mamma di Andrea, a tutti i suoi cari, di non piangere. Noi ci tratteniamo e ci guardiamo bene dal dirlo, perché le lacrime fanno parte della nostra umanità e sono vere, sono sincere soprattutto laddove lo strazio è lacerante".
La nostra sete di amore
Poi, durante l'omelia don Eugenio ha parlato del senso di vuoto, di smarrimento, di inquietudine e di incertezza che in questo momento attanaglia chi ha voluto bene ad Andrea.
"Perché proprio lui? Sono le stesse che Gesù pose al Padre sulla croce. Dio mio, perché? Poi però Gesù ci apre alla speranza, che solo lui poteva darci. Padre ti affido il mio spirito. Solo così la morte non sfocia in un baratro oscuro. Proprio così oggi Andrea si presenta al Signore, con tutto se' stesso. E io sono convinto che in quello schianto, Andrea abbia avuto un sussulto come lo ebbe da bambino quando si presentò all'altare per il battesimo. E in un istante abbia chiesto: prendimi con te, portami al cuore. Noi siamo fatti per questo, anche se non ce ne accorgiamo. Non siamo in grado di soddisfare la nostra sete di amore, se non attraverso quello che ci offre Dio".
Andrea Mastropaolo e la sua piccola Bianca "Quando erano insieme i loro occhi si illuminavano"
Nessuno è riuscito a trattenere le lacrime quando Angela, la compagna di Andrea Mastropaolo ha voluto ringraziare quanto hanno voluto oggi partecipare alla cerimonia funebre per accompagnare il 29enne nel suo ultimo viaggio.
"Ho conosciuto Andrea cinque anni fa. Il suo sorriso e la sua voglia di vivere hanno riacceso la luce nel mio cuore L'amore che ci univa era speciale e unico. Andrea era un grande lavoratore: pensava sempre a come diventare più bravo nel fare il panettiere, lavoro che riteneva il più bello del mondo. Era una persona con un grande cuore che ti dava tutto senza riserve. Dal nostro amore è nata Bianca, che adorava. E anche la bimba stravedeva per il suo papà. Quando erano insieme i loro occhi si illuminavano".
Alberto Secci