Sposati da 62 anni, si vaccinano insieme contro il Covid
Romano Barelli e Romana Agazzi, coniugi di 86 e 85 anni, abitano a Paderno d'Adda.
Di Paolo Brambilla (dal Giornale di Merate del 2/3/2021)
Ricominciare a guardare con speranza al futuro dopo un anno di paura a causa della pandemia da Covid. Insieme, come hanno sempre fatto in questi 62 anni di vita condivisa e che li ha visti impegnati, fianco a fianco, anche nell’associazionismo di Paderno d'Adda. Romano Barelli e Romana Agazzi, coniugi di 86 e 85 anni, hanno ricevuto la prima dose di vaccino anti-Covid nei giorni scorsi all’ospedale Mandic di Merate. Un passo verso la normalità che i due inseparabili anziani hanno compiuto insieme, mano nella mano, proprio come hanno affrontato le gioie e le fatiche della loro vita.
"Stiamo bene, non eravamo in ansia"
Un passo che hanno potuto compiere grazie al prezioso sostegno di Auser, associazione in prima linea fin da marzo 2020 nella lotta alla pandemia e che nelle ultime settimane è scesa in campo per aiutare gli anziani, specialmente se non autosufficienti, ad iscriversi al portale regionale dedicato alle vaccinazioni e, in seguito, a trasportarli presso le strutture ospedaliere. «Stiamo bene, non abbiamo sentito assolutamente nulla - hanno raccontato i due anziani al termine della somministrazione della prima dose del vaccino prodotto dall’azienda Pfizer - Non eravamo in ansia. Anzi, siamo felici di essere stati contattati e di esserci finalmente sottoposti alla vaccinazione. Speriamo ora che possa aiutarci ad uscire tutti insieme da questa bruttissima situazione».
Sposati da 62 anni, da sempre sostenitori di Auser
I due coniugi, sposati da ben 62 anni e da sempre sostenitori di Auser, sono stati i primi due anziani accompagnati dal sodalizio padernese a ricevere il prezioso siero: «Abbiamo la tessera da 20 anni, praticamente da poco dopo la nascita di Auser. Non siamo mai stati attivi come volontari in prima persona, ma abbiamo sempre sostenuto questa associazione così preziosa per chi, come noi, è anziano e ha bisogno di supporto e aiuto per molte piccole faccende».
Si guarda al futuro con fiducia
Ora, grazie al vaccino, i coniugi Barelli hanno raccontato di voler guardare con più fiducia al futuro: «Vorremmo riabbracciare i nostri nipoti. Non sono più dei bambini, hanno 34 e 28 anni, ma se non ci vediamo c’è qualcosa di importante che manca - hanno raccontato con emozione - E’ stato un anno molto difficile. Noi stiamo bene, a parte qualche piccolo acciacco dovuto al normale trascorrere del tempo. Però stare in casa è difficile perché comunque passati gli 80 anni il corpo non funziona più come prima. Ci concediamo una passeggiata di un’oretta quasi ogni giorno. Se ci si ferma alla nostra età ci si accorge che le gambe non rispondono più» hanno proseguito rivelando uno dei piccoli segreti della loro ottima salute.
Un legame profondo
«A tenerci in piedi è soprattutto l’amore che ci lega da una vita: 62 anni sono molti, siamo una coppia unita da un legame profondo ed è speciale aver condiviso anche questo momento, questo passo verso l’uscita da un periodo che mai avremmo immaginato di dover vivere».
I coniugi hanno concluso constatando però, con una certa dose di amarezza, come troppa gente ancora sottovaluti il problema, nonostante un intero anno trascorso lottando contro un nemico invisibile che ha spezzato così tante vite. «Abbiamo davvero bisogno che questi vaccini funzionino. Vediamo persone, soprattutto giovani, che ancora oggi non rispettano le misure di sicurezza e non indossano la mascherina. E’ irrispettoso nei confronti di tutti coloro che hanno perso la vita» hanno chiosato i soci Auser.