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Spese pazze al Pirellone: 4 anni e due mesi a Galli, patteggia Boscagli

ll leghista Giulio De Capitani ha chiuso invece il suo percorso processuale con la prescrizione del reato che gli veniva contestato (alcune  presunte spese ingiustificate effettuate nel 2008).

Spese pazze al Pirellone: 4 anni e due mesi a Galli, patteggia Boscagli
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Il Tribunale di Milano ha condannato 52 ex assessori su 57 di Regione Lombardia - con pene tra un anno e 5 mesi fino a 4 anni e 8 mesi - nell' inchiesta nate da  "Rimborsopoli" nel cui mirino erano finite le spese pazze di un nutrito gruppo di politici all'ombra del Pirellone. Ed è stato proprio il Pirellone, nel 2017 (i fatti in oggetto sono avvenuti tra il 2008 e il 2011) a entrare nel processo come parte civile, chiedendo danni per 3,4 milioni a 28 dei 57 imputati (molti della stessa parte politica della giunta lombarda) aggettivando come "offensive" le spese in questione. Tra le pene più alte,  4 anni e due mesi quella inflitta  al lecchese con casa in Valsassina Stefano Galli,  ex capogruppo della Lega in Regione.

Spese pazze al Pirellone: 4 anni e due mesi a Galli, patteggia Boscagli

Tra le accuse mosse a Galli quella di aver pagato, (almeno in parte vito che aveva chiesto un rimborso da  6180 euro) con  soldi pubblici il matrimonio della figlia. Non solo ma   sempre secondo l'accusa  avrebbe fatto assumere dal Pirellone il genero con uno stipendio di 196mila euro lordi per 19 mesi di lavoro.

Patteggiamento invece per un altro lecchese  l'ex sindaco di Lecco Giulio Boscagli che ha concordato una pena, che è stata sospesa, a un anno sette mesi. Il terzo terzo lecchese coinvolto. Il leghista Giulio De Capitani ha chiuso invece il suo percorso processuale con la prescrizione del reato che gli veniva contestato (alcune  presunte spese ingiustificate effettuate nel 2008). Prescrizione anche  per Stefano Maullu, attualmente europarlamentare di Forza Italia. 

 "Illustri" condanne

E fra i nomi dei condannati emergono volti noti della politica, a partire dal "Trota", Renzo Bossi - figlio di Umberto - che ha rimediato una condanna a due anni e sei mesi. Un anno e 8 mesi anche per l'ex igienista dentale di Silvio Berlusconi Nicole Minetti; condannato a un anno e 8 mesi anche Massimiliano Romeo, attuale capogruppo della Lega in Senato: a lui la procura ha contestato presunte spese indebite, fra cui spiccano molti pranzi e cene, per quasi 30mila euro. Anche un altro volto noto del Carroccio, l'attualmente eurodeputato Angelo Ciocca, ha preso un anno e 6 mesi. Per entrambi la pena è sospesa ed è stata decisa la non menzione, così come  Alessandro Colucci, deputato del gruppo misto.

Risarcimento a Regione

I giudici hanno sostanzialmente accolto la ricostruzione del pm Paolo Filippini, oltre alle pene accessorie di rito, hanno disposto confische e provvisionali di risarcimento a Regione Lombardia per centinaia di migliaia di euro. Fra le spese più inusuali degli imputati rientrano spazzolini, caramelle, salatini e...frigoriferi.

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