Il caso

Si continua a cercare Minerva, la mucca (ex toro) in fuga per la libertà

Alcuni animalisti, tra cui l’Enpa di Merate, hanno criticato l'Onorevole Brambilla accusandola di “mercificare” la vita degli animali

Si continua a cercare Minerva, la mucca (ex toro) in fuga per la libertà

Si continua a cercare Minerva, la mucca (ex toro) in fuga per la libertà. Chi l’ha vista? È ancora in fuga la mucca riscattata venerdì, 24 ottobre 2025, dall’associazione Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente dell’on. Michela Vittoria Brambilla, che l’ha ribattezzata Minerva. La mucca, attivamente ricercata dalla polizia provinciale e dall’Ats, è stata avvistata sabato sera e ieri mattina nella zona di Casatenovo (Lecco).

Si continua a cercare Minerva, la mucca (ex toro) in fuga per la libertà

Minerva non guarda la tv e non legge i giornali, altrimenti si consegnerebbe a chi la sta cercando. In realtà è terrorizzata e disorientata, ha trascorso la vita in una stalla, non è abituata agli spazi aperti e ha ottime ragioni per temere gli esseri umani. Quindi la “caccia”, seguita con attenzione dagli abitanti del lecchese, continua, ma con il solo scopo di recuperare Minerva e di assegnarle nel Cras “Stella del Nord” di Leidaa un bel prato da dividere con altre amiche della stessa specie.

“Ora – spiega l’on. Brambilla – è importante metterla in sicurezza il prima possibile. Se qualcuno l’ha vista (adulta, agile, manto marrone) ci segnali subito la sua posizione (al n. tel 0341/1910881 o alla mail segreteria@leidaa.it) così potremo collaborare alla cattura assicurandoci che non corra alcun pericolo. Minerva – aggiunge la presidente di Leidaa – oggi è il simbolo della lotta contro la barbarie degli allevamenti intensivi, da cui proviene la maggior parte dei circa 2,7 milioni di bovini macellati ogni anno in Italia”.

Le polemiche degli animalisti

La vicenda della mucca, inizialmente scambiata per un toro nel passaparola tra Ats e Comuni, in fuga nella Valle della Nava tra Casatenovo e Missaglia si è “arricchita” con il passare dei giorni di sempre nuovi capitoli. Alcuni animalisti, ad esempio, tra cui l’Enpa di Merate che ha raccolto quasi 30mila firme online, hanno aspramente criticato questa decisione, accusando la stessa Brambilla di “mercificare” la vita degli animali.

“Appena riscattata la mucca dall’allevatore che l’aveva mandata al macello – ha raccontato l’onorevole Brambilla – ho subito avvertito l’Ats e la Polizia provinciale che era sulle sue tracce, per assicurarmi che resti incolume e che nessuno, durante la cattura, possa in alcun modo farle del male. Diventerà il simbolo della lotta contro gli allevamenti intensivi e passerà la vita sui prati dove potrà godersi l’erba fino alla fine dei suoi giorni”.

Nei giorni scorsi, però, la vicenda ha assunto un’ulteriore piega, che ha rivelato alcuni retroscena della vicenda. Pare infatti che Ats Brianza avesse già preso contatti con altre associazioni animaliste, “trattative” mandate però in fumo dall’invasione di campo della parlamentare lecchese. Una vicenda che comunque, al netto delle critiche e polemiche sulle modalità del riscatto del bovino – che è comunque ancora in fuga – rende felici gli animalisti per il destino che attende la mucca una volta che verrà catturata.