Festa patronale

Sant'Ambrogio anomalo per i meratesi: niente fiera, benemerenza agli eroi della pandemia

L'Ambrogino d'oro verrà dedicato a chi ha lottato e sta tuttora lottando contro il Covid e a quanti non ce l'hanno fatta e ai loro familiari.

Sant'Ambrogio anomalo per i meratesi: niente fiera, benemerenza agli eroi della pandemia
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Sarà un Sant'Ambrogio anomalo, quello che si celebra domani, 7 dicembre 2020, a Merate. Non ci sarà la tradizionale fiera (martedì 8 ci sarà però il mercato) e l'ambrogino d'oro - la civica benemerenza - verrà dedicato a chi ha lottato e sta tuttora lottando contro il Covid e a quanti non ce l'hanno fatta e ai loro familiari.

La benemerenza agli eroi e alle vittime del Covid

Sarà una benemerenza civica collettiva quella che l’Amministrazione Panzeri assegnerà idealmente domani, lunedì 7 dicembre - nel giorno in cui per tradizione la città celebra il santo patrono - ai professionisti e ai volontari impegnati in prima persona contro il Covid-19 ma anche a tutte le vittime della pandemia e ai loro familiari. Nessuna cerimonia affollerà quest’anno l’auditorium e nessuna musica risuonerà nelle chiese e nelle vie cittadine, mentre il centro apparirà un po’ desolato senza il vociare e il brulicare della storica fiera.

Sant'Ambrogio, messa in prepositurale

Ma non per questo la ricorrenza di Sant’Ambrogio sarà quest’anno meno suggestiva, anzi, sarà se possibile ancor più intensa e perfino commovente. A far da cornice all’unico evento in programma, la messa solenne che il prevosto don Luigi Peraboni officerà il 7 dicembre alle 10 in Sant’Ambrogio, contribuiranno le luminarie volute dall’Amministrazione quale segno di sostegno e speranza per tutti.

Un anno drammaticamente eccezionale

«Il 2020 verrà ricordato nella storia come anno drammaticamente eccezionale – scrive il sindaco di Merate Massimo Panzeri nella nota stampa diffusa mercoledì 25 novembre – In tale ottica, pertanto, la Giunta comunale ha voluto adottare la delibera per l’assegnazione delle benemerenze civiche 2020. Pur volendo mantenere la decennale tradizione, quest’anno nessuna cerimonia di consegna è stata prevista ma, al contrario del passato, i riconoscimenti non andranno a pochi, bensì, seppur simbolicamente, a centinaia di benemeriti, ovvero: “A chi è impegnato in prima linea con il proprio lavoro o come volontario, a coloro che non ce l’hanno fatta e ai loro familiari”».

Targa e opera fuori dal Mandic

Sarà una targa, apposta a un’opera che con ogni probabilità sarà scelta grazie a un concorso di idee, a celebrare questa dedica collettiva. «Sarà collocata alla base di un monumento che posizioneremo, una volta ultimato, di fronte a quello che è probabilmente il luogo cittadino simbolo della memoria di questa pandemia: l’ospedale San Leopoldo Mandic», ha spiegato ancora il sindaco. «Voi pensate: i tempi sono cattivi, i tempi sono pesanti, i tempi sono difficili - diceva sant’Ambrogio - Vivete bene e muterete i tempi». Era vero all’epoca, a maggior ragione lo è oggi.

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