Seconda fase

Prove di vaccinazioni anti-Covid di massa, a Milano cronometrate le somministrazioni

Nei padiglioni sono state inoculate le seconde dosi a 2.500 volontari. È stata l'occasione per compiere dei test in vista della profilassi che coinvolgerà la popolazione

Prove di vaccinazioni anti-Covid di massa, a Milano cronometrate le somministrazioni
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Com’era stato annunciato a inizio settimana, oggi (sabato 6 febbraio) alla Fiera di Milano ha preso il via la seconda fase della sperimentazione delle vaccinazioni anti-Covid. O meglio, la seconda fase del progetto di Regione Lombardia, avviato da Areu, qualche settimana fa, che prevede la vaccinazione di circa 2.500 volontari che oggi, tra le 9 e le 18, e domani riceveranno la seconda dose del vaccino e saranno dunque protetti dal virus.

Prove vaccinazioni anti-Covid di massa

Come aveva detto il responsabile della campagna di vaccinazione anti-Covid lombarda, Guido Bertolaso, nell’occasione sono anche stati cronometrati i tempi di somministrazione delle dosi. Questo per capire al meglio l’organizzazione da seguire per la futura campagna di massa.

Questa sperimentazione, hanno spiegato da Regione, ha come obiettivo quello di individuare il percorso migliore per effettuare le somministrazioni dei vaccini in più punti, distribuiti sul territorio regionale, e 24 ore su 24, come annunciato proprio da Bertolaso nel giorno del suo insediamento, completando quindi le vaccinazioni anti-Covid entro il mese di giugno.

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Piano pronto entro la fine della prossima settimana

In questo senso, diventerà strategico e funzionale anche poter contare sulla trasformazione degli attuali punti tampone lombardi per la somministrazione vaccinale anti-Covid, cosa che ha annunciato di voler fare l’assessore al Welfare, Letizia Moratti.

Il piano dovrebbe essere pronto entro la fine della prossima settimana. Intanto, Moratti ha sottolineato che «nel mettere in campo questo progetto abbiamo fissato grandi obiettivi che riguardano il Diritto alla Salute, al Lavoro, allo Studio e di riappropriarsi di importanti momenti di socialità. È evidente che tutti i diritti sono fondamentali, ma è altrettanto evidente che in questo momento la salute è condizione necessaria per garantire la ripresa».

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