Lutto

Progetto Osnago piange Severino Sferch, amato volontario

"Spirito libero, sempre irrequieto, insofferente alle convenzioni, nell’impegno politico e sociale ha portato la sua propensione alla ricerca dei contatti umani, è restato un giovane di spirito, fino all’ultimo"

Progetto Osnago piange Severino Sferch, amato volontario
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Si è spento Severino Sferch, volontario e tra i fondatori di Progetto Osnago. A darne notizia proprio l'associazione, che ha accolto con grande dispiacere la notizia. Nel luglio del 2020 era rimasto coinvolto in un gravissimo incidente mentre era a bordo della sua bici sulla strada provinciale a Osnago e in quell'occasione tanti amici si erano mobilitati per esprimergli solidarietà e per poi rallegrarsi della sua ripresa.

Addio a Severino Sferch, fondatore di Progetto Osnago

"Amico e compagno di tante battaglie, uno dei i fondatori di Progetto Osnago". Così lo ricordano gli amici dell'associazione.

Nato a Visinada in provincia di Pola nel 1940, emigrato con la famiglia come profugo nel 1948 a Marina di Massa in Toscana, dove ha vissuto per 10 anni e ha lavorato, dai 14 ai 18 anni, come apprendista falegname. Questi luoghi lo hanno formato e sono stati tra i ricordi più felici della sua vita.

Dal 1958 si è trasferito in Brianza, a Casatenovo, dove ha lavorato per 36 anni alla Vismara. Impegnato come sindacalista e attivista politico, ha partecipato a tutte le lotte operaie per
ottenere condizioni di lavoro e di vita dignitose e per i diritti dei lavoratori e della classe operaia.
Trasferitosi a Osnago ha partecipato attivamente alla vita politica e sociale, considerando l’impegno civile come dovere morale.

È stato tra i soci fondatori e primo Presidente dell’associazione “Auser” di Paderno d’Adda e poi tra i fondatori dell’associazione “Io per Osnago”.

"Era uno spirito libero, giovane fino all'ultimo"

"Spirito libero, sempre irrequieto, insofferente alle convenzioni, nell’impegno politico e sociale ha portato la sua propensione alla ricerca dei contatti umani, è restato un giovane
di spirito, fino all’ultimo. Sopra il suo tavolo di lavoro da falegname posizionato in garage c’è una frase di Eraclito: Bisogna desiderare l’impossibile, perché l'impossibile accada. È stato per noi un privilegio averlo avuto come amico e compagno, ci stringiamo nel dolore a Letizia, Monica e a tutti i familiari" hanno scritto gli amici di Progetto Osnago.

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