Molti i punti oscuri

Omicidio Terno d'Isola, caccia all'assassino: sotto sequestro la casa di Sharon Verzeni

La vittima abitava in via Merelli con il compagno, a 600 metri di distanza dal luogo della tragica aggressione. I Carabinieri non escludono nessuna pista

Omicidio Terno d'Isola, caccia all'assassino: sotto sequestro la casa di Sharon Verzeni
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Caccia all'assassino di Sharon Verzeni, vittima dell'omicidio di Terno d'Isola avvenuto nella notte tra ieri, lunedì, e oggi, martedì, in via Castegnate. Si cerca anche l'arma del delitto e la Procura di Bergamo, per consentire ai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bergamo di svolgere le indagini in queste ore, ha messo i sigilli all'ingresso dell'abitazione in cui la vittima abitava con il compagno.

Omicidio Terno d'Isola, sotto sequestro la casa della vittima

Sono ancora molti i punti oscuri nella ricostruzione dei tragici fatti avvenuti attorno all'una della notte scorsa. Sharon Verzeni, 33 anni, originaria di Bottanuco dove lavorava come estetista, da qualche tempo abitava con il compagno a Terno d'Isola in via Merelli, a circa 600 metri di distanza dal luogo in cui è stata accoltellata a morte, nei pressi del civico 32 di via Castegnate.

Il luogo dell'omicidio in via Castegnate

Il compagno secondo quanto trapela dalle indagini sarebbe estraneo ai fatti, anche perché al momento dell'aggressione della giovane donna sembra si trovasse in casa.

sharon verzeni
Sharon Verzeni

Perché la 33enne si trovasse a piedi in via Castegnate nel cuore della notte è ancora avvolto dal mistero. I Carabinieri, che stanno esaminando i filmati delle telecamere di videosorveglianza del Comune, non escludono nessuna pista come quella della rapina finita in tragedia o il fatto che la vittima dovesse eventualmente incontrare un conoscente.

Sarebbe stata proprio lei a chiedere aiuto, telefonando al 112 e affermando di essere stata aggredita e accoltellata.

Sul posto è intervenuta un'autoambulanza della Croce rossa di Bonate Sotto e la donna, che faceva l'estetista a Bottanuco (paese del quale è originaria), è stata trasportata in codice rosso all'ospedale Papa Giovanni XXII di Bergamo, dove è poi deceduta in mattinata.

Si cerca l'arma, anche tra i rifiuti

Se non emergono indizi sull'aggressore, non ne emergono nemmeno sull'arma del delitto.  I Carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo che si stanno occupando del gravissimo fatto di sangue hanno bloccato la raccolta differenziata dei rifiuti fino alla giornata di sabato perché si teme che l'arma possa essere stata buttata in qualche cestino o cassonetto in paese.

Anche il sindaco Gianluca Sala, attraverso i canali social del Comune di Terno, ha rivolto un pensiero alla vittima e chiesto collaborazione alla cittadinanza, come suggerito da chi sta conducendo le indagini.

 

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